sui principali cambi della Costituzione a partire della consultazione popolare
Un testo arricchito con l’apporto del popolo
È stata definita così la proposta di Costituzione della Repubblica di Cuba, presentata con una relazione da Homero Acosta, segretario del Consiglio di Stato, durante il Secondo Periodo Ordinario di Sessioni della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, sul risultato della consultazione popolare.
Consiglio di Stato – Granma
Come un testo migliorato nella sua confezione e contenuto, arricchito dalle proposte espresse dal popolo. Così è stata definita la proposta di Costituzione della Repubblica di Cuba, nella relazione presentata da Homero Acosta, segretario del Consiglio di Stato, durante il Secondo Periodo Ordinario di Sessioni della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, sul risultato della consultazione popolare.
Quest’ultimo processo è definito nel documento come un’espressione genuina del carattere democratico e partecipativo del nostro sistema socialista, dato che l’ampia partecipazione popolare ha riflesso l’alto grado di preparazione culturale e politica del popolo cubano e il suo impegno e identificazione della maggioranza con il perfezionamento del sistema politico, economico e sociale.
Vanno segnalate inoltre la trasparenza, l’organizzazione, la responsabilità e il rigore con cui sono state realizzate la preparazione e la realizzazione delle assemblee di discussione del progetto di Costituzione, così come la captazione, l’elaborazione, l’analisi delle proposte della popolazione a tutti i livelli.
SVILUPPO E RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE
Compiendo quanto accordato dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare nella sua sessione ordinaria dei giorni 21 e 22 luglio del 2018, il progetto di Costituzione della Repubblica è stato sottoposto a consultazione popolare, tra il 13 agosto e il 15 novembre del 2018.
Prima della consultazione era stata stabilita un’infrastruttura di lavoro per captare e processare tutte le informazioni derivate da questa e ed erano state capacitate le persone responsabili della direzione delle riunioni per il loro migliore svolgimento.
Nel processo di consultazione popolare sono state realizzate:
– 133 681 riunioni, delle quali:
79.947 della popolazione
45.452 di gruppi di lavoratori
3.441 di contadini
1.585 di studenti universitari
3.256 di studenti medi
– Hanno partecipato 8.945.521 persone
– Sono stati realizzati 1.706.872 interventi, con 783.174 proposte:
666.995 modifiche
32.149 aggiunte
45.548 eliminazioni
38.482 dubbi
Questa informazione è stata elaborata per ognuno dei paragrafi del documento posto a consultazione e sono state raggruppate, quelle molto simili in 9595 proposte di questo tipo (ognuna riunisce come media 78 proposte).
Inoltre sono state valutate le 2.125 proposte presentate dal Ministero delle Relazioni Estere (Minrex), ricevute dai cubani residenti all’estero, con 1.150 modifiche, 350 aggiunte, 406 eliminazioni e 219 dubbi. Da queste sono derivate 978 proposte tipo.
In totale, la pagina web abilitata dal Minrex ha ricevuto 4.751 visite di 123 paesi, anche se sono state registrate proposte solo da 58. La stragrande maggioranza non questiona l’essenza del nostro sistema.
Nello stesso modo sono state valutate le opinioni espresse per altre vie, come le reti sociali, le lettere della popolazione e altro.
Hanno avuto uno speciale significato quelle derivate dalle analisi nelle facoltà di Diritto, nei centri scientifici, nell’Accademia di Scienza di Cuba e nelle società dell’Unione Nazionale dei Giuristi.
Tra le opinioni spontanee raccolte sul processo, predominano le favorevoli con il 62%, l aspettative suggerimenti e preoccupazione sono il 35% e solo il 3% riflette sfumature critiche.
Il maggior numero di proposte realizzate dalla popolazione si concentra nei temi seguenti :
• Il matrimonio (Articolo 68 del progetto). Sono state realizzate 192.408 proposte (il 24,57 % del totale) in 88.066 riunioni. Spiccano quelle riferite a mantenere la redazione della Costituzione vigente, quelle relazionate alle coppie dello stesso sesso e i figli, così come l’eliminazione dell’articolo proposto.
• Il Presidente della Repubblica. Si esprimono differenti opinioni, e le più significative sono:
a) Sul periodo del mandato (Artícolo 121 del progetto), sono state fatte 88.039 proposte (11,24 % del totale) in 65.803 riunioni. Le opinioni, in senso generale, sono indirizzate a non porre limiti ai periodi di mandato (74.450), eliminare il paragrafo o sostituire due periodi per tre.
b) L’età limite di 60 anni per la sua elezione (secondo paragrafo dell’Articolo 122). Sono state fatte 24.335 proposte ( il 3, 11 % del totale) in 20.135 riunioni. Si è proposto maggiormente d’eliminare il paragrafo, non precisare limiti d’età o cambiare con un’età maggiore.
c) Elezione del Presidente della Repubblica (Articolo 121 del progetto). Esistono 16.716 proposte ( il 2, 13 % del totale) in 12.804 riunioni. La maggior quantità propone che sia eletto direttamente dagli elettori (12264 proposte).
d) L’età minima di 35 anni per accedere all’incarico (Articolo 122 del progetto). Sono state fatte 10.307 proposte (1,32 % del totale) in 8.990 riunioni. Si propone con maggior frequenza d’elevare l’età o che non ci siano limiti.
•Il lavoro (Articolo 31 del progetto). Sono state espresse 51.414 proposte (6,56 % del totale) in 40.420 riunioni. Nell’essenziale interessa Stabilire il suo carattere obbligatorio (46.968). Ugualmente, sull’Articolo 76 del progetto, riferito alla remunerazione del lavoro, sono state presentate12. 558 proposte (1,60 % del totale) in 9.767 riunioni, vincolate, principalmente alla corrispondenza che deve esistere tra il salario e i prezzi vigenti, così come dubbi nella forma in cui si garantisce il principio della distribuzione socialista che si riflette.
•Il Governo Provinciale (Articolo 165 del progetto). Sono state realizzate 25. 650 proposte relazionate (3,28 % del totale) in 18.455 riunioni, centrate fondamentalmente nel cambio del nome di Governatore con quello di Presidente, Capo e oltro. Inoltre sul modo di designare il Governatore (Articolo 170 del progetto), sono state presentate 16.188 proposte (2,07 % del totale) in 12.847 riunioni. Le più significative propongono che il Governatore sia eletto direttamente, dal popolo dalle Assemblee Municipali del Potere Popolare o dal Consiglio Provinciale.
•Il diritto all’assistenza giuridica per esercitare la difesa (inciso f dell’Articolo 48 del progetto). Ci sono state 18.283 proposte relazionate con questo tema (2,33 % del totale) in 15.132 riunioni. Fondamentalmente sollecitano che le persone abbiano diritto all’assistenza giuridica dallo stesso momento dell’arresto.
•Il diritto a una casa degna (Articolo 82 del progetto). Su questo tema ci sono state 15.398 proposte (1,97 % del totale) in 13.182 riunioni. Gli interventi principali propongono di cambiare il termine ‘degno’ per abitabile (5.835) e dubbi su quello che si considera ‘una casa degna’.
•Nel caso dei cubani residenti all’estero, le proposte principali sono state relazionate alla richiesta della garanzia d’uguaglianza nel godimento dei diritti e dei doveri e in particolare del diritto al voto e che si riconoscano il tempo di lavoro in Cuba o in un altro paese agli effetti della sicurezza sociale.
CONTROLLO E ANALISI DELLE PROPOSTE
Per realizzare il lavoro d’analisi di ogni proposta, il 28 settembre del 2018, con la presenza del Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz, era stato creato un Gruppo di lavoro formato da 30 compagni, tra i quali nove membri e due consulenti della Commissione redattrice e altri 19 di diverse istituzioni.
Il Gruppo era strutturato in sette sottogruppi. Sei hanno ricevuto il progetto per titoli e uno ha avuto l’incarico dell’appoggio informatico.
Inoltre è stato organizzato un gruppo centrale incaricato d’analizzare le proposte dei sottogruppi, elaborare la relazione finale e presentarla alla Commissione redattrice del progetto di Costituzione della Repubblica.
Partendo da metodi scientifici rigorosi che possono essere controllati, è stato realizzato il processo delle informazioni risultate dal dibattito nazionale, cominciato quando era stato ricevuto il primo comunicato del Gruppo Nazionale d’Elaborazione il 5 ottobre dl 2018 e terminato il 15 novembre dello stesso anno.
Valutare ognuna delle proposte presentate e dare fondamenta alla decisione proposta al proposito, è stato l’inizio del lavoro di questo Gruppo.
Delle 9.595 proposte tipo ricevute, il Gruppo ha proposto alla Commissione redattrice di accettarne 4.809 per un 50,1 %, alcune con un riflesso diretto nel testo, anche se non necessariamente con la stessa redazione e nello stesso articolo proposto; altre erano già presenti in alcuna maniera nel progetto e un numero considerevole che, per il contenuto, saranno considerate nei processi legislativi successivi, cosa che riflette l’ampiezza di questo progetto.
È stato proposto di non accettare 4.786 proposte, per un 49,9 %, alcune non valide da un punto di vista giuridico, in maggior misura perchè non apportano al testo o si riferiscono ad aspetti puntuali o di redazione non rilevanti, e un numero significativamente minore per incompatibilità con i nostri principi.
Delle 978 proposte tipo provenienti dalla consultazione ai cubani residenti all’estero, si suggerisce s’accettarne 391, per un 40 %, molte coincidenti con le proposte considerate da includere provenienti dal processo realizzato.
Durante l’analisi, nella quale si è analizzato proposta per proposta, è stato necessario effettuare consultazioni con il Minrex, il Ministero del lavoro e la Sicurezza Sociale, l’Ufficio d’Attenzione dei Temi Religiosi del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC), i Ministeri degli Interni e l’Agricoltura, così come la Facoltà di Diritto dell’Università de L’Avana e altri specialisti in differenti temi.
Il risultato delle analisi dettagliate delle proposte è stato presentato alla Commissione Redattrice del Progetto di Costituzione, guidata dal suo Presidente, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Partito, che si è riunita dal 16 al 21 novembre del presente anno.
Con profondi e ampi dibattiti realizzati dalla Commissione su tutti i temi, è stata elaborata una nuova versione del Progetto di Costituzione che è stata analizzata dettagliatamente nella VIII riunione generale del Comitato Centrale del Partito, l’11 e 12 dicembre del 2018.
Il nuovo progetto che si propone include circa 760 cambi, tra aggiunte ed eliminazioni di articoli, frasi, parole e altro.
Mantiene gli 11 titoli, anche se è variata la loro ubicazione:
– Titolo I: Fondamenta politiche
– Titolo II: Fondamenta economiche
– Titolo III: Fondamenta della politica educativa, scientifica e culturale (Vecchio Titolo V)
– Titolo IV: Cittadinanza (Vecchio Titolo III)
– Titolo V: Diritti , Doveri e Garanzie. (Era il Titolo IV, ha cambi nella denominazione dei capitoli II, III, IV e VI)
– Titolo VI: Struttura dello Stato. (Il Capitolo V Le leggi , adesso è l’VIII, ultimo di questo Titolo, con due nuove sezioni. È stato cambiato il nome anche a quello delle Disposizioni Normative)
– Titolo VII: Organizzazione Territoriale dello Stato
– Titolo VIII: Organi Locali del Potere Popolare
– Titolo IX: Sistema Elettorale
– Titolo X: Difesa e Sicurezza Nazionale
– Titolo XI: Riforma della Costituzione. (Conserva i 24 capitoli, ha 18 sezioni, due di più del progetto circolato, per l’incorporazione di due nel capitolo VIII del Titolo VI e 229 articoli dei quali otto nuovi )
Del progetto approvato dall’Assemblea Nazionale, nel Preambolo si modificano otto paragrafi, se ne includono quattro nuovi e dei 224 articoli che contiene, si suggerisce di modificarne 134 per un 59,8 %, eliminarne tre (Articoli 4, 18 e 30, anche se il contenuto del primo e dell’ultimo si integra ad altri precetti) per un 1,3 % e mantenerne senza cambi 87 per un (38,8 %). Tutti questi dati smentiscono coloro che hanno maneggiato la tesi che l’opinione del popolo non sarebbe stata considerata.
I CAMBI PIÙ SIGNIFICATIVI E LE QUESTIONI PIÙ DIBATTUTE
– Preambolo
Sono stati fatti alcuni aggiustamenti nel suo contenuto, in particolare è stato incluso quello relativo alla lotta clandestina, l’internazionalismo proletario e la citazione «che Cuba non tornerà mai al capitalismo come regime basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che solo nel socialismo e nel comunismo l’essere umano raggiunge la sua piena dignità ».
C’è stata un’ampia richiesta, anche se non è stata accolta nel progetto, della citazione di diversi eroi (Che, Camilo, Carlos Manuel de Céspedes, Mella, Villena…), e ad altri passaggi della nostra storia.
FONDAMENTA POLITICHE
Nel primo capitolo, Principi fondamentali, ci sono stati cambi nell’ordine degli articoli, soprattutto perchè il vecchio Articolo 10 (sovranità popolare) ora è passato all’Articolo 3.
Un tema dibattuto nel Gruppo di Lavoro è stato quello riferito alla sostituzione del nome che si dà ai simboli della Patria, in particolare alla bandiera e all’Inno nazionale (Articolo 2, già 4), e si propone di non accettarla, in corrispondenza con la denominazione che si riconosce nel vigente testo costituzionale e la tradizionale che si è data.
Nell’Articolo 5 riferito al Partito, lo si è definito come forza politica dirigente superiore della società e lo Stato ed è stata inclusa la menzione al comunismo.
Negli articoli 7 e 8, appare chiaro che il Partito, come il resto delle organizzazioni, è obbligato a rispettare la Costituzione e le sue leggi.
Solo il 0,03 % delle opinioni ha discusso i ruolo di questa organizzazione.
È stato eliminato l’Articolo 18 del progetto consultato, relativo alle entità al disopra della nazione, precisando che non è visibile un processo come questo nell’immediato e perché parte del suo contenuto potrebbe stare nell’inciso d) dell’Articolo 16, riferito all’integrazione latinoamericana.
FONDAMENTA ECONOMICHE
Sono stati incorporati due nuovi articoli, uno relativo alla partecipazione dei lavoratori nei «processi di pianificazione, ordine, gestione e controllo dell’ economia» (Articolo 20) e l’altro, sul ruolo della scienza, la tecnologia e l’ innovazione nello sviluppo economico e sociale del paese (Articolo 21).
Nelle forme di proprietà è stata migliorata la redazione su quella privata, per spiegare che comprende le persone naturali e giuridiche cubane o straniere con un ruolo complementare nell’economia.
Inoltre si aggiungono tra le forme di proprietà delle istituzioni, le forme associative che possono includere quelle delle chiese, le fondazioni e altre associazioni.
In quanto alla proprietà socialista di tutto il popolo, si precisa che il trasferimento dei diritti che non implicano la proprietà sui beni di dominio pubblico, è facoltà del Consiglio di Stato (articolo 23) e restano compresi tra questi i giacimenti di minerali e le spiagge.
In questa forma di proprietà è stata definita anche l’inclusione di altri beni patrimoniali di carattere strategico per lo sviluppo economico e sociale del paese, tra i quali «le principali infrastrutture, le industrie e le installazioni economiche e sociali», che potrà trasferire si proprietà, e solo in casi eccezionali, il Consiglio dei Ministri, sempre che siano destinati ai fini dello sviluppo economico e sociale del paese.
Un’altra modifica è riferita al contenuto dell’Articolo 22 (attuale Articolo 30), che nella sua nuova redazione precisa la regola per lo Stato della concentrazione della proprietà delle persone naturali e giuridiche non statali, e include quanto è relativo a una ridistribuzione più giusta della ricchezza , aspetto nel quale sono state espresse molte opinioni divergenti, con un numero elevato di proposte.
Nell’Articolo 31, nonostante il numeroso numero di criteri (46 968) sull’inclusione dell’obbligazione del lavoro, è stato accordato di suggerire di non accoglierlo, perché è contrario ai nostri principi e impegni internazionali. Nonostante questo, il testo lo riconosce come un «dovere sociale».
In questo stesso precetto è stato previsto che il lavoro remunerato dev’essere la fonte principale delle entrate, con il fine di adattarlo nel modo più progressivo e adeguato alla realtà attuale.
Tra gli elementi generali riconosciuti nel Progetto ci sono il carattere socialista del nostro sistema economico, il ruolo dello Stato nella direzione, il regolamento e il controllo dell’economia, la proprietà socialista del popolo sui mezzi fondamentali di produzione e il riconoscimento del mercato, la pianificazione socialista, la partecipazione dei lavoratori nei processi economici, il ruolo dell’impresa statale socialista, la proprietà privata con carattere complementare, e il ruolo dell’investimento straniero.
FONDAMENTA DELLA POLITICA EDUCATIVA, SCIENTIFICA E CULTURALE
Si segnala che la politica educativa, scientifica e culturale si basa, inoltre, nell’innovazione; è stato ripreso il concetto della vigente Costituzione che «l’attività creatrice e investigativa nella scienza è libera», por corrispondere ai principi imprescindibili per lo sviluppo di questa attività, e in quanto alla creazione artistica e le forme d’espressione dell’arte si precisa che il loro contenuto deve rispettare i principi della politica culturale dello Stato.
CITTADINANZA
a più importante è stata la precisione che l’acquisizione di un’altra cittadinanza non implica la perdita della cittadinanza cubana, dando una risposta alle 1309 proposte della popolazione a questo proposito (Articolo 36, già 35).
DIRITTI, DOVERI E GARANZIE
Nel capitolo delle disposizioni generali, è stato incluso un nuovo articolo (il 40) per riconoscere la dignità umana come valore supremo delle persone.
Nel precetto riferito all’uguaglianza (Articolo 42, già 40), di fronte alla richiesta popolare (1 266 proposte), è stato incluso il diritto di tutti «di sfruttare degli stessi spazi pubblici e degli stabilimenti di servizio», risolvendo quel che riguarda l’accesso alle spiagge, gli hotel e altri luoghi.
In questo articolo è stato anche trasferito quanto si riferisce all’espressione che le persone «ricevano uguale salario per uguale lavoro» e si aggiunge che questo è «senza alcuna discriminazione», eliminando che è di «uguale valore», dato che così questa frase acquista il suo vero senso e diminuiscono i dubbi che esistono sulla sua interpretazione.
Nel Capitolo II, con la nuova denominazione di Diritti, si concentrano tutti i diritti, qualsiasi sia la loro natura (individuali, civili, politici, economici, sociali, etc.), con la quale si pretende d’evitare i dubbi in quanto alla loro classificazione.
In quello relativo alla libertà di stampa (Articolo 55, già 60), nel suo secondo paragrafo è stato precisato che i media fondamentali di comunicazione sono di proprietà socialista di tutto il popolo o «delle organizzazioni politiche, sociali e di massa»; inoltre che in nessun caso potranno essere di proprietà privata.
È stato aggiunto come una garanzia materiale al diritto al lavoro (Articolo 64, già 75), la responsabilità dello Stato d’organizzare «istituzioni e servizi che facilitino le famiglie di lavoratori nel disimpegno delle loro responsabilità», aspetto che offre una risposta di carattere generale di fronte all’insistenza che si citassero gli asili e altre questioni.
Un altro aspetto che non ha avuto cambi rispetto al progetto, è stato quello relativo al principio di distribuzione socialista (Articolo 65, già 76), anche se esistono opinioni divergenti nell’accademia e il reclamo che attualmente non si compie con la realtà economica e che quindi va eliminato, ma come principio è intrinseco alla società socialista e dobbiamo assumerlo e difenderlo.
Il diritto alla sicurezza sociale (Articolo 68, già 79) è stato ampliato per riconoscere la protezione non solo della maternità e la paternità, ma anche «dei nonni e altri familiari del minore, in funzione della cura e l’attenzione di questi», per estenderlo ad altri soggetti che meritano questa protezione così com’è stato regolato attualmente e dare così una risposta alle opinioni della popolazione.
È stato modificato il diritto a una casa «degna» (Articolo 71, già 82), rispetto al quale ci sono stati molti dubbi e osservazioni. Al posto d questo termine è stato posto «adeguata» ampliando con il diritto a un «habitat sicuro e sano», che offre una maggiore precisione e lo estende non solo allo spazio fisico e a un tetto, ma all’ambiente nel quale devono stare la casa e le sue caratteristiche principali.
Nel diritto alla salute pubblica (Articolo 72, già 83) si è reso più esplicita la responsabilità dello Stato aggiungendo che i suoi servizi devono essere di «qualità» incorporando come garanzia la creazione di un «sistema di salute a tutti i livelli, accessibile a tutta la popolazione» e lo sviluppo di un «programma di prevenzione e di educazione della salute, in quello che contribuisce alla società e alle famiglie».
Rispetto all’educazione (Articolo 73, già 84), è stata differenziata, in primo luogo, la responsabilità dello Stato, aggiungendo che i suoi servizi devono essere di qualità estendendo il suo carattere gratuito da «la prima infanzia all’insegnamento universitari dopo la laurea», accogliendo così 1.507 opinioni della popolazione.
Sono state ampliate le garanzie per rendere effettivo questo diritto, partendo dalla possibilità che si offrono, tra le quali «l’ amplio sistema delle istituzioni dell’educazione e la possibilità di studiare in qualsiasi tappa della vita».
Nel Capitolo III “Le famiglie”, s’incorpora con carattere indipendente quello relativo a queste, simile al testo costituzionale vigente e con l’obiettivo di rendere più visibile l’importanza di questo tema nella società.
Va segnalata la nuova regola che appare nell’Articolo 81 (già 67), in cui si stabilisce il diritto delle persone di fondare una famiglia , qualsiasi sia la sua forma d’organizzazione e la definizione che queste si costituiscano «per vincoli giuridici o di fatto».
Secondo dati del Censimento del 2012, sono coppie stabili (maggiori di 15 anni ) 5.476.734 persone. Di queste, il 48 % sono unioni legali di fatto e il 52 % sono sposati.
Per dare risposta al reclamo della maggioranza della popolazione rispetto al contenuto dell’Articolo 68, si elimina la menzione dei soggetti che formano la coppia e al posto il nuovo Articolo 82 stabilisce che è un’istituzione sociale e giuridica, e una delle forme d’organizzazione delle famiglie, lasciando alla legge lo sviluppo successivo.
Unito a questo, nella Disposizione Transitoria Undicesima si stabilisce che in un periodo di due anni dalla vigenza della Costituzione, l’Assemblea Nazionale disporrà d’iniziare il processo di consultazione popolare e referendum del progetto del Codice della Famiglia, nel quale deve figurare la forma di costituire il matrimonio. Con questo si vuole evitare d’includere nel testo costituzionale i soggetti di questa istituzione e specificare la loro definizione in una votazione nel referendum del citato Codice.
Abbiamo cercato un equilibrio necessario, perchè la Costituzione della Repubblica deve generare consenso nella società.
Sull’articolo 82 sono stati considerati sia i criteri delle persone a favore del matrimonio omosessuale e quelli di chi non lo appoggia. Qui non ci sono nè vincitori nè vinti.
Quello che c’era prima è la volontà che abbiamo, ma questo non era il momento per stabilirla, perchè non c’è stato consenso. Ma manteniamo l’intenzione di realizzarlo in futuro. Il Codice della Famiglia si sottoporrà a votazione perchè è la forma più democratica per definirlo.
Ugualmente, lo stesso Articolo 82 riconosce le unioni di fatto e rimette alla legge le regole delle condizioni e le circostanze in cui si configurano, così come i diritti e gli obblighi che da queste derivano. Queste unioni possono essere di coppie etero sessuali o dello stesso sesso, ma nel progetto di Costituzione si ovviano anche i soggetti.
Le famiglie non sono solo vincolate al matrimonio, alcune sono costituite con azioni giuridiche come il matrimonio o l’adozione, ma esistono anche famiglie di fatto, partendo da unioni consensuali.
In questo stesso capitolo dedicato alle famiglie (Articolo 86, già 72) si ampliano i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, considerandoli soggetti pieni dei diritti, come stabilisce la Convenzione dei Diritti del Bambino e nel nuovo articolo (87) si riconosce il ruolo dei giovani nella società.
Si accentua anche la protezione e l’esercizio dei diritti delle persone anziane (Articolo 88, già 73) e delle persone in situazioni di handicap (Articolo 89, già 74).
Nel Capitolo IV dello stesso Titolo V, si regolano i Doveri (Articolo 90, già 91), e il cambio fondamentale radica nel’incorporazione del rispetto e la protezione dei simboli della Patria, il dovere di proteggere la flora e la fauna rispondendo a un reclamo esteso di regolare la protezione degli animali.
Nel nuovo Capitolo VI denominato Garanzia dei Diritti, si raggruppa tutto il sistema di garanzie che era disperso nell’articolazione del progetto. S’incorporano due nuovi articoli: il 92, relativo alla tutela giudiziaria e il 93, per riconoscere metodi alterni di soluzione dei conflitti (soluzioni, mediazioni, etc.).
Il principio del Debito Processo (già Articolo 48), ha avuto un’importante modifica, dividendo le questioni generali relative a qualsiasi classe di tema (Articolo 94) e quelle vincolate al processo penale in sè (Articolo 95).
È stata molto sollecitata l’assistenza di un legale in un processo penale dal momento della detenzione. Questo è stato un tema molto dibattuto e si è giunti al consenso che fosse dall’inizio del processo, lasciando alla legge la sua precisione.
Nell’ Articolo 99 (già 94) è stata incorporata la possibilità di reclamare nei tribunali per diritti costituzionali vulnerati , non solo da parte dello Stato o dei suoi rappresentanti, ma anche da privati e enti non statali. Inoltre lascia alla legge la definizione di quali saranno questi diritti costituzionali protetti e il procedimento per questo.
LA STRUTTURA DELLO STATO
In senso generale si è mantenuta la stessa redazione con cambi molto concreti. In questo Titolo ci sono quattro aspetti relazionati alla figura del Presidente della Repubblica sui quali le persone hanno opinato di più ( periodo del mandato, età minima e massima, e la sua elezione popolare) e che si propone mantenere come si trova nel progetto, in accordo con le decisioni dei Congressi del Partito e della sua Prima Conferenza Nazionale.
Nel caso dell’età minima, le costituzioni ne stabiliscono una nella quale si suppone che la persona ha raggiunto la maturità ed ha alle spalle una carriera che le permette d’accedere a un incarico della più alta magistratura; generalmente, come un convenzionalismo, si accordano i 35 anni.
Rispetto al periodo di mandato, il documento raccoglie quanto approvato nel VI e VII Congresso del Partito e nella Prima Conferenza Nazionale, in cui si era convenuto di limitare il periodo d’esercizio degli incarichi fondamentali dello Stato. Non lo crea il progetto di Costituzione, ma assume una politica già discussa e approvata, dibattuta con parte della popolazione ed anche sostenuta con accordi dell’Assemblea Nazionale.
Inoltre ha che vedere con l’età massima. Quando si è discusso la prima volta il progetto, il Generale d’Esercito Raúl Castro aveva fatto un’ampia esposizione delle ragioni per le quali considerava che si doveva limitare il mandato, storicamente e politicamente, e il senso dei 60 anni come limite.
Quando si fece conoscere il Proclama del Comandante in Capo, il 31 luglio del 2006, con il quale delegava con carattere provvisorio le sue facoltà, il Generale d’Esercito aveva 75 anni. Il 24 febbraio del 2008 era vicino ai 77, nel momento in cui era stato eletto per la prima volta Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri. Quando ha cominciato il secondo mandato ed è stato ratificato come presidente, era prossimo agli 82 anni, il 24 febbraio del 2013.
Nel Sesto Congresso del Partito, nell’aprile del 2011, nella relazione centrale, parlando della politica dei quadri, Raúl parlò della maniera in cui a si poteva perfezionare e rinforzare:
«A questo contribuirà, inoltre, il rafforzamento dello spirito democratico e del carattere collettivo del funzionamento degli organi di direzione del Partito e del potere statale e governativo, nel tempo in cui si garantisce il ringiovanimento sistematico in tutta la catena degli incarichi amministrativi e di partito, dalla base ai compagni che occupano le principali responsabilità, senza escludere l’attuale Presidente dei Consigi di Stato e dei Ministri né il Primo Segretario del Comitato Centrale che risulterà eletto in questo Congresso.
«Al rispetto, siamo arrivati alla conclusione che è raccomandabile limitare, a un massimo di due periodi consecutivi di cinque anni, il disimpegno degli incarichi politici e statali fondamentali. Questo è possibile e necessario nelle attuali circostanze, ben distinte dai primi decenni della Rivoluzione ancora non consolidata e quindi sottoposta a costanti minacce e aggressioni».
In quella stessa data Fidel, in una riflessione intitolata /La mia assenza nel CC/, del 18 aprile del 2011, riferiva:
«Tra i molti punti compresi nel progetto della relazione del Sesto Congresso del Partito, uno di quelli che mi ha suscitato maggior interesse è quello che riguarda il potere. Testualmente dice; “ … siamo giunti alla conclusione che è raccomandabile limitare a un massimo di due periodi consecutivi di cinque anni il disimpegno degli incarichi politici e statali fondamentali. Questo è possiibe e necessario nelle attuali circostanze ben distinte dai primi decenni della Rivoluzione ancora non consolidata e inoltre sottoposta a costanti minacce e aggressioni ”.
« Mi è piaciuta l’idea. Era un tema sul quale avevo molto meditato. Abituato sin dai primi anni della Rivoluzione a leggere tutti i giorni i comunicati delle agenzie di notizie, conoscevo lo sviluppo degli avvenimenti nel nostro mondo, i successi e gli errori dei partiti e degli uomini. Abbondano gli esempi negli ultimi 50 anni. Non citerò, per non estendermi nè ferire suscettibilità . Ho la convinzione che il destino del mondo potrebbe essere in questo momento molto diverso, senza gli errori commessi da leaders rivoluzionari che brillavano per il loro talento e i loro meriti. Non mi illudo nemmeno che nel futuro il compito sarà più facile, sarà il contrario.
Dico semplicemente quello che a mio giudizio considero un dovere elementare dei rivoluzionari cubani. Quanto più piccolo è un paese e più difficili sono le circostanze , più obbligato sarà ad evitare errori».
Durante la Prima Conferenza del Partito, il 29 gennaio del 2012, il Generale d’Esercito Raúl aveva detto: «Approfitto dell’occasione per ratificare che nella misura in cui avanzeremo nella definizione di tutti gli aggiustamenti che sarà necessario introdurre nella Costituzione della Repubblica e nella cornice legislativa complementare, tra gli altri temi stabiliremo la decisione di limitare a un massimo di due periodi consecutivi di cinque anni il disimpegno degli incarichi politici e statali principali (…) Ugualmente si dovranno modificare in questo senso gli Statuti e altri documenti rettori del Partito».
E nel VII Congresso del Partito, nell’aprile del 2016, aveva affermato:
«Per questo proponiamo di stabilire 60 anni come età massima per entrare nel Comitato Centrale e 70 anni per assumere incarichi di direzione nel Partito, e questo, sommato al limite di due periodi consecutivi per occupare responsabilità politiche, garantirà dalla base il ringiovanimento sistematico in tutto il sistema degli incarichi nel Partito. E ripeto che poi si dovrà regolare con precisione, perchè ci sarà chi avrà 75 o 80 anni e potrà svolgere compiti importanti, ma non un’attività di dirigente importante per ragioni ovvie e per la stessa esperienza di cui stiamo parlando. Com’è logico, se questa proposta sarà approvata dal Congresso, s’introdurranno le modifiche corrispondenti negli statuti del Partito. Pensiamo che questa stessa politica dev’essere applicata nelle istituzioni statali governative e nelle organizzazioni di massa. Nel mio caso non è un segreto che nel 2018 concluderò il secondo mandato consecutivo come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri e cederò questa responsabilità a chi verrà eletto».
Nell’ultimo discorso del Generale d’Esercito come Presidente, il 21 dicembre del 2017, aveva affermato:
«Finalmente, compagne e compagni, desidero ratificare quanto già espresso nel Sesto e Settimo congresso del Partito sulla convenienza di limitare a due termini di cinque anni l’esercizio dei principali incarichi della nazione. Come conseguenza, quando l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare si costituirà il 19 aprile del prossimo anno, si concluderà il mio secondo e ultimo mandato alla guida dello Stato e del Governo, Cuba avrà un nuovo presidente».
Il giorno della sessione costitutiva della IX Legislatura, il 19 aprile del 2018, quando Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha assunto come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Raúl ha detto:
«Il 6º Congresso del Partito, effettuato nell’aprile del 2011, aveva approvato la proposta di limitare a un massimo di du periodi consecutivi di cinque anni il disimpegno degli incarichi politici e statali fondamentali. Lo stesso è stato sostenuto nel 7º Congresso due anni fa e anche se questo limite non è ancora stato inserito nella Costituzione, questione che speriamo si stabilirà nella cornice della sua riforma, da quando avevo assunto il mio secondo mandato come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, il 24 febbraio del 2013 avevo detto che questo sarebbe stato l’ultimo e lo ho ratificato nel dicembre scorso, quando qui esattamente, avevo affermato che a partire da oggi Cuba avrebbe avuto un nuovo Presidente. Non era necessario aspettare di realizzare una riforma costituzionale per rispettare la parola impegnata e agire di conseguenza; la cosa più importante era dare l’esempio».
Queste citazioni dimostrano che questo è stato un tema profondamente meditato, e per questo la Commissione Redattrice propone di mantenere l’età di 60 anni e i due periodi di mandato.
In quanto all’elezione sono riapparsi dubbi su come si elegge il presidente, ed anche parallelismi che non hanno nulla a che vedere con il concetto e le definizioni del sistema elettorale cubano, né con la maniera in cui si organizzano i suoi sistemi politici e istituzionali.
Per il modello e il sistema di Governo ratificati nella Costituzione vigente, Cuba somiglia più a un sistema parlamentare. Molte persone dicono «io voglio votare per il Presidente come avviene in tutti i paesi»; e questo è un concetto sbagliato Nei sistemi parlamentari – quelli che predominano nell’Europa continentale– non si vota direttamente per il Presidente o il Capo di Stato, perchè si nomina in elezioni di secondo grado.
Cuba non deve assumere un altro modello per questioni di mimetismo, nè per sembrare più democratica, perché il suo modello è profondamente democratico. Il suo Presidente viene eletto da una circoscrizione elettorale come deputato, e questa è la prima condizione.
Inoltre, dopo viene eletto dall’organo che rappresenta la volontà del popolo, da rappresentanti eletti direttamente dal popolo. Coloro che hanno costruito la menzogna dell’elezione diretta non la realizzano e negli Stati Uniti, per esempio, l’elezione è indiretta e in non poche occasioni il voto popolare non è quello che elegge il presidente.
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLO STATO
In questo Titolo non ci sono stati grandi cambiamenti. Nell’Articolo 169 (già 164) è stata precisata come una delle questioni derivate dall’autonomia municipale, quella di dettare accordi e disposizioni normative per l’esercizio delle sue facoltà.
GLI ORGANI LOCALI DEL POTERE POPOLARE
La cosa più importante di questo Titolo è la modifica della forma dell’elezione del Governatore e del vice Governatore Provinciale (Articolo 175, già 170), ed è stata accolta la proposta che questi siano eletti dai delegati delle Assemblee Municipali del Potere Popolare (AMPP) rispettive, su proposta del Presidente della Repubblica, accettando anche in parte un reclamo popolare.
L’ altro cambio importante radica nell’incorporazione dei vicepresidenti delle AMPP tra i membri del Consiglio Provinciale (Articolo 182, già 177), così come l’eliminazione della menzione di altri membri.
Ci sono stati diversi criteri che discutevano i nomi di Governatore e Intendente in questo Titolo, ma ciò nonostante è stato considerato che non esistono ragioni di peso per cambiarli.
IL SISTEMA ELETTORALE, LA DIFESA E LA SICUREZZA NAZIONALE NON HANNO AVUTO CAMBI DA RISALTARE
– Riforma della Costituzione
L’ Articolo 227, già 222, riferito all’iniziativa di Riforma, è stato incorporato come soggetto al Consiglio Nazionale della Centrale dei Lavoratori di Cuba e delle direzioni nazionali delle altre organizzazioni di massa e sociali per farlo corrispondere con l’iniziativa legislativa e il ruolo che hanno queste nel sistema politico cubano.
Sono state mantenute le clausole d’intangibilità previste nell’Articolo 229, già 224, definendo con un carattere più generale l’irrevocabilità del sistema socialista, senza specificare le componenti ch el formano.
Nelle disposizioni complementari del progetto (Speciali, Transitorie e Finali), è stato aggiunto che ora è la Quinta, relativa alla proposta che deve fare il Presidente per l’elezione del Governatore e del Vicegovernatore Provinciale; è stata aggiustata com’è stato detto, la redazione della Decima che ora è l’Undicesima ed è stata eliminata la Dodicesima.
Il segretario del Consiglio di Stato, Homero Acosta, al termine della presentazione del progetto di Costituzione, ha riconosciuto che: «Se siamo giunti sino qui è perché abbiamo un timoniere che ci ha condotto al porto sicuro. Questo timoniere è Raúl Castro, un uomo modesto, che sa ascoltare».