Il secondo Simposio Internazionale Rivoluzione Cubana, genesi e Sviluppo Storico è stato inaugurato ieri nel Palazzo delle Convenzioni con la presenza di circa 100 delegati di molti paesi, come Stati Uniti, Spagna, Grecia…
Secondo il suo comitato organizzatore, l’incontro ha l’obiettivo fondamentale di creare uno spazio propizio per stimolare il dibattito d’idee e conoscenze, dalla scienza storica, che contribuisca a una miglior comprensione del processo rivoluzionario cubano, in tutta la sua complessità.
Durante l’ apertura, René González Barrios, presidente dell’Istituto di Storia, ha segnalato che: «La Rivoluzione cubana è un lungo e ininterrotto processo iniziato nel 1868 che continua oggi il suo cammino verso il futuro, in cerca di risposte e soluzioni per le sue imperfezioni, moltiplicando il suo esempio in altri popoli del mondo ai quali serve come ispirazione. I nemici della Rivoluzione attualmente speculano che sta dando gli ultimi sussulti, ma la nostra, per ragioni storiche è destinata a vincere, perchè per i cubani non c’è altra alternativa che il consolidamento di un modello socialista prospero e sostenibile», ha sottolineato.
Inoltre ha richiamato al riscatto del patrimonio della nazione ed ha insistito sulla necessità che i giovani si avvicinino alla storia, perchè « sono tempi di molta riflessione e molto lavoro, alla ricerca della pace mondiale».
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato Roberto Montesinos Pérez, a capo del dipartimento della Cultura del Comitato Centrale del Partito; José Ramón Fernández, Eroe della Repubblica di Cuba e assessore del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, tra i tanti invitati. Tra loro il messicano Antonio del Conde (el Cuate), che fu uno stretto collaboratore di Fidel nei preparativi per la spedizione dello Yacht Granma.
La prima giornata del lavoro in commissioni è stata centrata su temi come l’astuzia militare di Maximo Gómez; le tradizioni patrie e il loro ruolo nell’educazione; l’importanza dei Mausolei e dei Pantheon dell’Isola come spazi per trasmettere la storia e i valori forgiati nell’identità nazionale.
Sottolineato il magistero di Fidel nella politica estera di Cuba
Il magistero del Comandante in Capo Fidel Castro nella politica estera di Cuba è stato sottolineato dai delegati al II Simposium Internazionale La Rivoluzione cubana: Genesi e Sviluppo Storico che si svolge nella capitale.
In una delle commissioni di lavoro dell’incontro che riunisce storiografi e investigatori di una ventina di paesi, l’accademico cubano Carlos Alzugaray ha affermato che il leader rivoluzionario è stato uno stratega, esecutore tattico e maestro nella sfera delle relazioni internazionali.
L’ analista politico ha affermato che Fidel mantenne l’impegno di condurre una politica estera indipendente antimperialista e contro egemonica, vincolata al legato umanista di José Martí e alle tradizioni internazionaliste dei movimenti progressisti del XX secolo.
Alzugaray ha detto che la diplomazia della maggiore delle Antille continua a raccogliere trionfi come risultato del magistero dello statista cubano, che seppe accordarsi con amici e alleati e neutralizzò i nemici.
In accordo con il saggista la politica estera della nazione si caratterizza per la sua posizione contro egemonica, ed ha saputo utilizzare le istituzioni internazionali per far avanzare la sua agenda.
Poi ha citato come una delle conquiste di questa diplomazia la posizione nell’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite del tema del blocco economico, commerciale e finanziario imposto da Washington a L’Avana da più di mezzo secolo.
Durante la giornata si è dibattuto sulle relazioni degli Stati Uniti con i paesi dell’America Latina e la loro applicazione di strategie “più intelligenti” per preservare ed espandere i loro interessi nella regione.
Convocato dall’Istituto di Storia di Cuba e con l’appoggio di entità affini, il Simposio ha aperto martedì 24 le sue sessioni di lavoro per commissioni nelle quali si analizzano altri temi come la vigenza del pensiero di Ernesto Che Guevara, a 50 anni dalla sua uccisione in Bolivia.
Il Forum si sviluppa nel contesto del centenario della Rivoluzione d’Ottobre e il 55º anniversario della conosciuta internazionalmente “Crisi dei Missili”, questioni che meriteranno uno sguardo speciale sino al termine dell’incontro.
È terminato il Simposio sulla Rivoluzione Cubana
27.10 – Con l’impegno d’approfondire e socializzare gli studi sulla trascendenza, le conquiste e le problematiche del processo rivoluzionario cubano, è terminato giovedì 26 il Secondo Simposio Internazionale “Rivoluzione Cubana: genesi e sviluppo storico” , con una cerimonia alla quale ha assistito Miguel Díaz- Canel Bermúdez, membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito e primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri
Durante l’importante simposio che si è svolto da martedì 24 nel Palazzo delle Convenzioni della capitale, sono state presentate 77 relazioni e 48 interventi di invitati di 20 paesi, lavori nei quali sono stati analizzati aspetti puntuali del processo indipendentista cubano sin dai suoi inizi, sottolineando figure imprescindibili come Martí, Che Guevara e Fidel.
René González Barrios, presidente dell’Istituto di Storia di Cuba, ha segnalato nella cerimonia di chiusura che anche se viviamo in tempi di grandi sfide, con il governo nordamericano che cerca scuse per giustificare aggressioni contro l’Isola, la Rivoluzione si rinnova dopo circa 60 anni di esperienze.
«Il nome di Fidel – ha detto– è stato citato permanentemente in questo Simposio, perchè il Comandante in Capo ha posto una pietra miliare nella storia del continente e ci ha lasciato come legato un’opera pratica e un tesoro di idee dalle quali dobbiamo bere per assicurare il futuro. Come Fidel e altri grandi patrioti, sogniamo un mondo più solidale e umano e sono convinto che ci riusciremo perchè non ci sono compiti impossibili per un vero rivoluzionario», ha concluso González Barrios.
Erano presenti alla cerimonia José Ramón Fernández, Eroe della Repubblica di Cuba e assessore del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri; Julio Camacho Aguilera, Comandante dell’Esercito Ribelle ed Eugenio Suárez Pérez, direttore dell’ Ufficio dei Temi Storici del Consiglio di Stato tra i vari invitati.