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J.C. Cartagena et Nadine Briatte | michelcollon.info
Di tutti i premi Nobel quello con una connotazione politica più evidente è, ovviamente, quello per la Pace. Il Comitato Nobel della molto atlantista Norvegia ha compensato tradizionalmente persone fisiche o istituzioni morali la cui opera ha sostenuto il sistema costituito (il capitalismo monopolistico).
Limitandoci agli Stati Uniti, sono stati incoronati con questo premio: quattro presidenti, altrettanti segretari di Stato e due vice presidenti.
A volte, è vero, il premio arriva a pieno titolo, ma solo circostanze straordinarie hanno costretto il Comitato a riconoscere i meriti di protagonisti non conformi al pensiero unico. Ad esempio: Rigoberta Menchú per la sua partecipazione e il sostegno alla lotta indigena in Guatemala o Rodolfo Pérez Esquivel per la sua lotta in favore dei diritti umani in Argentina durante la dittatura degli anni ’70.
Più spesso il Nobel per la Pace ha favorito i rappresentanti del sistema dominante che avrebbero invece meritato di comparire davanti a un tribunale penale. Così, alla fine dell’aggressione statunitense contro il Vietnam, il Nobel ha permesso di premiare non solo il patriota vietnamita Le Duc Tho, che ha rifiutato l’onore, ma anche il segretario di Stato USA dell’epoca, Henry Kissinger, le cui imprese nella promozione delle dittature di tutto il mondo sono ampiamente note e che ha quasi rischiato il procedimento penale in diversi paesi, inclusa l’Europa.
L’ultimo premio Nobel è stato assegnato a quattro organizzazioni tunisine, tra cui la Lega tunisina dei diritti dell’uomo (LTDH) il cui portavoce è Souhayr Belhassen. Attualmente presidente onorario della FIDH (Federazione internazionale per i diritti umani), questa ex giornalista ha avuto un ruolo importante nella disinformazione mentre si scatenavano gli eventi in Libia (1). Ricordiamo che aveva ricevuto da F. Holland la nomina di Cavaliere della Legion d’Onore nel novembre 2012, forse in segno di gratitudine per i suoi servizi.
Per riciclare alcuni personaggi e consentire loro di comparire dinanzi alla commissione del Nobel diventa un’operazione necessaria nascondere la loro attività criminale. Allo stesso modo, al fine di sgombrare il campo, vengono mascherati fatti concernenti gli altri protagonisti più meritevoli per eliminare il pericolo di candidature antagoniste.
La caduta dell’apartheid è stata l’occasione per il Comitato di modificare lo status di Mandela da terrorista, secondo il concetto occidentale, a attivista per la pace, esattamente come il rappresentante dell’odiato sistema di segregazione, Frederik De Klerk [ultimo presidente bianco sudafricano del regime dell’apartheid, ndt], si è trasformato in uomo di buona volontà. Ma questa manovra ha permesso anche di raggiungere un altro fine: nascondere l’enorme contributo apportato dalla cooperazione cubana alla sconfitta dell’esercito sudafricano nel 1989, alla liberazione dell’Angola e all’indipendenza della Namibia .
Ricordiamo che all’epoca la cooperazione di Cuba si è scontrata non solo con l’aggressione armata del Sudafrica, appoggiata da tutti i paesi occidentali, Stati Uniti in testa, ma anche con l’opposizione dell’ultimo leader sovietico Mikhail Gorbachev. Questa impresa di mistificazione dello sforzo cubano è ancora attuale, dal momento che il signor Andrei Grachev, consulente di Gorbaciov, non esitava ad affermare nel mese di settembre 2015 in una conferenza a Mosca (2), che i cubani non avevano allora che l’unico obiettivo di “esportare la loro rivoluzione” in Africa e la caduta dell’apartheid fu il frutto esclusivamente dell’azione di “forze interne” a quel sistema.
Ma proprio per questa azione, la cooperazione cubana avrebbe meritato un riconoscimento mondiale. Mandela, che intraprendeva il suo primo viaggio al di fuori dell’Africa proprio a Cuba, lo riconosceva, sottolineando che l’ultima battaglia delle truppe cubane a Cuito Cuanavale contro i sudafricani “è stato il punto di svolta nella lotta per liberare il continente e il nostro paese dal flagello dell’apartheid!”. Mandela ha aggiunto che “gli internazionalisti cubani hanno dato un contributo per l’indipendenza, la libertà e la giustizia in Africa senza precedenti” (3).
La presenza di Raul Castro al funerale di Mandela ha dimostrato che i leader sudafricani che hanno seguito Mandela, non hanno dimenticato questa azione di solidarietà.
La cooperazione cubana ha continuato a compiere grandi gesta per la pace e il progresso dei popoli, completamente misconosciute. In particolare nel campo medico.
Se il contributo di Cuba alla caduta dell’apartheid è degno a pieno titolo, al pari di Mandela, del premio Nobel per la pace, la cooperazione medica cubana è unica nella storia della solidarietà internazionale.
Eppure, mentre il loro lavoro sta diventando sempre più difficile, il sistema continua a nascondere al mondo le azioni dei medici cubani e i loro risultati. Così:
– Praticamente viene ignorato il fatto che, dal 1990 fino al 2009, più di 20.000 bambini irradiati a Chernobyl sono stati trattati presso l’ospedale Tarara a Cuba (4). Nel frattempo, il governo ucraino vota contro Cuba presso le Nazioni Unite!
– Ben pochi mezzi di comunicazione hanno menzionato la presenza in Africa occidentale di oltre 400 specialisti sanitari cubani (tra cui almeno 165 medici) per combattere il virus Ebola.
– Viene ignorato che la metà dei medici attivi ad Haiti dal terremoto del 2010 erano cubani e sono tutt’ora presenti nell’isola.
– Non una parola è stata spesa circa l’esistenza della Brigata Henry Reeve (il nome di un patriota degli Stati Uniti venuto a combattere per l’indipendenza di Cuba), fondata dalle autorità cubane per far fronte a qualsiasi disastro in tutto il mondo. L’elenco dei popoli che hanno beneficiato della sua solidarietà continua a crescere: Nepal (2014), Pakistan (2005), Indonesia (2006), Cile (2010 e 2015), ecc. (5). Purtroppo, il presidente Bush non ha accettato l’offerta di Fidel Castro durante il passaggio dell’uragano Katrina a New Orleans nel 2005. Oggi la situazione potrebbe essere diversa.
– Nessun mezzo di comunicazione ha riferito che oltre 120 paesi hanno ricevuto la solidarietà medica di oltre 135.000 collaboratori cubani dal 1963, data della prima azione di questo tipo in Algeria, quando i dati pubblici sono disponibili presso le Nazioni Unite (6).
– Viene completamente ignorata l’esistenza della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), creata nel 1999 nei pressi di L’Avana, dove hanno ricevuto una formazione gratuita e si sono diplomati finora 25.000 studenti provenienti da 74 diversi paesi appartenenti a famiglie a basso reddito (7). Unica condizione per essere ammessi: il rispetto dell’impegno di far ritorno al proprio paese e prendersi cura delle persone prive di risorse.
– Nessuno ha sentito parlare dei 76 accordi di cooperazione che Cuba ha sottoscritto con altrettanti paesi e che mettono a disposizione 50.000 operatori sanitari (tra cui 25.000 medici), insegnanti e formatori, tutti volontari. Aggiungiamo che i medici cubani sono spesso respinti dai loro omologhi locali, medici privati, che, paradossalmente, non accettano che essi offrano cure gratuite ai poveri, che spesso vivono in zone remote e non possono accedere ai servizi (8).
– Mai è stato dimostrato interesse per il metodo di alfabetizzazione degli adulti chiamato “sì posso”, grazie al quale più di 10 milioni di persone hanno imparato a leggere e scrivere (9), molte di diversi paesi dell’America Latina. Bolivia, Venezuela, Ecuador e altri paesi, attraverso campagne che utilizzano questo sistema possono dirsi libere dall’analfabetismo secondo i parametri dell’UNESCO. Il metodo è disponibile in diverse lingue ed è stato adattato alle specificità dei paesi africani (10).
– Non sono mai stati citati i risultati della Missione Miracolo, massiccia campagna di cura cubano-venezuelana alle patologie della vista, che ha permesso a oltre 3,5 milioni di persone dell’America Latina e dell’Africa di recuperare la vista (11).
– Nella sfera politica, infine, pochissimi media hanno riferito che al momento è a L’Avana e sotto la responsabilità cubana, tra gli altri paesi, che si stanno negoziando gli accordi di pace tra guerriglieri e il governo colombiano per porre termine a un conflitto che dura dal 1948.
Naturalmente tutte queste azioni vanno a beneficio soprattutto delle persone particolarmente svantaggiate, di cui il sistema capitalista non sa che farsene, né curarle e né educarle. I volontari cubani portano un sollievo a chi ne ha bisogno, ma non per ottenere un premio. Le ricche metropoli, sviluppate e benpensanti, avrebbero da guadagnare in termini di onore, riconoscendo le azioni di solidarietà di Cuba. “Onore, onore”, ha insegnato José Martí.
I popoli dell’America Latina, indipendentemente dalla tendenza politica dei loro governi, hanno ampiamente goduto di questa solidarietà, che ha varcato i confini dei continenti. Anche se il sistema e il potere dei media stanno facendo tutto il possibile per ritardare il momento, verrà il giorno in cui i raggi della solidarietà internazionale infrangeranno il muro del Comitato per il Nobel e i suoi membri scopriranno, l’Unesco, l’Oms e la Fao, che i medici cubani e gli altri professionisti lottano contro la malattia e l’ignoranza in tutto il mondo. C’è da scommettere che questa collaborazione sarà sempre più essenziale (12) e che queste azioni alla fine otterranno il riconoscimento che meritano.
Note
1) http://reseauinternational.net/de-l…
2) Conférence de M. A. Gratchev à bord du Kandinsky, à quai dans la gare fluviale de Moscou, dans le cadre de la Croisière des Amis de l’Humanité le 17 septembre 2015.
(3) http://www.legrandsoir.info/discour…
(4) http://elpais.com/diario/2009/04/06…
http://www.sld.cu/sitios/chernobil/
(5) https://es.wikipedia.org/wiki/Briga… http://www.cubadebate.cu/etiqueta/b…
(6) http://www.granma.cu/cuba/2014-11-2…
(7) http://www.ecured.cu//Escu… https://es.wikipedia.org/wiki/Escue… http://www.granma.cu/cuba/2014-11-2…
(8) http://www.ecured.cu//Cola… http://www.lequotidiendumedecin.fr/…
(9) http://www.cubadebate.cu/noticias/2…
(10) http://www.ecured.cu//Prog… https://es.wikipedia.org/wiki/M%C3%…
(11) http://misionmilagro.com/buscar/mis… https://es.wikipedia.org/wiki/Misi%… https://www.youtube.com/watch?v=_9e…
(12) 228 maires du Chili, toutes tendances politiques confondues, viennent de demander à la Ministre de la Santé chilienne de signer des accords avec Cuba pour que leurs administrés bénéficient des soins des médecins cubains dans leurs communes.
http://www.navarro.cl/navarro-y-225…
Une manifestation pour soutenir cette demande a réuni des milliers de personnes dans les rues de Concepción.
http://www.cronicadigital.cl/2015/1…