Licenza di assassinare

Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com

palestinaNon è scritto né contenuto in nessun memorandum classificato come Top Secret, ma la realtà dimostra che in questo mondo esiste una licenza di assassinare. Questo è il caso dello Stato di Israele, che da oltre mezzo secolo stermina a sangue freddo civili innocenti del popolo palestinese. Così lo evidenziarono durante la guerra degli anni 60, quando occuparono militarmente la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, lasciando una scia di morti, feriti e mutilati, senza essere sanzionati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La ragione: l’opposizione degli Stati Uniti.

Il governo statunitense è stato contrario a tutte le risoluzioni approvate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per cui queste sono rimaste lettera morta. Mai Israele è stato sottoposto ad un embargo o blocco né gli si è impedito di ricevere finanziamenti dagli Stati Uniti, aiuto in attrezzature militari e tecnologiche.

Ben diverso è il comportamento assunto dalla Casa Bianca quando si tratta di un altro paese che non è tra i suoi alleati preferiti, la storia è piena di esempi.

Non è passato molto tempo da quando si videro, in tv, le immagini dell’assalto dei soldati israeliani ad un’imbarcazione civile che trasportava aiuti internazionali ai palestinesi, con conseguenti morti e feriti.

Immagini simili si osservano ogni giorno durante i bombardamenti in zone residenziali, dove i cadaveri dei bambini colpiscono la coscienza di milioni di persone decenti di questo mondo, ma le dichiarazioni degli Stati Uniti sono che “Israele ha il diritto di difendersi”.

Nessuno ha il diritto di causare la morte di un essere umano, ma molto diverso è il trattamento mediatico che ricevono quelli che sono considerati nemici di Washington e Cuba è uno di quei casi.

Pochi giorni fa, con grandi titoli i giornali nordamericani si facevano eco delle espressioni di alcuni dei membri della mafia anticubana terrorista di Miami, per l’affondamento di un vecchio rimorchiatore cubano nella zona della baia dell’Avana, quando un gruppo persone irresponsabili lo assaltarono per lasciare illegalmente Cuba ed andare negli Stati Uniti.

Nel fatto perirono 37 persone tra cui 10 bambini, ma i gangster e il governo yankee nascondono la verità.

Ora, 20 anni dopo, uno dei sopravvissuti racconta gli eventi e inavvertitamente porta alla luce elementi che permettono di apprezzare l’irresponsabilità degli autori del sequestro.

Nessuno ha il diritto di giocare con la vita dei bambini, anche siano i loro figli e questo crimine si occulta deliberatamente. Negli Stati Uniti si punisce severamente chi lo realizza, anche con gli animali domestici, ma al trattarsi di Cuba è ben differente la valutazione.

In primo luogo il rimorchiatore “13 Marzo” fu rubato dal luogo dove era ormeggiato, reato sanzionato in tutte le legislazioni del mondo. Secondo il furto fu accompagnato da un atto di pirateria navale, anch’esso condannato da qualsiasi codice penale. Terzo si agì con premeditazione per eseguire un altro delitto, l’uscita illegale dal paese, anche questo sanzionato in tutti gli stati. Quarto si espose la vita di persone innocenti, compresi i bambini che non avevano la capacità di decidere per le loro azioni, così furono obbligati a partecipare a questa attività illegale, ciò che costituisce un altro reato.

Lo scenario in cui si è verificato l’evento era piagato di campagne propagandistiche dirette dagli Stati Uniti, dove costantemente s’incoraggiava l’uscita illegale dal paese, ricevendo come eroi quelli che arrivavano ​​sulle coste USA, accolti dalla chiamata Legge di Aggiustamento Cubano, adottata il 2 novembre 1966; coloro che promuovono queste azioni sono i responsabili di tanti morti in mare.

Lo scopo era quello di creare l’immagine dei cubani “in fuga dal comunismo”, qualcosa che la vita ha dimostrato essere falsa e serve solo come base per il mantenimento di una politica arcaica, escludente e criminale contro Cuba, senza che da più di mezzo secolo abbiano raggiunto gli obiettivi di rovesciare il sistema socialista.

Un aspetto occulto o molto poco menzionato da Miami sono le condizioni tecniche del rimorchiatore e che ora uno dei sopravvissuti commenta.

Quella imbarcazione fu costruita agli inizi del XX secolo, era di legno e non aveva la minima possibilità di navigazione in mare fuori delle tranquille acque della baia de L’Avana e molto meno per ricevere molte persone a bordo.

Perché nessuno ha messo in discussione la criminale irresponsabilità di madri e padri di portare con sé i loro figli in un’avventura che potrebbe essere mortale? Non fu altrettanto irresponsabile e spregevole la madre  di Elian Gonzalez a gettarlo in mare su una zattera mal stretta per attraversare le pericolose acque dello Stretto della Florida?

Chi sostiene l’esecuzione di atti di pirateria e di rapina? Come vengono sanzionate dagli USA le persone che lo realizzano?

Nessuno dei partecipanti era “perseguitato politico” o membro di gruppi controrivoluzionari creati e finanziati dagli Stati Uniti. Tutti cercavano miglioramenti economici. Se non avessero realizzato il furto della nave ora sarebbero tutti vivi.

Ora si verifica un altro evento, l’abbattimento in volo di un aereo della Malaysia Airlines da parte di un missile sa-11, dove morirono 283 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio mentre sorvolano il territorio dell’Ucraina. Sospettosamente s’iniziò una rapida campagna per accusare la Russia, occultando che i loro alleati ucraini avrebbero potuto scambiarlo con l’aereo che trasportava il presidente Vladimir Putin, che sarebbe stato la vittima di tal crimine.

Perché non si accusa l’Ucraina di tale azione che si sarebbe potuta evitare se i suoi aerei militari avessero intercettato il volo della Malaysia Airlines, costringendolo ad atterrare, o prendere un altro corridoio?

Che fecero i controllori ucraini per avvisare il volo che era in una zona di guerra?

Ovviamente in questo mondo polarizzato e governato dagli imperialisti yankee, ci sono quelli che hanno licenza di assassinare senza essere contrastati e loro sono i primi di tale lista.

gaza

Licencia para asesinar

Arthur González

No está escrito ni recogido en ningún memorando clasificado como Top Secret, pero la realidad demuestra que en este mundo existe una licencia para asesinar. Ese es el caso del Estado de Israel, quien desde hace más de medio siglo extermina a mansalva a civiles inocentes del pueblo palestino. Así lo evidenciaron durante la guerra de los años 60 cuando ocuparon militarmente la franja de Gaza y de Cisjordania, dejando una estela de muertos, heridos y mutilados, sin ser sancionados por el Consejo de Seguridad de la ONU. La razón, la oposición de Estados Unidos.

El gobierno norteamericano ha estado en contra de todas las resoluciones aprobadas por la asamblea General de Naciones Unidas, por tanto estas han quedado en letra muerta. Nunca Israel ha sido sometido a un embargo o bloqueo ni se la ha impedido recibir financiamiento de Estados Unidos, ayuda en equipos militares o tecnológicos.

Bien diferente es la conducta asumida por la Casa Blanca cuando se trata de otro país que no está entre sus aliados predilectos, la historia está cargada de ejemplos.

No ha pasado mucho tiempo cuando se vieron por la TV las imágenes del asalto de los soldados israelitas a un buque civil que llevaba ayuda internacional a los palestinos, con la consiguiente cuota de muertos y heridos

Similares imágenes se observan a diario durante los bombardeos a zonas residenciales, donde los cadáveres de niños golpean la conciencia de millones de personas decentes de este mundo, pero las declaraciones de Estados Unidos es que “Israel tiene derecho a defenderse”.

Nadie tiene derecho a provocarle la muerte a ningún ser humano, pero bien distinto es el tratamiento mediático que reciben los que son considerados enemigos de Washington y Cuba es uno de esos casos.

Hace solo unos días con grandes titulares los diarios norteamericanos se hacían eco de las expresiones de algunos de los miembros de la mafia anticubana terrorista de Miami, por el hundimiento de un viejo remolcador cubano en la zona de la bahía de la Habana, cuando un grupo de personas irresponsables lo asaltaron para salir ilegalmente hacia Estados Unidos.

En el hecho perecieron 37 personas de ellos 10 niños, pero los mafiosos y el gobierno yanqui ocultan la verdad.

Ahora 20 años después uno de los sobrevivientes narra los sucesos y sin darse cuenta saca a la luz elementos que permiten apreciar la irresponsabilidad de los autores del secuestro.

Nadie tiene derecho a jugar con la vida de niños, aunque sean sus hijos y ese delito se oculta premeditadamente. En Estados Unidos se sanciona severamente a quien lo realice, incluso hasta con los animales domésticos, pero al tratarse de Cuba es bien diferente la medición.

En primer lugar el remolcador “13 de marzo”, fue robado del lugar donde se encontraba atracado, hecho delictivo sancionado en todas las legislaciones del mundo. Segundo el robo fue acompañado de un acto de piratería naval, igualmente condenado en cualquier código penal. Tercero se ejecutó con premeditación para ejecutar otro delito, la salida ilegal del país, también sancionado en todos los estados. Cuarto se expuso la vida de personas inocentes, entre ellos niños que no tenían la capacidad de decidir por sus actos, por tanto fueron obligados a participar en esas actividades ilícitas, lo que constituye otro delito.

El escenario en que se produce el hecho estaba plagado de campañas propagandísticas dirigidas desde Estados Unidos, donde se estimulaba constantemente a la salida ilegal del país, recibiéndose como héroes a los que arribaban a las costas norteamericanas, acogidos a la llamada Ley de Ajuste Cubano, aprobada el 2 de noviembre de 1966; quienes promueven esas acciones son los responsables de tantas muertes en el mar.

El propósito era conformar la imagen de que los cubanos “huían del comunismo”, algo que la vida ha demostrado que es falso y solo sirve de base para mantener una política arcaica, excluyente y criminal contra Cuba, sin que en más de medio siglo hayan logrado los objetivos de derrocar el sistema socialista.

Un aspecto oculto o muy poco mencionado desde Miami son las condiciones técnicas del remolcador y que ahora comenta uno de los sobrevivientes.

Esa embarcación fue construida a principios del pasado siglo XX, era de madera y no tenía las mínimas posibilidades de navegación mar a fuera de las tranquilas aguas de la rada habanera y mucho menos para recibir abordo a tantas personas.

¿Por qué nadie se ha cuestionado la criminal irresponsabilidad de madres y padres de llevar consigo a sus hijos en una aventura que podría ser mortal? ¿No fue igualmente irresponsable y canallesca la madre del niño Elián González al lanzarlo al mar en una balsa mal trecha para cruzar las peligrosas aguas del estrecho de la Florida?

¿Quiénes apoyan la ejecución de actos de piratería y robo? ¿Cómo son sancionadas las personas que lo realicen desde Estados Unidos?

Ninguno de los participantes eran “perseguidos políticos” ni miembros de los grupos contrarrevolucionarios creados y financiados por Estados Unidos. Todos buscaban mejoras económicas. Si no hubiesen realizado el robo del buque ahora estuvieran todos con vida.

Ahora se produce otro hecho, el derribo en pleno vuelo de un avión de Malaysia airlines por un misil sa-11, donde murieron 283 pasajeros y 15 tripulantes, mientras sobrevolaban el territorio de Ucrania. Sospechosamente se inició una rápida campaña para acusar a Rusia, ocultando que sus aliados ucranianos pudieron haberlo confundido con el avión en el que viajaba el presidente Vladimir Putín, quien hubiera sido la víctima de ese acto criminal.

¿Por qué no se acusa a Ucrania de esa acción que pudo haberse evitado si sus aviones militares hubiesen interceptado el vuelo de la Malaysia airlines, obligándolo a aterrizar, o a que tomara otro corredor?

¿Qué hicieron los controladores ucranianos para alertar al vuelo malasio de que estaba sobre una zona de guerra?

Evidentemente, en este mundo polarizado y gobernado por los imperialistas yanquis, hay quienes tienen licencia para asesinar sin ser cuestionados y ellos encabezan esa lista.

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