Teresa Melo www.cubadebate.cu
Se una persona? È stata capace di lasciarsi cadere in strada, fingendo di essere morta, per la foto che dirà che così muoiono per il virus sull’isola, crederai alla sua ingenuità e gratuità?
Se un giovane? incoraggia altri ad abbandonare i controlli (che si attuano per prevenire il contagio ndt), d’efficacia riconosciuta dagli esperti, come se non ci fosse un piano su ciò che è necessario fare in ogni fase di questa situazione straordinaria, crederai al suo umanesimo?
Se alcuni, cittadini? promuovono l’indisciplina nelle inevitabili code o procedure per le necessità quotidiane, contro la propria organizzazione, contro le forze dell’ordine, contro coloro che sì cercano di minimizzare i rischi di uscire dall’isolamento, crederai che siano “bisognosi infelici”?
Dai profili reali o falsi, ai siti spazzatura anticubani, “stampa libera” in cattività, leggiamo ogni minuto: attacchi personali di discredito della più bassa fattura su chiunque emetta un’opinione favorevole al nostro paese; testimonianze che ripetono testimonianze come se fossero le loro; analisi su Cuba dove manca Cuba; frasette pompose di coloro che ci hanno sempre criticato per “poveri” e ora ci richiedono come “ricchi”…
È possibile che vogliano annotarsi all’elenco di alcuni che vivono lontani e si credono nelle posizioni di direzione di questo paese che già si sono suddivisi là (negli USA ndt) nei documenti…
Non diranno nulla contro l’acquisto delle due società che erano disposte a venderci respiratori, affinché non potessero farlo; non diranno nulla che in una insolita ed imperdonabile decisione si sia sospeso un aiuto finanziario all’Organizzazione Mondiale della Sanità; né che in gesto da imperatore gli assegni di aiuto abbiano un nome proprio: lo stesso che paga milioni per la sovversione a Cuba.
Se potessero, voterebbero per la sua rielezione, perché se non fosse rieletto: di cosa vivrebbero questi ed altri parassiti? Quindi, quelli: né ingenui, né gratuiti, né umanistici, né infelici bisognosi.
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Por: Teresa Melo
Si una ¿persona? fue capaz de dejarse caer en la calle, aparentar que estaba muerta, para la foto que dirá que así mueren por el virus en la Isla, ¿creerá en su ingenuidad y gratuidad?
Si un ¿joven? alienta a otros al abandono de las pesquisas, de efectividad reconocida por expertos, como si no existiera un plan de lo que es necesario hacer en cada etapa de esta situación extraordinaria, ¿creerá en su humanismo?
Si unos ¿ciudadanos? fomentan indisciplinas en las inevitables colas o trámites por las necesidades cotidianas, contra su organización, contra las fuerzas del orden, contra los que sí tratan de minimizar los riesgos de salir del aislamiento, ¿creerá que son “infelices necesitados”?
Desde perfiles reales o falsos, sitios-basura anticubanos, “prensa libre” cautiva, leemos por minuto: ataques personales de descrédito con la más baja hechura a cualquiera que emita un criterio favorable a nuestro país; testimonios que repiten testimonios como si fueran propios; análisis sobre Cuba donde falta Cuba; frasecitas pomposas de quienes siempre nos criticaron por “pobres” y ahora nos exigen como “ricos”…
Es posible que quieran apuntarse en la lista de unos que viven lejitos, y se creen los cargos de dirección de este país que ya se han repartido allá en los papeles…
Nada dirán contra la compra de las dos compañías que estuvieron dispuestas a vendernos respiradores, para que no pudieran hacerlo; nada dirán de que en decisión insólita e imperdonable se haya suspendido la ayuda financiera a la Organización Mundial de la Salud; ni de que en gesto de emperador los cheques de ayuda lleven un nombre propio: el mismo que paga los millones para la subversión en Cuba.
Si pudieran, votarían por su reelección, porque si no es reelecto: ¿de qué vivirían estos y otros parásitos? Así que, esos: ni ingenuos, ni gratuitos, ni humanistas, ni infelices necesitados.