Ángel Guerra Cabrera https://lapupilainsomne.wordpress.com
E’ evidente la necessità di una nuova Costituzione a Cuba. Ma una cosa è dirlo e un’altra è farla. È una questione di alta complessità, molto ambiziosa nella sua portata. Oltre a redigere un testo intriso delle ricche esperienze cubane in materia del reale esercizio dei diritti umani nella loro interezza, il suo contenuto sarebbe chiamato a incorporare nel quadro istituzionale le nuove pratiche democratiche cubane e canali per la loro espansione e perfezionamento.
La Costituzione attualmente in vigore è stata approvata con un referendum popolare nel 1976, sarà presto mezzo secolo. Sebbene le siano state introdotte modifiche parziali dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), nel 1992 e nel 2002, il suo quadro storico è stato superato dagli importanti cambiamenti economici e sociali che hanno avuto luogo sull’isola, specialmente negli ultimi due quinquenni, in particolare come conseguenza dell’attuazione delle risoluzioni adottate nei VI e VII congressi e nella Conferenza Nazionale del Partito Comunista di Cuba e di altre misure governative adottate negli ultimi anni. Inoltre, a causa dei drammatici cambiamenti nella situazione internazionale dell’ultimo quarto di secolo e nei modi in cui Cuba si relaziona con il mondo. Inoltre la società cubana di oggi è molto più colta, varia e complessa di quanto lo fosse mezzo secolo fa, e ciò richiede un quadro costituzionale più inclusivo che lo rifletta.
Il PCC ed il governo cubano attribuiscono grande importanza allo sviluppo di quella che sarà la bussola che guidi giuridicamente e politicamente le normative legali del paese per decenni. In modo che il Consiglio di Stato ha deciso di avviare, ora, il processo di riforma costituzionale e, come primo passo, di creare una commissione dell’ANPP responsabile di tale incarico, motivo per cui la presidenza dell’organo legislativo ha convocato una sessione straordinaria per eleggerla. In esso, il presidente Miguel Díaz-Canel, a nome del Consiglio di Stato, ha proposto alla plenaria dei deputati che fosse Raúl Castro, nella sua funzione di dirigente della Rivoluzione e primo segretario del PCC. La sessione plenaria ha approvato i 33 membri che costituiranno la commissione, tra cui lo stesso Diaz-Canel come vicepresidente; José Ramón Machado Ventura, secondo segretario del PCC, i dirigenti di tutte le organizzazioni di massa, studentesche e giovanili, nonché gli scrittori e artisti ed un gruppo di deputati, tra cui giuristi e costituzionalisti, che avevano già lavorato, per decisione dell’Ufficio politico del PCC, nei precedenti studi per giungere a questo passo.
Diaz-Canel ha chiarito che le enunciazioni della nuova Costituzione terranno conto dei “principi di giustizia sociale e umanesimo che modellano il nostro sistema politico” e considerare come “pilastri incrollabili l’irrevocabilità del sistema socialista”; e, “ora più che mai”, “l’unità del popolo” e il ruolo dirigente del PCC come “avanguardia organizzata e forza dirigente superiore” della società e dello Stato. Ha anche elencato come compiti della commissione il valutare le questioni che richiedono la sua inclusione nella nuova carta magna come quelle derivate dalle esperienze cubane nella costruzione del socialismo, lo studio dei processi costituzionali sviluppati in vari paesi, nonché approfondire la storia e tradizione costituzionale dell’isola.
L’incarico centrale della commissione è la stesura di una bozza di Costituzione che sarà sottoposta ad un’ampia consultazione popolare. In essa, il popolo diventerà corpo costituente in tutto il paese, in tutte le comunità, centri di lavoro, istituti scolastici e unità militari e del ministero degli interni. Una volta conclusa questa fase, si procederà ad incorporare al testo le proposte della cittadinanza che, in una nuova fase, sarà sottoposta all’approvazione dell’ANPP. Infine, il documento ritornerà, ora in qualità di progetto, alla cittadinanza, che sarà colei che darà la sua approvazione finale in un referendum costituzionale. A questo proposito, Raúl ha detto che questo sarà “uno dei compiti più intensi per il suo contenuto, e gigantesco perché muoverà il paese”. Ha citato la consultazione popolare tenuta nel 2010 sui Lineamenti Economici e Sociali del Partito e della Rivoluzione, come un riferimento per lo sviluppo del movimento che s’avvia.
Democrazia unica la cubana, che deve districarsi con la daga del rafforzato blocco al collo e l’insolente ostilità di Washington.
Cuba hacia una nueva Constitución
Por Ángel Guerra Cabrera
Es evidente la necesidad de una nueva Constitución en Cuba. Pero una cosa es decirlo y otra hacerlo.. Se trata de un asunto de alta complejidad, muy ambicioso en sus alcances. Además de la redacción de un texto empapado de las ricas experiencias cubanas en materia de real ejercicio de los derechos humanos en su integralidad, su contenido estaría llamado a incorporar a la institucionalidad las novedosas prácticas democráticas cubanas y canales para su ampliación y perfeccionamiento.
La Constitución actualmente en vigor fue aprobada en referendo popular en 1976, hará pronto medio siglo. Aunque le fueron introducidas modificaciones parciales por la Asamblea Nacional del Poder Popular(ANPP) en 1992 y 2002, su marco histórico ha sido rebasado por los importantes cambios económicos y sociales operados en la isla, sobre todo en los dos últimos quinquenios, particularmente como consecuencia de la implementación de las resoluciones adoptadas en el VI y VII congresos y la Conferencia Nacional del Partido Comunista de Cuba y de otras medidas gubernamentales adoptadas en los últimos años. Igualmente, por los dramáticos cambios en la situación internacional del último cuarto de siglo y en las formas en que Cuba se relaciona con el mundo. La sociedad cubana de hoy, además, es mucho más culta, diversa y compleja que la de hace medio siglo y ello hace necesario un marco constitucional más inclusivo que lo refleje.
El PCC y el gobierno cubanos le conceden una gran importancia a la elaboración de lo que será la brújula que guíe jurídica y políticamente la normatividad legal del país durante décadas. De tal manera que el Consejo de Estado decidió iniciar ya el proceso de reforma constitucional y, como primer paso, crear una comisión de la ANPP que se encargue de esa encomienda, razón por la que la presidencia del cuerpo legislativo convocó a una sesión extraordinaria para elegirla. En ella, el presidente Miguel Díaz-Canel, en nombre del Consejo de Estado propuso al plenario de diputados que sea Raúl Castro, quien en su condición de líder de la Revolución y primer secretario del PCC la presida. El plenario aprobó los 33 miembros que integrarán la comisión, entre ellos el propio Díaz-Canel como su vicepresidente; José Ramón Machado Ventura, segundo secretario del PCC, los líderes de todas las organizaciones de masa, estudiantiles y juveniles, así como de los escritores y artistas y un grupo de diputados, entre ellos juristas y constitucionalistas, que ya habían venido trabajando, por decisión del Buró Político del PCC en los estudios previos para llegar a este paso.
Diaz-Canel dejó muy claro que los enunciados de la nueva Constitución tendrán en cuenta “los principios de justicia social y humanistas que configuran nuestro sistema político” y considerar como “pilares inconmovibles la irrevocabilidad del sistema socialista”; y, “ahora más que nunca”, “la unidad del pueblo” y el papel dirigente del PCC como “vanguardia organizada y fuerza dirigente superior” de la sociedad y el Estado. También enumeró como tareas de la comisión el evaluar cuestiones que requieren su inclusión en la nueva carta magna como aquellas derivadas de las experiencias cubanas en la construcción del socialismo, el estudio de los procesos constitucionales desarrollados en diversos países, así como profundizar en la historia y tradición constitucional de la isla.
La encomienda central de la comisión es la redacción de un anteproyecto de Constitución que será sometido a una amplia consulta popular. En ella, el pueblo devendrá cuerpo constituyente a lo largo y ancho del país en todas las comunidades, centros de trabajo, planteles educacionales y unidades militares y del ministerio del interior. Una vez concluya esa fase, se procederá a incorporar al texto las propuestas de la ciudadanía, que en una nueva fase será sometida a la aprobación de la ANPP. Finalmente, el documento retornará, ahora en calidad de proyecto, a la ciudadanía, que será quien le dé su aprobación final en un referendo constitucional. A este respecto, Raúl señaló que esta será “una de las tareas más intensas por su contenido, y gigantesca porque moverá al país”. Citó la consulta popular realizada en 2010 sobre los Lineamientos Económicos y Sociales del Partido y la Revolución, como un referente para el desarrollo del movimiento que se inicia.
Democracia singular la cubana, que debe desenvolverse con la daga del bloqueo reforzado al cuello y de la insolente hostilidad de Washington.