Articolo tradotto da Newsweek

Traduzione Matthias Moretti  www.cubadebate.cu

«Newsweek»: Cuba usa una “medicina prodigio” per combattere il coronavirus in tutto il mondo nonostante le sanzioni USA

 

(I medici e infermieri della Brigata Medica Internazionale Henry Reeve di Cuba si congedano prima di viaggiare verso l’Italia per aiutare nella lotta contro la pandemia del coronavirus COVID-19, nell’Unità Centrale di Cooperazione Medica a L’Avana, il 21 di marzo. Cuba ha inviato personale medico a dozzine di paesi di tutto il mondo con la speranza di aiutare ad alleviare una crisi globale che ha già ucciso quasi 20.000 persone in tutto il mondo. Foto: YAMIL LAGE / AFP / GETTY IMAGES)

Cuba ha mobilitato il suo corpo di medici in tutto il mondo per distribuire un nuovo “farmaco prodigioso” che i funzionari dicono sia capace di contrastare il nuovo coronavirus nonostante le severe sanzioni degli Stati Uniti che continuano a fare pressione sull’isola governata dai comunisti.

La medicina, chiamata Interferone Alfa-2B Ricombinante (IFNrec), è stata sviluppata congiuntamente da scienziati di Cuba e Cina (*), dove il focolaio della malattia da coronavirus COVID-19 si è manifestato per la prima volta alla fine dell’anno scorso. Già attive in Cina da gennaio, le Brigate Mediche Cubane hanno cominciato a dispiegarsi in dozzine di nazioni, fornendo personale e prodotti come la sua nuova medicina antivirale per combattere la malattia che ha superato i 400.000 casi confermati in tutto il mondo. Fino a martedì, più di 100.000 persone sono guarite dall’infezione e più di 18.000 sono morte.

Cuba ha utilizzato per la prima volta tecniche avanzate di interferone per curare la febbre del dengue negli anni ’80 e dopo ha avuto successo nel suo utilizzo per combattere l’HIV, il virus del papilloma umano, l’epatite B, l’epatite C e altre malattie. L’uso dell’Interferone Alfa-2B Ricombinante “previene l’aggravamento e le complicazioni in pazienti che raggiungono questo stadio e che in ultima istanza possono provocare la morte”, ha detto l’esperto cubano in biotecnologia Luis Herrera Martínez, secondo un recente articolo di Yale University Press Blog scritto da Helen Yaffe dell’Università di Glasgow. Yaffe ha definito il trattamento una “medicina prodigiosa” in potenza contro il nuovo coronavirus.

Yaffe, che recentemente ha scritto un libro sull’esperienza economica post-sovietica di Cuba intitolato We are Cuba!, ha detto a «Newsweek» che sapeva di almeno 15 paesi che si erano messi in contatto con Cuba per richiedere la medicina, insieme a “sindaci locali e direttori degli ospedali che sono ansiosi di provare l’antivirale cubano per affrontare la crisi”. L’interferone Alfa-2B Ricombinante non è stato approvato per curare il COVID-19, ma ha dimostrato la sua efficacia contro virus simili.

È stato selezionato insieme ad altre 30 medicine per combattere il COVID-19 dalla Commissione Nazionale per la Salute della Cina. L’Organizzazione Mondiale della Sanità studierà l’interferone beta, insieme ad altre tre medicine, per determinare la sua efficacia contro il nuovo coronavirus.

Senza dubbio, gli ambiziosi sforzi di Cuba contro la pandemia si vedono ostacolati dalle pluridecennali sanzioni statunitensi che un funzionario cubano ha descritto a «Newsweek» come “il principale ostacolo non solo per rispondere a grandi crisi sanitarie come quella del COVID-19, ma il principale ostacolo per lo sviluppo del paese in qualsiasi ambito”.

“La rimozione dell’embargo contro Cuba avrebbe un impatto straordinariamente positivo a Cuba e principalmente nel settore della sanità, che è stato uno di quelli più danneggiati a partire dall’introduzione dell’embargo quasi 60 anni fa, con più di 3000 milioni di perdite economiche”, ha aggiunto il funzionario.

Il Dipartimento di Stato ha detto in recenti dichiarazioni che offrirà assistenza ai paesi sanzionati che affrontano questo nuovo coronavirus, menzionando ripetutamente Iran e Corea del Nord, ma non Cuba. Il Segretario di Stato Mike Pompeo, senza dubbio, all’inizio di questo mese ha posto l’accento sul paese insieme a vari altri mentre discuteva le Informative Annuali sulla Pratica dei Diritti Umani che hanno attaccato Cuba per il suo sistema a partito unico, l’incarcerazione dei prigionieri politici e altri abusi riportati dagli Stati Uniti.

“La radice delle sanzioni degli Stati Uniti è la realtà per cui il regime di Castro usa le sue risorse finanziarie per abusare del popolo cubano ed esercitare un’influenza negativa in tutta la regione, specialmente in Venezuela. Questa realtà di base deve cambiare prima che sia discussa una qualunque riduzione delle sanzioni”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato a «Newsweek».

“Inoltre, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha documentato indizi di tratta degli esseri umani nelle missioni mediche all’estero di Cuba ogni anno a partire dall’Informativa sulla tratta di persone (TIP) del 2010, compresi, più recentemente, quelli inclusi nell’Informativa TIP del 2019”, ha aggiunto il portavoce. “Esortiamo i governi dei paesi ospitanti a esaminare le pratiche che circondano questi programmi e investigare in maniera seria gli accordi contrattuali associati alle missioni mediche di Cuba nei propri paesi”.

Il Ministero degli Esteri di Cuba ripudia regolarmente queste accuse, argomentando che l’embargo di Washington è stato, al contrario, la vera violazione del diritto internazionale e sottolineando i contributi umanitari dell’Avana.

“Nonostante l’embargo, i medici cubani lavorano in 59 paesi di tutto il mondo, 37 dei quali hanno confermato casi di COVID-19”, ha detto a «Newsweek» un funzionario cubano.

Tra questi paesi ce ne sono alcuni dell’America Latina e del Caribe come Granada, Giamaica, Nicaragua, Suriname e Venezuela, ma anche l’Italia, che è stata la vittima del focolaio di COVID-19 più mortale fino ad oggi. La malattia al momento non ha un vero vaccino né una cura, ma L’Avana voleva dimostrare la sua capacità quanto meno di alleviare la crisi sanitaria su scala internazionale.

“Inoltre, il mondo può contare su oltre 29.000 medici che si sono laureati a Cuba e che, dopo il proprio addestramento nella Scuola Latinoamericana di Medicina e in altre facoltà cubane, faranno tutto ciò che sarà nelle loro possibilità per combattere il COVID-19”, ha detto il funzionario.

In casa propria, l’esperienza di Cuba con il COVID-19 è relativamente breve. Fino a martedì, il paese di circa 11,5 milioni di abitanti ha registrato 40 casi e una sola morte, secondo il Ministero della Salute Pubblica di Cuba.

Il settore della salute cubana è altamente sviluppato, una priorità della rivoluzione di Fidel Castro della metà del XX secolo, che ha collocato l’isola al centro dell’attenzione geopolitica della Guerra fredda. “La salute è un tema di massima importanza per Cuba, per questo difendiamo il diritto di tutti gli esseri umani a ricevere cure mediche di qualità”, ha detto il Ministro degli Esteri di Cuba in un comunicato inviato a «Newsweek». “Pertanto, la solidarietà è un principio difeso da Cuba e dal nostro popolo per più 60 anni di Rivoluzione”.

Yaffe ha spiegato a «Newsweek» che “una piccola isola caraibica, sottosviluppata a causa di secoli di colonialismo e imperialismo, e soggetta a sanzioni punitive ed extraterritoriali da parte degli Stati Uniti per 60 anni, ha molto da offrire al mondo”.

“A partire dalla Rivoluzione del 1959, lo Stato socialista di Cuba ha sviluppato un sistema sanitario universale e gratuito, che ha prodotto più medici pro capite di qualunque altro paese del mondo. Ciò è stato facilitato dall’accesso gratuito e universale all’educazione a tutti i livelli”, ha detto. “I benefici si distribuiscono a livello mondiale; circa 400.000 medici professionisti cubani hanno lavorato all’estero in sei decenni, principalmente in paesi poveri, offrendo cure mediche gratuite nella zona d’intervento”.

(Le persone utilizzano mascherine come mezzo di prevenzione del nuovo coronavirus, COVID-19, a L’Avana, il 24 marzo. Da martedì, Cuba, che fino a ora ha contato 40 casi del nuovo coronavirus, che il governo dice essere tutti quanti “importati”: chiuderà le sue frontiere ai turisti per un mese e isolerà negli hotel coloro che restano. Foto: YAMIL LAGE / AFP / GETTY IMAGES)

Prima di imbarcarsi per l’estero in quelle che ufficialmente si conoscono come “missioni di collaborazione”, 400 medici e specialisti cubani si stanno preparando per le proprie missioni formandosi nell’Istituto Nazionale di Medicina Tropicale Pedro Kouri, secondo il Ministero degli Esteri di Cuba. L’istituto con sede a L’Avana è stato designato come centro sanitario per il trattamento di casi confermati di COVID-19, sebbene fino ad ora ce ne fossero pochi.

Gli Stati Uniti, all’opposto, diventeranno il paese più colpito dal coronavirus. I casi di COVID-19 solo nello Stato di New York hanno superato i 20.000 martedì, e si dice che i nuovi casi raddoppiano ogni tre giorni. Gli Stati Uniti hanno riportato 46.158 casi confermati, 583 dei quali sono morti e 35 dei quali sono guariti fino a martedì.

Quello stesso giorno, l’Esercito ha annunciato che un marinaio è risultato positivo al COVID-19 mentre era di stanza nella Baia di Guantanamo, la base militare degli Stati Uniti.

L’amministrazione del presidente Donald Trump ha cercato aiuto dalla comunità internazionale per combattere la malattia. Secondo le informazioni che abbiamo, i funzionari del Dipartimento di Stato hanno chiesto a coloro che ricevono il loro aiuto dall’estero che offrano forniture mediche urgenti, e lo stesso presidente ha fatto una chiamata al suo omologo della Corea del Sud per ottenere ventilatori, secondo un’interpretazione della sua chiamata di 23 minuti pubblicata martedì dalla Casa Azzurra (residenza del capo di Stato, n.d.T.).

Washington ha rigettato preventivamente le offerte di aiuto dell’Avana durante emergenze nazionali come l’uragano Katrina, che devastò la città di New Orleans e i suoi dintorni nel 2005. Il funzionario cubano ha detto a «Newsweek» che, fino a lunedì, “non abbiamo ricevuto nessuna richiesta ufficiale di aiuto” dagli Stati Uniti nel corso dell’attuale crisi.

Nemmeno ci sono stati segnali di alleggerimento delle sanzioni nonostante le richieste urgenti del martedì da parte di alti funzionari delle Nazioni Unite.

Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha chiesto un cessate il fuoco globale, così come l’eliminazione di tutte le barriere e le restrizioni commerciali internazionali per frenare in modo congiunto la rapida propagazione del COVID-19. L’Alto Commissario per i Diritti Umani dell’ONU, Michelle Bachelet, ha chiesto nello specifico che si tolgano le sanzioni contro Cuba, Corea del Nord, Zimbabwe e Venezuela.

“La maggioranza di questi Stati ha sistemi sanitari fragili o deboli. Il progresso nella difesa dei diritti umani è essenziale per migliorare questi sistemi, ma gli ostacoli all’importazione di prodotti medici vitali, inclusa la violazione eccessiva delle sanzioni da parte delle banche, creeranno danni duraturi alle comunità vulnerabili”, dice la dichiarazione della Bachelet. “Le popolazioni di questi paesi non sono in alcun modo responsabili delle politiche che sono oggetto di sanzioni, e in modi diversi già stanno vivendo in una situazione precaria da lunghi periodi”.

Dopo un promettente stop sotto l’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama nel 2015, Trump ha ampliato le restrizioni economiche contro Cuba. Washington ha cercato per molto tempo un cambio di regime a L’Avana, ma adesso si è impegnata per ribaltare un altro governo di sinistra, incluso nella lista nera degli Stati Uniti, a Caracas, dove l’assediato presidente venezuelano Nicolás Maduro continua a ricevere l’appoggio dei funzionari cubani nonostante le dure sanzioni di Trump su entrambi i paesi dal 2017.

“Nei mesi precedenti alla pandemia di COVID-19, i cubani già sperimentavano la scarsità di petrolio e di prodotti basilari, come sapone e alimenti, dovuta all’inasprimento dell’embargo degli Stati Uniti”, ha detto Yaffe a «Newsweek». “Soffrivano anche la scarsità di alcune delle materie prime necessarie per la sua industria biotecnologica, leader nel mondo”.

“Questo nonostante il fatto che quasi tutti i paesi del mondo condannino l’embargo statunitense (unilaterale ed extraterritoriale), evidenziando ciò tramite il voto dell’Assemblea Generale dell’ONU per 28 anni consecutivi”, ha aggiunto. “Adesso è il momento di pretendere la fine delle sanzioni che impediscono che Cuba abbia accesso alle risorse di cui ha bisogno per combattere questa pandemia mortale, sia per la propria popolazione che per chi in tutto il mondo beneficia dell’internazionalismo medico cubano”.

(Tom O’Connor, da «Newsweek»)


Newsweek: Cuba usa “medicamento maravilla” para combatir el coronavirus en todo el mundo a pesar de las sanciones de EEUU

Por: Tom O´Connor

Los médicos y enfermeras de la Brigada Médica Internacional Henry Reeve de Cuba se despiden antes de viajar a Italia para ayudar en la lucha contra la pandemia del coronavirus COVID-19, en la Unidad Central de Cooperación Médica en La Habana, el 21 de marzo. Cuba tiene envió personal médico a docenas de países de todo el mundo con la esperanza de ayudar a aliviar una crisis global que ya ha matado a casi 20,000 personas en todo el mundo. Foto:YAMIL LAGE / AFP / GETTY IMAGES

Cuba ha movilizado a su cuerpo médico en todo el mundo para distribuir una nueva “droga maravillosa” que los funcionarios dicen que es capaz de tratar el nuevo coronavirus a pesar de las estrictas sanciones de Estados Unidos que continúan presionando a la isla dirigida por los comunistas.

El medicamento, llamado Interferón Alfa-2B Recombinante (IFNrec), fue desarrollado conjuntamente por científicos de Cuba y China (*), donde el brote de la enfermedad por coronavirus COVID-19 surgió por primera vez a fines del año pasado. Ya activas en China desde enero, las Brigadas Médicas Cubanas comenzaron a desplegarse en docenas de naciones, proporcionando personal y productos como su nuevo medicamento antiviral para combatir la enfermedad que ha superado los 400,000 casos confirmados en todo el mundo. Hasta el martes, más de 100,000 personas se han recuperado de la infección y más de 18,000 han muerto.

Cuba utilizó por primera vez técnicas avanzadas de interferón para tratar la fiebre del dengue en la década de 1980 y luego encontró éxito en su uso para combatir el VIH, el virus del papiloma humano, la hepatitis B, la hepatitis C y otras enfermedades. El uso del Interferón Alfa-2B Recombinante “previene el agravamiento y las complicaciones en pacientes que alcanzan esa etapa que en última instancia pueden provocar la muerte”, dijo el experto cubano en biotecnología Luis Herrera Martínez, según un reciente artículo de Yale University Press Blog escrito por Helen Yaffe de la Universidad de Glasgow. Yaffe llamó al tratamiento un “medicamento maravilloso” potencial contra el nuevo coronavirus.

Yaffe, quien recientemente escribió un libro sobre la experiencia económica post-soviética de Cuba titulado We Are Cuba! , dijo a Newsweek que sabía de al menos 15 países que se habían puesto en contacto con Cuba para solicitar el medicamento, junto con “alcaldes locales y directores de hospitales que están ansiosos por hacerse con el antiviral cubano para enfrentar la crisis”. El interferón alfa-2B recombinante no ha sido aprobado para tratar COVID-19, pero ha demostrado su eficacia contra virus similares.

Ha sido seleccionado junto con otros 30 medicamentos para tratar COVID-19 por la Comisión Nacional de Salud de China. La Organización Mundial de la Salud estudiará el interferón beta, junto con otros tres medicamentos, para determinar su efectividad contra el nuevo coronavirus.

Sin embargo, los ambiciosos esfuerzos antipandémicos de Cuba se ven obstaculizados por las sanciones estadounidenses de décadas que un funcionario cubano describió a Newsweek como “el principal obstáculo no solo para responder a grandes crisis de salud como COVID-19, sino el principal obstáculo para el desarrollo del país en cualquier área “.

“El levantamiento del bloqueo contra Cuba tendría un impacto extraordinariamente positivo en Cuba y principalmente en el sector de la salud, que ha sido una de las áreas más dañadas desde el establecimiento del bloqueo hace casi 60 años con más de 3.000 millones de pérdidas económicas”, agregó el funcionario.

El Departamento de Estado ha dicho en declaraciones recientes que ofrecerá asistencia a los países sancionados que enfrentan este nuevo coronavirus, mencionando repetidamente a Irán y Corea del Norte, pero no a Cuba. El Secretario de Estado Mike Pompeo, sin embargo, destacó el país junto con varios otros a principios de este mes mientras discutía los Informes Anuales de País sobre Prácticas de Derechos Humanos que atacaron a Cuba por su sistema de partido único, encarcelamiento de prisioneros políticos y otros abusos reportados por Estados Unidos.

“La raíz de las sanciones de Estados Unidos es la realidad de que el régimen de Castro usa sus recursos financieros para abusar del pueblo cubano y ejercer una influencia maligna en toda la región, especialmente en Venezuela. Esa realidad básica debe cambiar antes de que cualquier reducción de las sanciones sea discutido”, dijo un portavoz del Departamento de Estado a Newsweek .

“Además, el Departamento de Estado de EE. UU. ha documentado indicadores de trata de personas en las misiones médicas en el extranjero de Cuba cada año desde el Informe de trata de personas (TIP) de 2010, incluidos, más recientemente, los incluidos en el Informe TIP de 2019”, agregó el portavoz. “Instamos a los gobiernos de los países anfitriones a examinar las prácticas que rodean a estos programas e investigar de manera proactiva los acuerdos contractuales asociados con las misiones médicas de Cuba en sus países”.

El Ministerio de Relaciones Exteriores de Cuba rechaza regularmente tales acusaciones, argumentando que el bloqueo de Washington fue, en cambio, la verdadera violación del derecho internacional y destacando las contribuciones humanitarias de La Habana.

“A pesar del bloqueo, los médicos cubanos trabajan en 59 países de todo el mundo, 37 de los cuales han confirmado casos de COVID-19”, dijo a Newsweek un funcionario cubano .

Estos países incluyen países de América Latina y el Caribe como Granada, Jamaica, Nicaragua, Surinam y Venezuela, pero también Italia, que ha sido testigo del brote de COVID-19 más mortal hasta la fecha. La enfermedad aún no tiene una verdadera vacuna o cura, pero La Habana esperaba demostrar su capacidad para al menos aliviar las crisis de salud a escala internacional.

“Además, el mundo puede contar con más de 29,000 médicos que se graduaron en Cuba y que, luego de su entrenamiento en la Escuela Latinoamericana de Medicina y otras facultades cubanas, harán todo lo que esté en su poder para combatir COVID-19”, dijo el funcionario. dijo.

En casa, la experiencia de Cuba con COVID-19 ha sido relativamente leve. Hasta el martes, el país de aproximadamente 11,5 millones de personas ha registrado 40 casos y una sola muerte, según el Ministerio de Salud Pública de Cuba.

El sector de la salud cubana está altamente desarrollado, una prioridad de la revolución de Fidel Castro de mediados del siglo XX, que colocó a la isla en el centro de atención de la geopolítica de la Guerra Fría. “La salud es un tema de suma importancia para Cuba, por eso defendemos el derecho de todos los seres humanos a recibir atención médica de calidad”, dijo el Ministerio de Relaciones Exteriores de Cuba en un comunicado enviado a Newsweek . “Por lo tanto, la solidaridad es un principio defendido por Cuba y nuestro pueblo durante más de 60 años de Revolución”.

Yaffe explicó a Newsweek que “una pequeña isla caribeña, subdesarrollada por siglos de colonialismo e imperialismo, y sujeta a sanciones punitivas y extraterritoriales por parte de Estados Unidos durante 60 años, tiene mucho que ofrecer al mundo”.

“Después de la Revolución de 1959, el estado socialista de Cuba desarrolló un sistema de salud universal y gratuito, que logró más médicos por persona que cualquier otro país del mundo. Esto se ha visto facilitado por el acceso gratuito y universal a la educación en todos los niveles”, dijo. “Los beneficios se distribuyen a nivel mundial; unos 400,000 profesionales médicos cubanos han trabajado en el extranjero en seis décadas, principalmente en países pobres, brindando atención médica gratuita en el punto de entrega”.

Las personas usan mascarillas como medida preventiva contra la propagación del nuevo coronavirus, COVID-19, en La Habana, el 24 de marzo. Desde el martes, Cuba, que hasta ahora ha contado 40 casos del nuevo coronavirus, que el gobierno dice que tienen todos sido “importado”: cerrará sus fronteras a los turistas durante un mes y aislará en los hoteles a los que permanecen.
Foto: YAMIL LAGE / AFP / GETTY IMAGES

Antes de embarcarse en el extranjero en lo que se conoce oficialmente como “misiones de colaboración”, 400 médicos y especialistas cubanos se están preparando para sus misiones capacitándose en el Instituto Nacional de Medicina Tropical Pedro Kouri, según el Ministerio de Relaciones Exteriores de Cuba. El instituto con sede en La Habana ha sido designado un centro de salud para el tratamiento de casos confirmados de COVID-19, aunque hasta ahora había pocos.

Estados Unidos, por otro lado, se convertirá en el país más afectado por el coronavirus. Los casos de COVID-19 solo en el estado de Nueva York superaron los 20,000 el martes, y se dice que los nuevos casos se duplican a un ritmo de cada tres días. Estados Unidos ha reportado 46,158 casos confirmados, 583 de los cuales murieron y 35 de los cuales se recuperaron hasta el martes.

Ese mismo día, la Armada anunció que un marinero dio positivo por COVID-19 mientras estaba estacionado en la Bahía de Guantánamo, la base militar de los EE. UU.

La administración del presidente Donald Trump ha buscado ayuda de la comunidad internacional para combatir la enfermedad. Según los informes, los funcionarios del Departamento de Estado han pedido a los receptores de ayuda extranjera que proporcionen suministros médicos críticos, y el propio presidente hizo un llamamiento a su contraparte de Corea del Sur para obtener ventiladores, según una lectura de su llamada de 23 minutos publicada el martes por la Casa Azul.

Washington ha rechazado previamente las ofertas de La Habana para ayudar durante emergencias nacionales como el huracán Katrina, que devastó la ciudad de Nueva Orleans y sus alrededores en 2005. El funcionario cubano dijo a Newsweek que, hasta el lunes, “no se ha recibido ninguna solicitud oficial de ayuda”. de los Estados Unidos en medio de la crisis actual.

Tampoco hubo signos de alivio de las sanciones a pesar de las súplicas urgentes del martes por parte de altos funcionarios de las Naciones Unidas.

El secretario general de la ONU, António Guterres, pidió un alto el fuego global, así como la eliminación de todas las barreras y restricciones comerciales internacionales para frenar conjuntamente la rápida propagación de COVID-19. La Alta Comisionada de Derechos Humanos de la ONU, Michelle Bachelet, pidió específicamente que se levanten las sanciones contra Cuba, Corea del Norte, Zimbabwe y Venezuela.

“La mayoría de estos estados tienen sistemas de salud frágiles o débiles. El progreso en la defensa de los derechos humanos es esencial para mejorar esos sistemas, pero los obstáculos a la importación de suministros médicos vitales, incluido el incumplimiento excesivo de las sanciones por parte de los bancos, crearán daños duraderos. a las comunidades vulnerables “, decía la declaración de Bachelet. “Las poblaciones en estos países no son de ninguna manera responsables de las políticas que son objeto de sanciones, y en diversos grados ya han estado viviendo en una situación precaria durante períodos prolongados”.

Tras un floreciente detente bajo la administración del ex presidente Barack Obama en 2015, Trump ha ampliado las restricciones económicas contra Cuba. Washington ha buscado durante mucho tiempo un cambio de régimen en La Habana, pero ahora luchó para derrocar a otro gobierno izquierdista, incluido en la lista negra de Estados Unidos, en Caracas, donde el asediado presidente venezolano Nicolás Maduro continúa recibiendo el apoyo de funcionarios cubanos a pesar de las estrictas sanciones de Trump en ambos países desde 2017.

“En los meses previos a la pandemia de COVID-19, los cubanos ya experimentaban escasez de petróleo y productos básicos, como jabones y alimentos, debido al endurecimiento del bloqueo de Estados Unidos”, dijo Yaffe a Newsweek . “También sufrían la escasez de algunos de los insumos necesarios para su industria biotecnológica líder mundial”.

“Esto a pesar del hecho de que casi todos los países del mundo condenan el bloqueo estadounidense (unilateral y extraterritorial), evidenciado por el voto de la Asamblea General de la ONU durante 28 años consecutivos”, agregó. “Ahora es el momento de exigir el fin de las sanciones que impiden que Cuba tenga acceso a los recursos que necesita para combatir esta pandemia mortal, tanto para su propia población como para los beneficiarios globales del internacionalismo médico cubano”.

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