Il Consiglio dei Ministri ha approvato un arrangiamento al Piano dell’Economia di quest’anno e indicazioni per l’elaborazione del Piano e del Bilancio del 2021, tutto questo con la realtà della pandemia che colpisce il mondo intero.
Per dare una risposta organizzata, senza improvvisazioni agli effetti che la pandemia generata dalla COVID-19 avrà nello sviluppo immediato di Cuba, il Consiglio dei Ministri ha approvato d’aggiustare il Piano dell’Economia di quest’anno, e questo permetterà di condurre il paese in maniera più obiettiva e creare le condizioni per il suo recupero.
Nella riunione – con la presenza del Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e diretta dal Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz– sono state date le indicazioni per l’elaborazione del Piano e del Bilancio per l’anno prossimo e sono stati analizzati altri temi importanti nella vita della nazione.
Il vice primo ministro Alejandro Gil Fernández, ha detto che: «È molto importante in questo processo d’arrangiamento proteggere le esportazioni, dare priorità alla produzione nazionale di alimenti, medicinali e igiene; intensificare le misure di risparmio delle risorse di ogni tipo, non solo energetiche e non paralizzare l’attività produttiva né il commercio delle risorse di base.
Dopo i dettagli per il piano delle entrate in divisa che aveva Cuba e i danni provocati dalla pandemia al turismo, ai servizi aereo portuali, alle entrate consolari, tra le tante importanti attività, Gil Fernández ha considerato che “questo obbliga a un arrangiamento del Piano sulla base della riduzione delle spese.
«Non possiamo fare tutto quello che avevamo previsto, ha indicato, né pretendere che si danneggino le attività economiche. Dobbiamo obbligatoriamente posporne alcune e prepararci per il recupero».
Poi ha segnalato che questi arrangiamenti non sono per accomodare l’economia allo scenario attuale, ma per ridurre e per eliminare spese e imporci a questo complesso contesto».
«Questo, ha aggiunto, non include la riduzione delle esportazioni in altre voci dell’economia cubana, come il tabacco, il rum, il carbone vegetale o i prodotti biotecnologici e dobbiamo continuare a creare riserve per quando il mercato internazionale si stabilizzerà finalmente».
Il ministro d’Economia e Pianificazione ha informato su una trentina di premesse per questo arrangiamento del Piano, tra le quali rinforzare la produzione agricola e dell’allevamento, destinare risorse materiali e finanziarie in divisa preferibilmente per la produzione di riso, banane, fagioli, boniato, uova carne di maiale e ovini, polli etc., e dare priorità all’acquicultura e anche alla produzione nazionale di alimenti per animali.
Ugualmente si favorirà la sistemazione nel lavoro e il lavoro a distanza; si regolerà la vendita di prodotti alimentari e per l’igiene e non cresceranno i prezzi.
Si lavora per provocare i minimi danni ai lavoratori e alla popolazione in generale, ma ci saranno, perché non si può distribuire una ricchezza che non è stata creata.
«Un’economia con zero turismo e l’indurimento del blocco non può continuare a lavorare normalmente senza che cambi nulla. Si devono offrire argomenti con trasparenza, perché ci si unisca tutti, aggiustarsi alla realtà, imporci a tutto questo con il lavoro».
Dopo un fruttifero dialogo tra i rappresentanti degli organismi con le più alte responsabilità in questo arrangiamento del Piano –il Ministero dell’Agricoltura, delle Industrie e dell’Industria Alimentare– il Primo Ministro ha segnalato la vigenza del richiamo fatto alcuni fa dal Primo Segretario del Partito Comunista, Generale d’Esercito, Raúl Castro Ruz, sull’entrata più sicura: il risparmio.
«Di fronte a questa realtà in tutta l’economia si deve risparmiare tutto quello che possiamo. Questo è il primo elemento», ha ratificato Manuel Marrero Cruz.