Sparizioni forzate ed altre forme di privazione della libertà sono oggi uno delle tragedie che colpisce la società messicana. Per molti specialisti nazionali e perfino internazionali questo flagello è un’epidemia che ha la sua causa nell’incompetenza delle autorità per vegliare di più per la loro immagine e prestigio davanti allo scenario mondiale.
Vari movimenti, gruppi di genitori e familiari dei desaparecidos esprimono i loro dissensi col governo federale per dilatare l’approvazione di una Legge contro le sparizioni forzate.
Il Movimento per i Nostri Desaparecidos in Messico stima che si perde un tempo prezioso non legiferando, ma contemporaneamente seguono senza apparire i loro cari.
Dal 23 febbraio 2013 che la Segreteria di Governo annunciò la creazione della commissione speciale incaricata delle ricerche di persone scomparse fino alla data i risultati sono minimi.
Più di 27 mila casi, un numero commovente di persone sottratte dalle loro case ed il cui recapito è ignorato.
Per le istituzioni in difesa dei diritti delle persone i parenti delle vittime sono ignorati e criminalizzati per i loro sforzi per ottenere la verità e giustizia.
Il proprio segretario di Governo, Miguel Angel Osorio, ha detto in reiterate occasioni che agisce, ma non arriva a materializzarsi l’azione.
Nelle riunioni che si realizzano sporadicamente coi parenti dei 43 studenti scomparsi in settembre del 2014 a Ayotzinapa, affiorano sempre differenze di sfumature, di strategie.
Osorio reitera gli interessi del governo nel dare seguito al caso mentre si sviluppa l’investigazione, ricerca ed attenzione alle vittime.
C’è anche scontento da parte dei genitori dei 43 studenti per la forma in cui si effettuano gli incontri col segretario di Governo.
Sta per arrivare il secondo anniversario di questi fatti e continuano senza ritornare vivi, né apparire i loro resti, come esigono i loro genitori.
Ma anche i parenti delle 16 persone sequestrate dal gruppo armato Los Ardillos, a Chilapa, stato di Guerrero, desiderano il loro ritorno.
Josè Diaz, dei gruppi dei querelanti, sollecitò l’attuazione del governo e delle autorità dello stato per sapere che cosa fa la Polizia Federale e Procura Generale della Repubblica per incontrare i loro cari.
D’altra parte, le Madri del Collettivo Solecito, hanno documentate più di 90 sparizioni con l’intervento della delinquenza organizzata nella regione costiera di Veracruz. Il principale ritrovamento si localizza nelle Colline di Santa Fe, nel chiamato chilometro 13,5 di una zona urbana del Porto di Veracruz.
Con appoggio della Polizia Scientifica, periti della Procura Generale, localizzarono 66 fosse. Dalla maggioranza si estrassero scheletri e resti di capelli, come capi d’abbigliamento di uomini e donne.
Tra Portezuelo e Mata Loma si localizzarono 28 corpi, solo uno è stato identificato.
Gli stati con maggiore prevalenza di crimini, furto, sequestro ed assassinio sono Morelos, Bassa California, Tamaulipas, Tabasco, Quintana Roo, Sinaloa, Yucatan, Tlaxcala, Nayarit, Hidalgo, Guanajuato ed Aguascalientes.
Pedro, Eloisa, Ines, Agustin, Angel, la nonna di Pedro e la sorella di Ofelia giorno e notte lottano per trovare i loro cari. È una stampa reale che si ripete per tutti gli angoli del secondo paese più violento d’America.
Raul Garcia Alvarez, giornalista di Prensa Latina