La proibizione di collocare tabacco cubano in territorio nordamericano ha provocato un danno nelle esportazioni nazionali del prodotto Premium ritorto a mano di più di 50 milioni di unità.
Il primo vicepresidente del Gruppo delle Imprese del Tabacco di Cuba (Tabacuba), Miguel Vladimir Rodríguez, ha precisato che questa cifra rappresenta una perdita di 140 milioni di dollari, dal 31 aprile del 2018 al 31 marzo del 2019, l’ultimo periodo valutato sulle conseguenze di questa misura restrittiva.
Gli Stati Uniti sono il principale mercato di questo tipo di prodotto con un consumo di più di 400 milioni di unità, la maggior parte provenienti dal Nicaragua, Repubblica Dominicana e Honduras, che hanno sostituito le esportazioni di Cuba dopo il 1962.
Rodríguez ha commentato che i cittadini nordamericani sono i più danneggiati, perché hanno dovuto smettere di fumare i sigari Premium, molto richiesti in questo mercato.
Si sa che i viaggiatori statunitensi, per differenti vie portano i sigari nel loro paese per consumo personale, ma a partire dall’attivazione del III Titolo della Legge Helms-Burton si sono incrementati i controlli alle frontiere per limitare questo consumo.
Anche i veti agli arrivi a Cuba dei turisti provenienti dagli USA, dopo la vigenza di questa misura, hanno limitato le vendite nel mercato interno dell’Isola, dato che i visitatori statunitensi erano tra i principali consumatori.
Cuba prima del 1959 vendeva a questa nazione più di 20 tonnellate di tabacco in foglie come media.
Il primo vicepresidente di Tabacuba ha anche informato in relazione all’esportazione dei sigari fatti a macchina, che gli studi effettuati negli ultimi anno riflettono che si consumano a livello mondiale circa 20.000 milioni di unità e di questo forte totale almeno 5500 milioni corrispondono al mercato nordamericano.
Investigazioni realizzate nel 2015 stimavano l’opportunità attuale per i prodotti d tabacco cubano, i sigari fatti a macchina, in 45 milioni di unità con un margine lordo per l’economa di 18 milioni di dollari.
La maggioranza dei fornitori di materiali per le confezioni, pezzi di ricambio e altri utili per l’industria del tabacco hanno relazioni dirette con il mercato nordamericano, ma non possono commerciare con Cuba.
Si calcola che i danni per questo, nella produzione delle sigarette, sono di almeno 2 milioni 269 620 dollari.
Altre perdite si verificano con i sigari meccanizzati, per via della Legge Torricelli, che stabilisce che numerose compagnie di navigazione non possono toccare i porti cubani, per cui le importazioni e le esportazioni da questo arcipelago si devono realizzare con trasbordi in altri paesi.
Tra i molti nocumenti del blocco va segnalato che lo schema delle imprese esterno di Tabacuba ha dovuto realizzare forti spese per evadere l’impatto delle leggi statunitensi che impediscono il libero traffico dei fondi derivati dalle entrate per la vendita dei sigari e di altri prodotti dell’industria dall’estero a Cuba.