La Repubblica Bolivariana del Venezuela rifiuta categoricamente la continua aggressione interventista dell’Unione europea, che rappresenta una chiara ingerenza negli affari sovrani del nostro paese, con l’adozione di presunte misure restrittive contrarie al diritto internazionale contro undici alti funzionari dello Stato venezuelano, che sono state approvate ieri dal Consiglio degli Affari esteri dell’Unione Europea.
L’Unione Europea minaccia la pace politica in Venezuela immischiandosi nei suoi affari interni e impegnandosi ad applicare misure coercitive che minacciano la pace e il dialogo tra i venezuelani.
È sorprendente la palese subordinazione dell’Unione Europea all’amministrazione Trump, emulando le sue azioni aggressive contro il Venezuela, disegnate dai settori più estremisti e guerrafondaia del governo. Il mondo multipolare si aspetta che l’Unione Europea agisca in modo indipendente, sulla base di prove e il pericolo dell’unilateralismo risorgente.
Il governo bolivariano ribadisce all’Unione europea che il Venezuela non accetterà minacce da parte di qualsiasi potere o gruppo di paesi alleati con reminiscenze imperiali.
Il Venezuela coglie l’occasione per ribadire che il popolo venezuelano è sovrano e indipendente, che le sue istituzioni democratiche provengono da un suffragio universale e risponderanno a qualsiasi aggressione con la dovuta proporzionalità, facendo rispettare il principio di non ingerenza, il rispetto della sovranità nazionale e l’autodeterminazione.
Caracas, 25 giugno 2018