Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha assicurato, ieri martedì 21 giugno, che il processo di cambio iniziato in questo paese nel 2006 è irreversibile e che la nazione boliviana non è sola in questo cammino di riaffermazione, parlando con Prensa Latina.
Morales, convalescente di un’operazione a un ginocchio, ha sottolineato che nella Bolivia si sta rinnovando la cultura della vita.
Il presidente ha partecipato alle cerimonie tradizionali per ricevere l’anno 5524 Andino- Amazzonico nella residenza presidenziale.
“Non sono tempi d’inquisizione, di guerre, colonizzazioni e nemmeno di saccheggi! Sono tempi di rivoluzione per l’esistenza umana e della natura”, ha sostenuto Evo.
“Riscattare i calendari dei nostri antenati è recuperare la nostra identità e la nostra storia. Questi sono tempi di Pachakuti( di cambi)”.
“Noi abbiamo tutto il diritto di ritornare all’equilibrio e all’armonia”, ha aggiunto Morales, che ha ricordato che agli indigeni fu imposto il calendario gregoriano, che è sfasato con i cosmi e che questo ha provocato la perdita dell’armonia di molti popoli.
“Abbiamo sempre avuto solstizi ed equinozi e non ci guidiamo con la stella polare: lo facciamo con la croce delle Ande, che è comunitaria e per questo il nostro nord è il sud”.
Il ricevimento dell’anno nuovo Andino – Amazzonico in Bolivia è stato realizzato in 200 luoghi cerimoniali o wacas, che possiedono energie differenti.
Tra i luoghi sacri più famosi ci sono quelli di Uyuni, nel dipartimento di Potosí; nel Vulcano Thunupa, di Oruro; a Peñas e l’isola del Sole, di La Paz; a Waraco Apacheta, a El Alto; nel parco Piñata de Pando y Tarija.
Il 21 giugno si commemora il nuovo anno Andino – Amazzonico, Machaq Mara (in aymara) o Mosoq Wata (in quechua).
Coloro che partecipano alla cerimonia rinnovano l’impegno di continuare a preservare gli ecosistemi nei quali vivono, grazie alla benevolenza della Pachamama (Madre Tierra) e di Inti Tata (il Sole), ai quali si offrono regali come simbolo di riverenza.
Il 21 giugno nell’Emisfero Sud è il giorno più corto dell’anno, il più freddo e il sole comincia a prendere distanze dalla Terra per ritornare alla sua posizione normale in tre mesi, sino al 21 settembre, quando arriva la primavera.