Con i primi raggi del sole e un’offerta di fiori davanti alla roccia monumentale che custodisce le ceneri del Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, nel cimitero patrimoniale Santa Ifigenia, è iniziato l’omaggio al leader storico della Rivoluzione cubana nel terzo anniversario della sua scomparsa fisica.
Eduardo Palomares
Santiago di Cuba – La città che lui chiamò «il baluardo più fermo della Rivoluzione», ha marciato di nuovo assieme al Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, nel terzo anniversario da quando il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz lo ha salutato per il suo viaggio nell’eternità.
Il popolo santiaghero ha ratificato che “a un blocco più duro risponde una più ferma unità dei cubani”. Questa determinazione ha segnato l’assalto, all’alba, di migliaia di lavoratori, giovani, studenti e popolo in generale che si sono concentrati verso Piazza della Rivoluzione Maggior Generale Antonio Maceo, per ricordare, per l’Avenida Patria, il tragitto della piccola urna di cedro che in cinque lettere: Fidel, portava tutta la gloria del mondo.
Come primo omaggio davanti alla roccia monumentale del cimitero patrimoniale Santa Ifigenia è stata offerta una corona di fiori a nome del popolo cubano dal generale di brigata (r) José Solar Hernández e dalla studentessa di Medicina Josefina Pósper Bruff, alla presenza di Lázaro Expósito Canto y Beatriz Johnson Urrutia, membri del Comitato Centrale del Partido e massime autorità del partito e del governo rispettivamente nella provincia.
«Rendere omaggio a questo padre che abbiamo avuto e avremo per sempre, è un vero onore», ha detto il giovane musicista Juan Guillermo Almeida.
Così il leader storico della Rivoluzione Cubana ha convocato di nuovo e cosi la rappresentazione di tutta la nazione ha marciato con lui nella città che visitò in più di 150 occasioni, per dimostrare al mondo che continuità in Cuba è fermezza, lealtà e impegno irrinunciabile.