Il dottor Alberto Hernández Rodríguez, direttore del Centro Nazionale Coordinatore dei Saggi Clinici (Cencec) nel contesto del VI Seminario Internazionale di Disegno e Conduzione delle Prove Cliniche, che termina oggi nel Palazzo delle Convenzioni a L’Avana, ha informato che un totale di 98 saggi clinici si realizzano attualmente in tutto il paese per differenti tipi di malattia.
Il 67 % è dedicato al trattamento delle diverse affezioni nel cancro in distinte localizzazioni di questa malattia maligna, soprattutto con vaccini terapeutici di istituzioni di grande prestigio della biotecnologia cubana, come il Centro d’Immunologia Molecolare (CIM), il Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB), ed altre entità della capitale e dell’Isola.
Hernández Rodríguez ha sottolineato che si stanno toccando anche altre malattie come le cardiovascolari, le neurologiche e le dermatologiche, ma gli sforzi si stanno concentrando proprio nel cancro perché, con le malattie cardiache è tra le prima cause di morte nel paese.
Sulla recente approvazione dello sviluppo di un saggio clinico negli Stati Uniti del vaccino contro il cancro dei polmoni, il Cimavax, già approvato nel nostro paese, il direttore del Cencec ha spiegato che questo ha l’obiettivo di vedere se il vaccino compie le stesse aspettative con l’efficacia e la sicurezza dei saggi realizzati in Cuba, che sono stati sviluppati dal Cencec.
In 25 anni di lavoro, questa istituzione ha accumulato conquiste come la realizzazione di più di 150 saggi clinici di 28 prodotti della biotecnologia e dell’industria chimico-farmaceutica cubana per 25 indicazioni, tra le quali il cancro e altre, come la vitiligine e le malattie del cuore .
In questo senso ha portato l’esempio della Streptochinasa Ricombinante approvata negli anni ’90, del secolo scorso, che ha prodotto un’importante diminuzione della mortalità per infarto del miocardio.
“Un’altra conquista di questo centro, ha aggiunto è contare con la registrazione cubana per le prove cliniche, che dà trasparenza a questa attività e che è il primo registro in spagnolo e in latinoamericano, approvato dall’Organizzazione Mondiale della Salute”.
“D’’altra parte il Cencec ha disegnato un sistema di formazione dopo la laurea nella tematica delle prove cliniche, che include corsi di diplomato e maestria e rappresenta un vantaggio, perchè lo hanno pochi paesi”, ha spiegato.
Le sfide di questa istituzione, oggi, Hernández Rodríguez le situa nella continuazione della realizzazione dei saggi clinici che avvicinino più rapidamente il risultato di un medicinale ai pazienti.
“Stiamo lavorando con nuovi disegni per cercare di far approvare prodotti biosimilari. Sono nuovi nel mondo perché, considerando che il prodotto originale è troppo costoso per la terapia del paziente e un mese di trattamento per il cancro può superare i 30.000 dollari a malato. Cuba si trova nel ridotto numero di nazioni che studiano i biosimilari per svilupparli”.
I saggi clinici nella prima assistenza della salute per avvicinare il trattamento alle persone e rendere più accessibile la salute pubblica cubana è un altro dei compiti che impegnano in Cencec.
Numerose tematiche relazionate al lavoro di quest’istituzione e altri indici vincolati ai passi avanti della metodologia dei saggi clinici, l’etica e la biostatistica nel’investigazione, tra gli altri, sono staiti trattati da specialisti cubani e stranieri nel Seminario che terminerà oggi.
Nell’incontro che ha accolto anche il II Incntro di Conoscenza, Informazione e ed Evidenza nella Salute; il Seminario d’Attualizzazione dei Saggi clinici in Oncologia, e il Seminario Algortimo d’Investigazione per lo Sviluppo dei Fitomedicinali, si è dibattuto sui dilemmi delle evidenza sanitarie, la scienza e pseudoscienza nel contesto cubano e l’importanza della comunicazione trasparente, dei risultati delle investigazioni scientifiche, le esperienze regolatrici nel maneggio dei saggi clinici e il ruolo degli stessi nell’introduzione di nuove terapie nel sistema nazionale di salute, tra i vari aspetti.