Una stretta di mano una manata sulle spalle e un abbraccio.
«Grazie per poter contare su di voi e felice ritorno a casa. Le famiglie vi aspettano».
Con queste parole in un ambiente molto amichevole, il ministro di salute pubblica di Cuba, José A. Portal Miranda, ha ricevuto i 40 medici cubani che dal 29 marzo scorso si erano trasferiti a Beira, in Mozambico per prestare attenzione specializzata alla popolazione dopo il passaggio dell’uragano Idai.
La brigata numero 28 conta con chirurghi, anestesisti, ortopedici,epidemiologi, medici generici integrali, infermieri e specialisti in elettromedicina, che si sono uniti ai 372 collaboratori cubani che prestano servizio in Mozambico.
Yusnier Garay Valdés, ha 35 anni e questa è stata la sua prima partecipazione alla brigata Henry Reeve. Parlando delle sue impressioni ha assicurato che grazie all’unità di tutti i compagni sono stati ottenuti importanti risultati e qualità nel lavoro.
«Le condizioni erano molto dure perché a differenza di noi i mozambicani non sono abituati ai cicloni. Nell’ospedale da campo abbiamo assistito tutti coloro che lo necessitavano, danneggiati o malati. Per me è stata un’esperienza unica e spero che il popolo cubano e la salute cubana si sentano felici del lavoro che abbiamo svolto», ha aggiunto lo specialista in immaginologia dell’ospedale Manuel Fajardo.
Il presidente de Cuba, Miguel Díaz-Canel, ha segnalato in Twitter il lavoro solidale della brigata medica dell’Isola che per 48 giornate ha prestato i suoi servizi in Mozambico. Nel suo messaggio, il capo di Stato ha segnalato che è un’altra pagina nella storia della vera cooperazione internazionalista e solidale di Cuba.
Durante il ricevimento di benvenuto al quale hanno partecipato autorità del Ministero di Salute Pubblica, è stato elogiato il lavoro della Cubana de Aviación e del suo personale che rende possibili le collaborazioni mediche in tutto il mondo.
In Cifre:
In 63 giorni di permanenza in Mozambico la brigata medica ha assistito:
• Un totale di 22.259 pazienti
• Ha realizzato 331 operazioni chirurgiche, 128 maggiori e 203 minori.
• Ha ricoverato 631 pazienti che necessitavano assistenza medica specializzata
• Ha realizzato 1.858 interventi d’infermeria
• 1.437 esami di laboratorio clinico
• 1.590 studi radiologici
• 22.111 attività educative