Marcos Roitman Rosenmann http://www.jornada.unam.mx
Hannah Arendt ritrasse la menzogna politica come la negazione della verità fattuale, accompagnata dall’immaginazione. L’uso della pubblicità e una elaborata strategia di propaganda di massa nella sfera psicologica si incaricherebbero di creare stati d’animo, emozioni e sentimenti coerenti con la narrazione fraudolenta, in cui è possibile dare ordini con la sicurezza che saranno rispettati, senza controbattere.
Una costruzione meticolosa per distorcere i fatti, rafforzare argomenti scorretti, giustificare guerre, crimini e alterare i valori democratici si incoraggia come scopo della menzogna politica. Arendt rispondeva alle critiche ricevute per le sue cronache contro il generale nazista S.S. Adolf Eichman, seduto sul banco degli imputati da Israele nel 1961. Al suo processo, Eichmann dichiarò essere vittima di un inganno, disse di non odiare gli ebrei, minoranze etniche, comunisti, omosessuali e così via. Semplicemente argomentò di eseguire gli ordini. Arendt si chiese quanto di verità aveva detta affermazione, e fu chiara. Persone normali, del popolino, con mancanza di pensiero, irriflessive, possono trasformarsi in criminali o essere oggetto di manipolazioni. In base alla generica formula di banalizzazione del male, Eichman si trasformò, agli occhi di Arendt, in un burattino.
In Venezuela la menzogna politica è costruita per destabilizzare e disconoscere le istituzioni democratiche emergenti dopo la Costituzione del 1999, unica approvata per referendum. Per più di un decennio, tra un colpo di stato fallito, il sabotaggio e la sedizione si rieditano argomenti dell’anticomunismo, l’odio per le classi popolari e lavoratrici, tinti di un grossolano discorso in difesa della proprietà privata, libertà di espressione, stampa, riunione ed associazione, presumibilmente minacciati da un governo totalitario. Per più di un decennio l’opposizione si è appellata all’assassinio, insultando, screditando, mentendo, articolando e promuovendo la violenza di strada.
L’opposizione vittima del suo stesso inganno, crede alla sua menzogna, la vive e la ricrea a livello internazionale. Mai prima la banalizzazione del male era stata così evidente, convertendo uomini e donne comuni in assassini della democrazia. In primo luogo mentendo sul trionfo di Hugo Chavez, dopo qualificando la Costituzione come totalitaria, orchestrando un colpo di stato, ritirandosi dalle elezioni, boicottando la magistratura, l’esecutivo ed il potere elettorale. Tuttavia, questi fatti si negano. Nuovamente parafrasando Arendt, la Polonia invase la Germania e provocò la Seconda Guerra. Hitler e la Germania nazista, solo si difesero.
In Venezuela ogni giorno vediamo nei media verità di fatto, interpretate in senso opposto. Uomini e donne, dirigenti dell’opposizione, parlamentari, studenti e sindacalisti dell’opposizione manifestano in proteste, apparentemente pacifiche e non violente, in cui si gettano bombe molotov, incendiano auto, lanciano pietre, pongono barricate, assaltano locali, si rimprovera il governo costituzionale e democratico, si appella alla disobbedienza civile e si disconosce l’ordine legittimo. Pertanto, lanciare oggetti, destabilizzare, rompere il dialogo, non accettare di negoziare, esercitare la violenza e provocare terrore e panico si trasforma in un’azione democratica. Una sciocchezza, sostenuta nell’ignorare la verità fattuale.
Ora, quando il governo chiama ad un’assemblea costituente per risolvere il conflitto, ricomporre la vita civile, l’opposizione torna a mentire, negare la verità dei fatti. Bastano alcuni esempi. María Corina, la stessa che, in maniera iraconda, qualifica la costituente come colpo di stato sotto copertura, dichiarava non molto tempo fa: La costituente è la via affinché il popolo ottenga un cambiamento di regime, nuove istituzioni e la riconciliazione nel paese. Allo stesso modo, Leopoldo López, campione della democrazia e ferreo oppositore alla proposta, sentenziava: La Costituente ci permette eleggere un nuovo CNE, procuratore, controllore, difensore del popolo, Assemblea Nazionale e Presidente della Repubblica. D’altra parte, Freddy Guevara, dirigente di Voluntad Popular, deputato dell’Assemblea Nazionale, uno degli istigatori delle proteste di piazza, punzecchiava: Bisognerà fare una costituente per poter cambiare tutti i poteri pubblici. E non c’è altro. E l’ineffabile Henrique Capriles, del partito Primero Justicia, ex candidato alla presidenza per la MUD, giunse a dire che il popolo dovrebbe scendere per strada a chiedere un’assemblea costituente.
Perché ora no e prima sì? Succede che l’opposizione è rimasta priva argomenti, ha perso la bussola. Non vuole una uscita democratica, non accetta una costituente, nella quale, in preda alle sue bugie, rimane allo scoperto e soffra una sconfitta politica. Che paura ha se si considera portavoce della maggioranza sociale? Se è sicura di vincere, cosa la ferma?
Continuano manipolando al segnalare che si tratta di un colpo di stato e che i costituenti non sono eletti. Mentono e lo sanno. Il processo costituente è definito nella Costituzione, non è possibile alcun inganno. L’assemblea continua nelle sue funzioni, non si dissolve. A questo proposito, il governo ha messo sul tavolo nove punti sui quali si articola la costituente 1) una costituente per la pace. 2) Per un nuovo sistema economico post petrolifero, ed un nuovo modello economico. 3) Approfondire lo stato sociale, dando rango costituzionale alle missioni. 4) Rafforzare il funzionamento del sistema giudiziario e di protezione del popolo. Guerra contro l’impunità, miglioramento del sistema penitenziario, lotta contro il traffico di droga ed il terrorismo. 5) Promuovere nuove forme di democrazia partecipativa e di protagonismo. 6) Politica estera sovrana 7) Identità culturale, verso una nuova venezuelanità e diversità culturale. 8) Garanzie dei diritti sociali, culturali, educativi e tecnologici dei giovani. 9) Garantire e preservare il vita.
L’opposizione, la MUD ed i loro alleati internazionali hanno scelto per l’omicidio e la menzogna. Non hanno alcun progetto per il Venezuela. Solo li muove l’odio, il profondo disprezzo per le istituzioni democratiche ed il popolo venezuelano. Se realmente li preoccupasse la vita dei loro concittadini non avrebbero le mani macchiate di sangue, lotterebbero per guidare la costituente verso i loro obiettivi per vincere nelle urne. Quali enunciati rappresentano un ostacolo per l’opposizione ed un problema per il futuro democratico del Venezuela?L’opposizione non ha una risposta, preferisce continuare l’escalation della violenza e della sedizione.
Venezuela: los argumentos de la democracia
Marcos Roitman Rosenmann
Hannah Arendt retrató la mentira política como la negación de la verdad factual, acompañada de imaginación. El uso de la publicidad y una elaborada estrategia de propaganda masiva en la esfera sicológica se encargarían de crear estados de ánimo, emociones y sentimientos acordes con el relato fraudulento, en el que es posible dar órdenes con la seguridad de que serán obedecidas sin rechistar.
Una construcción meticulosa para torcer los hechos, fortalecer argumentos torticeros, justificar guerras, crímenes y alterar los valores democráticos se alienta como objetivo de la mentira política. Arendt respondía a las críticas recibidas por sus crónicas contra el general nazi S.S. Adolf Eichman, sentado en el banquillo por Israel en 1961. A su juicio, Eichman declaró ser víctima de un engaño, dijo no odiar a judíos, minorías étnicas, comunistas, homosexuales, etcétera. Simplemente argumentó cumplir órdenes. Arendt se preguntó cuánto de verdad tenía dicha afirmación, y fue clara. Personas normales, del montón, con falta de pensamiento, irreflexivas, pueden transformarse en criminales o ser objeto de manipulación. Bajo la fórmula genérica de banalización del mal, Eichman se trasformó, a los ojos de Arendt, en un títere.
En Venezuela la mentira política se ha construido para desestabilizar y desconocer las instituciones democráticas emergentes tras la Constitución de 1999, única aprobada por referendo. Durante más de una década, entre un golpe de Estado fallido, el sabotaje y la sedición se reditan los argumentos del anticomunismo, el odio a las clases populares y trabajadoras, teñidas de un discurso ramplón en defensa de la propiedad privada, la libertad de expresión, prensa, reunión y asociación, supuestamente amenazadas por un gobierno totalitario. Durante más de una década la oposición ha llamado al magnicidio, insultando, descalificando, mintiendo, articulando y promoviendo la violencia callejera.
La oposición, víctima de su propio engaño, cree en su mentira, la vive y la recrea a escala internacional. Nunca antes la banalización del mal había sido tan evidente, convirtiendo a hombres y mujeres comunes en asesinos de la democracia. Primero mintiendo sobre el triunfo de Hugo Chávez, luego tildando la Constitución de totalitaria, orquestando un golpe de Estado, retirándose de las elecciones, boicoteando el Poder Judicial, el Ejecutivo y el poder electoral. Sin embargo, esos hechos se niegan. Nuevamente parafraseando a Arendt, Polonia invadió Alemania y provocó la Segunda Guerra Mundial. Hitler y la Alemania nazi, sólo se defendieron.
En Venezuela todos los días vemos en los medios de comunicación verdades factuales, interpretadas en sentido contrario. Hombres y mujeres, dirigentes de la oposición, parlamentarios, estudiantes y sindicalistas de oposición se manifiestan en protestas, dizque pacíficas y no violentas, en las que se arrojan cocteles molotov, incendian coches, lanzan piedras, ponen barricadas, asaltan locales, se increpa al gobierno constitucional y democrático, se llama a la desobediencia civil y se desconoce el orden legítimo. Por consiguiente, lanzar objetos, desestabilizar, romper el diálogo, no aceptar negociar, ejercer la violencia y provocar terror y pánico se transforma en una acción democrática. Un sinsentido, apoyado en desconocer la verdad de facto.
Ahora, cuando el gobierno llama a una asamblea constituyente para dirimir el conflicto, recomponer la vida ciudadana, la oposición vuelve a mentir, a desconocer la verdad factual. Basten unos ejemplos. María Corina, la misma que iracundamente califica la constituyente de golpe de Estado encubierto, declaraba no hace mucho: La constituyente es la vía para que el pueblo logre el cambio de régimen, nuevas instituciones y la reconciliación del país. Igualmente, Leopoldo López, adalid de la democracia y férreo opositor a la propuesta, sentenciaba: La constituyente nos permite elegir un nuevo CNE, fiscal, contralor, defensor del pueblo, Asamblea Nacional y Presidente de la República. Por otro lado, Freddy Guevara, dirigente de Voluntad Popular, diputado en la Asamblea Nacional, unos de los instigadores de las protestas callejeras, espetaba: Habrá que hacer una constituyente para poder cambiar a todos los poderes públicos. Ya no hay otra. Y el inefable Henrique Capriles, del partido Primero Justicia, ex candidato a presidente por la MUD, llegó a decir que el pueblo debía salir a la calle a pedir una asamblea constituyente.
¿Por qué ahora no y antes sí? Ocurre que la oposición se ha quedado sin argumentos, ha perdido el norte. No quiere una salida democrática, no acepta una constituyente, en la cual, presa de sus mentiras, quede al descubierto y sufra una derrota política. ¿Qué miedo tiene si se considera portavoz de la mayoría social? Si está segura de ganar, ¿qué la retiene?
Siguen manipulando al señalar que se trata de un golpe de Estado y que los constituyentes no son elegidos. Mienten y lo saben. El proceso constituyente está definido en la Constitución, no hay engaño posible. La asamblea sigue en funciones, no se disuelve. En este sentido, el Ejecutivo ha puesto sobre la mesa nueve puntos sobre los cuales se articule la constituyente 1) una constituyente para la paz. 2) Por un nuevo sistema económico pospetrolero, y un nuevo modelo económico. 3) Profundizar el Estado del bienestar, dar rango constitucional a las misiones. 4) Potenciar el funcionamiento del sistema de justicia y protección del pueblo. Guerra contra la impunidad, mejora del sistema penitenciario, lucha contra el narcotráfico y el terrorismo. 5) Impulsar nuevas formas de democracia participativa y protagónica. 6) Política exterior soberana 7) Identidad cultural, hacia una nueva venezolanidad y diversidad cultural. 8) Garantías de derechos sociales, culturales, educativos y tecnológicos de la juventud. 9) Garantizar y preservar la vida.
La oposición, la MUD y sus aliados internacionales se han decantado por el asesinato y la mentira. No tienen proyecto para Venezuela. Sólo les mueve el odio, el profundo desprecio hacia las instituciones democráticas y al pueblo venezolano. Si realmente les preocupara la vida de sus conciudadanos no tendrían las manos manchadas de sangre, lucharían por direccionar la constituyente hacia sus objetivos para ganar en las urnas. ¿Qué enunciados representan un obstáculo para la oposición y un problema para el futuro democrático de Venezuela? La oposición no tiene respuesta, prefiere seguir en la escalada de la violencia y la sedición.