Sino al febbraio scorso i cubani abbiamo coperto il 40% dell’Apporto alla Patria, il cui impegno iniziale per l’anno in corso supera i 45 milioni di pesos.
Carmen Rosa López Rodríguez, seconda segretaria della Centrale dei Lavoratori di Cuba (CTC) ha spiegato l’importanza di questo movimento politico, le cui entrate si utilizzano soprattutto per finanziare le spese della preparazione dei quadri, degli organi di direzione e di comando, dei riservisti e miliziani e delle Brigate di produzione e difesa.
«Inoltre, ha detto, si destinano allo sviluppo del Bastione Studentesco Universitario in tutte le sedi di alti studi del paese.
L’Apporto alla Patria, prima conosciuto come «giorno abile», si basa sul principio di promuovere nel popolo la coscienza di far parte della difesa dell’Isola, sulla sua partecipazione nella preparazione militare e il suo apporto volontario», ha detto.
Tra le caratteristiche di questo movimento risalta che si tratta di un impegno individuale che si può versare senza cifre fisse né date precise: durante tutto l’anno chi vuole può decidere di fare il suo versamento.
«Sono state considerate anche altre forme di contributo volontario, come un giorno di salario, prestazioni, donazioni, e importi dei lavori volontari» ha sottolineato la López Rodríguez, indicando che da quest’anno gli apporti superiori all’impegno iniziale saranno riconosciuti.
Ugualmente ha segnalato la partecipazione delle diverse organizzazioni di massa nel compimento dell’apporto, perché le donne di casa apportano attraverso la FMC – Federazione delle Donne Cubane – i pensionati e i lavoratori indipendenti non affiliati alla CTC, attraverso i Comitati di Difesa della Rivoluzione -CDR- mentre i bambini e i giovani lo fanno attraverso l’Organizzazione dei Pionieri José Martí, la Federazione degli Studenti dell’ Insegnamento Medio e la Federazione Studentesca Universitaria, rispettivamente.