Il blocco economico commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti a Cuba da quasi sei decenni, è il sistema di sanzioni unilaterali più ingiusto severo e prolungato mai applicato contro un paese.
•Nell’ultimo anno l’indurimento del blocco ha continuato ad essere l’elemento centrale della politica del governo di Trump verso Cuba, con effetti sempre più notevoli nella sua applicazione extra territoriale.
•Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ampliato in tre occasioni la Lista delle entità cubane che sono oggetto di sanzioni addizionali a quelle imposte dal regolamento del blocco. Questa misura ha provocato danni considerevoli all’economia del paese per il suo effetto intimidatorio sulle comunità delle imprese internazionali.
•Il 17 aprile del 2019 il Dipartimento di Stato ha annunciato la decisione di permettere grazie al III Titolo della Legge Helms- Burton, che si realizzino azioni giudiziarie nei tribunali statunitensi contro imprese o individui cubani o di terzi paesi che hanno relazioni commerciali con proprietà nazionalizzate in Cuba nel decennio del 1960. Questa decisione ha posto fine alla pratica assunta dal 1996 dai governi statunitensi precedenti e dallo stesso presidente Trump nei suoi due primi anni di mandato, che estendevano ogni sei mesi questa possibilità.
•Dalla posta in marcia di questa decisione, le attività economiche di Cuba sono state fortemente colpite e in particolare quelle relazionate con le operazioni di commercio estero e gli investimenti stranieri. Nessun cittadino o settore dell’ economia sfugge ai danni derivati da questa politica unilaterale.
•A tutto questo si sono sommate le disposizioni dell’Ufficio per il Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro e del Burò dell’Industria e Sicurezza (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, per eliminare, a partire dal 5 giugno del 2019, le licenze generali per i viaggi educativi di gruppo popolo a popolo, e negare le licenze agli aerei non commerciali e alle imbarcazioni per passeggeri e per ricreazione in istanze temporanee, includendo le navi da crociera. Questa misura, oltre a limitare severamente i viaggi degli statunitensi all’Isola, attenta direttamente contro il settore privato cubano emergente.
•Tutte queste azioni sono state poste in vigore con l’obiettivo deliberato e dichiarato di provocare danni economici e privare Cuba di risorse finanziarie.
•Il comportamento dell’attuale governo degli Stati Uniti costituisce un affronto alla comunità internazionale che per 27 anni consecutivi ha condannato il blocco contro Cuba, nella cornice delle Nazioni Unite. Non riconosce le successive risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e le dichiarazioni dei Vertici dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, l’America latina e i Caraibi, dell’Unione Africana, della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), del gruppo dei 77 più la Cina e del movimento dei Paesi non Allineati, tra le tante organizzazioni che hanno reclamato la fine del blocco contro Cuba.
• La politica di blocco contro Cuba continua a rappresentare un freno per lo sviluppo di tutte le potenzialità dell’economia cubana, per l’implementazione del Piano nazionale di Sviluppo Economico e Sociale del pese e per la consecuzione dell’Agenda 2030 e dei suo obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
• l blocco è una violazione assoluta flagrante e sistematica dei diritti umani di tutte le cubane e di tutti i cubani. Per il suo dichiarato proposito e la sua impalcatura politica legale e amministrativa, nella quale si sostentano queste sanzioni, si qualifica come un’azione genocida a tenore della Convenzione per la Prevenzione e Sanzione del Delitto di Genocidio del 1948 , com eun’azione di guerra economica secondo quanto stabilito nella Conferenza navale di Londra del 1909. Inoltre viola la Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale.
• Gli Stati Uniti devono porre fine, senza condizioni di sorta, all’ingiusto blocco che da circa 60 anni provoca sofferenze al popolo cubano.
•Cuba non rinuncerà ai suoi principi e non smetterà i suo reclami per la totale eliminazione del blocco Per questo il 6 e 7 novembre prossimi, il Governo cubano presenterà ancora una volta presso l’Assemeblea Generale delle Nazioni Unite il progetto di risoluzione intitolato “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti d’America contro Cuba.
• Cuba reitera la sua permanente gratitudine alla comunità internazionale per esigere la fine di questa politica illegale, genocida e extra territoriale.
• In questo contesto di speciale complessità, Cuba e il suo popolo sperano di contare nuovamente con il prezioso appoggio dei paesi del mondo a favore dell’eliminazione del blocco