Cuba ha invitato ieri, lunedì 13, nel Consiglio di Sicurezza della ONU, a dare una risposta multilaterale e concordata al fenomeno del terrorismo, che sia lontana dalle azioni unilaterali e dalle doppie facciate.
In un dibattito aperto dell’organo dei 15 membri sulle minacce del terrorismo alle infrastrutture vitali, la rappresentante permanente cubana preso la ONU, Anayansi Rodríguez, ha precisato che L’Avana appoggia l’adozione di una convenzione generale sul flagello e alla convocazione d’una conferenza mondiale che promuova questo tipo di risposta.
“Condanniamo e respingiamo le doppie facciate e la selettività nel trattamento di questo tema. La lotta contro il terrorismo non si può utilizzare come pretesto per l’ingerenza e l’intervento, l’ aggressione o la violazione del Diritto Internazionale e dei diritti umani”, ha affermato nel Forum.
La diplomatica ha anche domandato la fine del finanziamento, dell’ equipaggiamento e del rifornimento di armi e dell’appoggio di ogni genere a gruppi estremisti che seminano violenza e distruzione in molte parti del pianeta.
La diplomática cubana ha ratificato l’impegno di Cuba nella lotta contro il terrorismo ed ha ricordato che il suo popolo lo ha sofferto sulla sua pelle, per le azioni organizzate, finanziate ed eseguite dall’estero, responsabili di quasi 3500 morti e più di 2000 invalidi.
Poi ha insistito che la nazione dei Caraibi non ha mai permesso, né permetterà l’utilizzo nel suo territorio per realizzare, pianificare, stimolare, coprire o finanziare queste azioni contro altri Stati, senza eccezione alcuna.
A proposito delle sfide nella lotta contro il flagello come l’utilizzo da parte dei terroristi delle nuove Tecnologie dell’Informazione e la Comunicazione (TIC), la Rodríguez ha fatto un richiamo allo sforzo di tutti i paesi per affrontare il problema.
“È cruciale trovare uno strumento internazionale, legalmente vincolante nel sistema delle Nazioni Unite che regoli l’utilizzo delle TIC e che assicuri il loro uso in conformità con il Diritto Internazionale ed in particolare con la Carta dell’ organizzazione”, ha indicato.
Il dibattito aperto nel Consiglio di Sicurezza ha permesso l’adozione unanime della Risoluzione 2341 indirizzata a rinforzare il meccanismo di prevenzione e riduzione dell’impatto delle azioni di terrorismo contro le infrastrutture civili vitali.
I partecipanti all’incontro hanno espresso la loro preoccupazione per gli attacchi dei gruppi come Stato Islamico, Boko Haram, Al Qaeda, Al Shabaab e il Fronte Al Nusra contro ospedali, scuole, reti di trasporto e installazioni che forniscono servizi di base, dall’energia all’acqua.