I venezuelani si preparano ad andare alle urne questa domenica in un contesto segnato dall’aumento delle tensioni politiche e nonostante le richieste di astensionismo di fronte alle complessità economiche.
Comunque, tutto è pronto per le elezioni presidenziali e l’elezione dei 251 membri ai consigli legislativi statali questo 20 di maggio.
Le attrezzature e il materiale elettorale destinati alle 14.638 sezioni elettorali che saranno attivate per le elezioni sono già nelle diverse entità federali del paese, tutte sotto la protezione del Plan República. Allo stesso modo, le ambasciate e gli uffici consolari nei cinque continenti hanno il materiale corrispondente per l’esercizio del diritto di voto all’estero.
Questa settimana le autorità elettorali hanno supervisionato il pre-invio del materiale alle comunità in tutto il territorio nazionale. Il test di connettività è previsto per giovedì e i centri di voto saranno installati questo venerdì. Il Consiglio Elettorale Nazionale ha ordinato che alle 6 di domenica mattina si tenga la costituzione dei seggi elettorali per dare inizio all’atto di voto.
Il presidente dell’entità, Tibisay Lucena, ha lanciato un appello martedì pomeriggio a tutti i venezuelani che sono stati selezionati per fornire il servizio elettorale obbligatorio a partecipare alle attività di formazione programmate e quindi devono assistere all’installazione e alla costituzione dei seggi.
Una delegazione di esperti della Centrale Elettorale della Federazione Russa accompagnerà l’evento elettorale in Venezuela.
Lo ha annunciato dopo la firma di un accordo di cooperazione con il potere elettorale venezuelano.
Dirittura d’arrivo
Durante tutta la campagna è prevalso un clima di pace e tranquillità. Il presidente del CNE ha ribadito l’appello ai media nel loro lavoro informativo affinché continuino a contribuire a garantire la pace e la civiltà durante la fase finale del processo elettorale.
Alcuni giorni prima delle elezioni, l’opposizione venezuelana riunita nel “Frente Amplio por la Liberación de Venezuela” ha lanciato nuovi appelli per proteste e manifestazioni nel rifiuto delle elezioni. Questo mercoledì c’è stata una mobilitazione nell’est della città di Caracas fino alla sede dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA).
Economicamente, lo scenario è difficile e il panorama rimane incerto per i venezuelani. L’elevata inflazione indotta dai tassi di cambio del dollaro nel mercato parallelo continua a devastare l’economia. L’aumento dei prezzi per prodotti alimentari, prodotti e servizi di base è praticamente giornaliero.
Poche ore prima delle elezioni, le pressioni economiche si intensificano, un chilo di carne arriva a costare tra i tre ed i cinque salari minimi. La speculazione continua la sua corsa, raggiungendo l’aumento di stipendio più recente.
L’aspettativa di tutti coloro che andranno alle urne è che dopo le elezioni presidenziali inizi una fase di ripresa economica e di potere d’acquisto. Tutti i candidati affermano di avere proposte e piani di governo per affrontare la crisi, essendo antagonisti dei due principali contendenti: Nicolás Maduro e Henri Falcón.
di Roxana Martínez – América XXI