Parteciperanno al referendum circa 22000 cubani in Venezuela

Circa 22000 collaboratori di Cuba in Venezuela si preparano per partecipare al referendum costituzionale previsto per il 24 febbraio, ha informato l’ambasciatore dell’Isola a Caracas, Rogelio Polanco.

«Con l’approvazione del progetto definitivo della Carta Magna, avremo la responsabilità di andare alle urne per decidere con il voto di ogni cubano e potremo votare anche in Venezuela», ha assicurato il diplomatico.

Il testo della legge delle leggi è stato arricchito con le opinioni di centinaia di migliaia di cittadini dell’Isola tra il 13 agosto e il 15 novembre in tutto il territorio nazionale, dai cubani che realizzano missioni di lavoro o risiedono all’estero.

«Si tratta di una dimostrazione di genuina democrazia rivoluzionaria e socialista, che smentisce in forma evidente coloro che avevano annunciato apatia nel dibattito sul paese che vogliamo », ha segnalato Polanco

La sede diplomatica a Caracas diventerà un seggio elettorale, come altri 700 centri di tutto il Venezuela, per permettere a 22.000 collaboratori d’esercitare il loro voto nel referendum, ha precisato il funzionario durante i festeggiamenti per il 60º anno della Rivoluzione cubana.

Durante la consultazione popolare, circa 5600 proposte o suggerimenti di modifica, inserimento, eliminazioni e dubbi sono state realizzate dai connazionali in suolo venezuelano.

L’Ambasciatore nel settembre scorso aveva definito, in una dichiarazione a Prensa Latina, come trascendentali gli scambi dei collaboratori con considerazioni e opinioni che hanno toccato gli aspetti più diversi del testo costituzionale

Tutti i parlamentari presenti nel secondo periodo ordinario di sessioni della IX Legislatura (583 di 602) dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (parlamento) hanno approvato il 22 dicembre ultimo il progetto arricchito dopo varie giornate di dibattito.

Il testo in generale ratifica il carattere socialista di Cuba e il ruolo dirigente nella sua società del Partito Comunista.

Inoltre stabilisce cambiamenti nella struttura dello Stato, come la creazione delle figure del Presidente della Repubblica e del Primo Ministro- e amplia i diritti e le garanzie dei cittadini.

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