Martha Isabel Andrés Román http://prensa-latina.cu
L’intenzione del presidente Donald Trump di costruire un muro sul confine USA con il Messico ritorna al centro dell’attenzione dopo la sua minaccia di una chiusura (a settembre bisogna approvare il nuovo budget, altrimenti il governo «chiude» e smette di pagare gli stipendi ndt) del governo pur di realizzare la controversa opera.
La scorsa notte, durante un incontro, sullo stile della campagna elettorale, celebrato a Phoenix, Arizona, il capo dello Stato ha criticato i “democratici ostruzionisti” per opporsi alla costruzione di quella barriera, una delle sue principali promesse fin dalla sua fase come candidato repubblicano.
In tale evento ha avvertito che, se fosse necessario, sarebbe disposto a chiudere il governo per assicurarsi che la sua proposta sia approvata e finanziata dai legislatori.
Dalla fase elettorale il governante ha fatto riferimento a questa iniziativa nell’ambito della sua campagna per porre fine all’immigrazione illegale e ha promesso che il Messico avrebbe pagato per il progetto, qualcosa continuamente negato dalle autorità di quella nazione.
La Casa Bianca ha cercato modi per ottenere fondi federali per il muro, che secondo quanto ha considerato il presidente, a metà dello scorso mese, potrebbe misurare da 700 a 900 miglia (da 1226 km a 1448 km).
Inizialmente il capo dello Stato calcolò che per costruirlo necessitavano 4 miliardi di dollari, ma in aprile, disse che sarebbe stati necessari 10 miliardi e, da allora, numerose imprese e organizzazioni fissarono le previsioni a 70 miliardi.
In maggio il Congresso evitò un’interruzione del governo col dare il via libera ad un disegno di legge a breve termine che ha permesso il finanziamento federale fino a settembre.
Tale misura ha avuto sostegno bipartisan ed ha negato a Trump alcune delle sue prime priorità, compresi i fondi per iniziare il muro, ciò che portò il capo della Casa Bianca a dire che forse era necessaria ‘una buona chiusura’ per forzare a raggiungere i suoi obiettivi.
Alla fine luglio, tuttavia, la Camera dei Rappresentanti ha approvato un pacchetto di spesa che comprende 1600 milioni di dollari per questa barriera fisica, ciò che i vari media locali hanno visto come il primo momento di una nuova battaglia in Congresso.
Tale iniziativa dovrà avallarsi prima del 30 settembre, al fine di evitare la chiusura a cui ha fatto allusione il presidente, ma le sue prospettive in Senato non sono incoraggianti poiché i repubblicani hanno bisogno di almeno 10 voti democratici e quest’ultimi si oppongono all’opera.
Allo stesso tempo, molti membri del partito rosso i cui distretti si trovano lungo la frontiera hanno anche criticato l’efficacia di un muro.
L’avvertimento pronunciato ieri sera da Trump è venuto dopo che il quotidiano Washington Examiner ha recentemente indicato che i repubblicani del Senato sono desiderosi di evitare un confronto con i democratici sulle spese, e ciò ha allontanato le loro ambizioni di sicurezza frontaliera dal tema del muro.
Al suo posto, ha precisato la pubblicazione, i legislatori stanno valutando un piano più ampio per migliorare la protezione delle frontiere attraverso una combinazione di infrastrutture, tecnologia e applicazione della legge.
La polemica che suscita la parete del presidente si è evidenziata questo stesso martedì durante il suo discorso a Phoenix: mentre all’interno del Convention Center i suoi sostenitori lo esortavano a costruire la barriera, migliaia di persone mobilitate, al di fuori della struttura, hanno respinto questa e altre politiche.
‘Avremo il nostro muro e ci aiuterà con il problema della droga e le massicce quantità che attraversano la frontiera”, ha detto Trump nel suo discorso, pronunciato lo stesso giorno in cui, per la prima volta da quando è in carica, ha visitato i confini con il Messico.
Ma secondo un’inchiesta pubblicata a fine luglio dalla società sondaggista Rasmussen Reports, il 56% dei votanti USA differisce dal presidente e ritiene che non deve erigersi il muro di confine, una cifra molto più elevata rispetto al 37% che è a favore di tale idea.
Il sostegno all’opera è diminuito da gennaio, quando il 48% degli statunitensi voleva che si realizzasse, e attualmente neppure la maggior parte dei repubblicani è a favore, perché lo studio ha indicato che in tale gruppo il supporto è di poco meno della metà.
Nonostante tale contesto, è possibile aspettarsi che nelle prossime settimane aumenti la pressione dalla Casa Bianca sul tema del muro, come lo hanno mostrato, ieri, le dichiarazioni del presidente e la sua visita alla località limitrofe di Yuma, Arizona.
Dopo il fallimento dei tentativi di abrogare l’Obamacare, nel mezzo dei pochi progressi della sua annunciata riforma fiscale e senza alcuna altra vittoria legislativa da mostrare, sicuramente crescerà l’insistenza sulla barriera promessa come formula infallibile per frenare l’immigrazione illegale ed il traffico di droga.
Per alcuni dei suoi sostenitori, il muro è una grande necessità; ma coloro che si oppongono all’iniziativa lo considerano un piano non necessario, che metterà più a rischio la vita di coloro che tentano di raggiungere gli USA e allontanerà l’attenzione da questioni importanti.
“Sicuramente il Dipartimento della Sicurezza Nazionale ed il paese hanno necessità più urgenti che anticipare entrate fiscali per un progetto che echeggia la grandezza dei falliti casinò di Trump ad Atlantic City”, ha recentemente notato un editoriale di The New York Times.
El muro fronterizo de nuevo al centro de atención en Estados Unidos
Por: Martha Isabel Andrés Román
La intención del presidente Donald Trump de construir un muro en la frontera estadounidense con México regresa al centro de atención tras su amenaza de un cierre de Gobierno con tal de realizar la polémica obra.
Anoche, durante un mitin al estilo de campaña celebrado en Phoenix, Arizona, el jefe de Estado criticó a los ‘demócratas obstruccionistas’ por oponerse a la edificación de esa barrera, una de sus principales promesas desde su etapa como candidato republicano.
En ese evento advirtió que, si fuera necesario, estaría dispuesto a un cierre del Gobierno para asegurarse de que su propuesta sea aprobada y financiada por los legisladores.
Desde la etapa electoral el gobernante se refirió a esa iniciativa como parte de su campaña para acabar con la inmigración ilegal, y prometió que México pagaría por el proyecto, algo continuamente negado por las autoridades de esa nación.
La Casa Blanca ha buscado vías de obtener fondos federales para el muro, que según consideró el mandatario a mediados del pasado mes, podría medir de 700 a 900 millas (mil 226 a mil 448 kilómetros).
Inicialmente el jefe de Estado calculó que para levantarlo se necesitaban cuatro mil millones de dólares, pero en abril dijo que serían 10 mil millones y, desde entonces, varias empresas y organizaciones fijaron los pronósticos en 70 mil millones.
En mayo el Congreso evitó una interrupción del Gobierno al dar luz verde a un proyecto de ley a corto plazo que ha permitido la financiación federal hasta septiembre.
Tal medida tuvo apoyo bipartidista y negó a Trump algunas de sus primeras prioridades, incluidos los fondos para comenzar el muro, lo que llevó al jefe de la Casa Blanca a decir que quizás se necesitaba ‘un buen cierre’ para forzar a cumplir sus metas.
A finales de julio, sin embargo, la Cámara de Representantes aprobó un paquete de gastos que comprende mil 600 millones de dólares destinados a esa barrera física, lo que varios medios locales vieron como el primer momento de una nueva batalla en el Congreso.
Esa iniciativa deberá avalarse antes del 30 de septiembre con vistas a evitar el cierre al que hizo alusión el presidente, pero sus perspectivas en el Senado no son alentadoras, pues los republicanos necesitan al menos 10 votos demócratas y estos últimos se oponen a la obra.
Al mismo tiempo, muchos miembros del partido rojo cuyos distritos se ubican a lo largo de la frontera también han cuestionado la eficacia de una pared.
La advertencia pronunciada anoche por Trump se dio luego de que el diario Washington Examiner indicara recientemente que los republicanos del Senado están ansiosos por evitar un enfrentamiento con los demócratas sobre los gastos, y eso ha alejado sus ambiciones de seguridad fronteriza del tema del muro.
En su lugar, precisó la publicación, los legisladores están evaluando un plan más amplio para mejorar la protección limítrofe a través de una combinación de infraestructura, tecnología y aplicación de la ley.
La controversia que despierta la pared del mandatario se evidenció este mismo martes durante su intervención en Phoenix: mientras en el interior del Centro de Convenciones sus seguidores lo instaban a construir la barrera, millares de personas movilizadas en las afueras de la instalación rechazaron esa y otras políticas.
‘Vamos a tener nuestro muro y nos ayudará con el problema de las drogas y las masivas cantidades que cruzan la frontera’, aseguró Trump en su discurso, pronunciado el mismo día en el que por primera vez desde que está en el cargo visitó los límites con México.
Pero según un sondeo difundido a finales de julio por la encuestadora Rasmussen Reports, el 56 por ciento de los votantes norteamericanos difiere del mandatario y cree que no debe erigirse la pared fronteriza, una cifra mucho mayor al 37 por ciento que está a favor de esa idea.
El apoyo a la obra disminuyó desde enero, cuando el 48 por ciento de los estadounidenses quería que se llevara a cabo, y en la actualidad ni siquiera la mayoría de los republicanos la favorece, porque el estudio indicó que en ese grupo el respaldo es de poco menos de la mitad.
Pese a ese contexto, es posible esperar que en las próximas semanas aumente la presión desde la Casa Blanca con el tema del muro, como lo mostraron ayer los pronunciamientos del presidente y su visita a la localidad limítrofe de Yuma, Arizona.
Tras el fracaso de los intentos de derogar el Obamacare, en medio del poco avance con su anunciada reforma fiscal y sin ninguna otra gran victoria legislativa que mostrar, seguramente crecerá la insistencia en la barrera prometida como fórmula infalible para frenar la inmigración ilegal y el tráfico de drogas.
Para algunos de sus partidarios, el muro se trata de una gran necesidad; pero quienes se oponen a la iniciativa la consideran un plan innecesario, que pondrá más en riesgo las vidas de quienes intenten llegar a Estados Unidos y alejará la atención de temas importantes.
‘Seguramente, el Departamento de Seguridad Nacional y el país tienen necesidades más urgentes que adelantar ingresos fiscales para un proyecto que resuena con la grandeza de los fallidos casinos de Trump en Atlantic City’, apuntó recientemente un editorial de The New York Times.