Sul Venezuela, ogni giorno i media ci rifilano le loro falsità. Che raccontano di pacifici manifestanti aggrediti e uccisi dal governo: lo stesso copione utilizzato per alimentare le cosiddette primavere arabe che, in Libia e Siria, sono servite a spianare la strada a guerre umanitarie imposte ipocritamente dall’Occidente in nome della democrazia e dei diritti umani.
Il copione è sempre lo stesso: prima si strangola economicamente il paese (nel caso del Venezuela, con il crollo artificioso del prezzo del petrolio e con le sanzioni) spingendo la popolazione a scendere in strada, poi si creano provocazioni e si diffondono notizie false per spingere l’opinione pubblica occidentale ad invocare l’aggressione militare. E così il Venezuela al pari della Corea del Nord è oggi diventato, nell’immaginario collettivo, l’ennesimo “Stato canaglia” da abbattere.
Anche per questo l’Antidiplomatico propone “Venezuela: i media alla guerra”: una piccola campagna di controinformazione basata su una serie di brevi videoclip destinati ad essere veicolati in Rete. Il primo che vi presentiamo – intitolato “Come sfruttare un omicidio” – si sofferma su un caso davvero smaccato di disinformazione: quello della morte di un manifestante, ucciso da sicari al soldo dell’”opposizione” e presentato, invece, dai nostrani media come “martire della dittatura di Maduro” . Il prossimo videoclip in cantiere si sofferma sulla cosiddetta “repressione del regime di Maduro”.
Restiamo in attesa di vostri suggerimenti per gli argomenti da trattare nei successivi videoclip.