La Repubblica Bolivariana del Venezuela condanna lo spettacolo fraudolento organizzato da un gruppo di governi, autoproclamatosi donatori, guidati dall’Unione Europea, che mira a ingannare la comunità internazionale per legittimare le sue continue azioni interventiste, attraverso false e deboli promesse di fondi, presumibilmente volti a fornire assistenza agli immigrati venezuelani.
È stato un evento mediatico ideologizzato, utilizzato come pretesto per attaccare il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, con l’obiettivo indicibile di nascondere le recenti aggressioni economiche e operazioni mercenarie contro il popolo venezuelano. In pratica, non è stato altro che un evento tra burocrazie di organizzazioni internazionali e dirigenti politici per arraffare risorse, senza alcuna relazione con le reali esigenze degli immigranti venezuelani. Un tentativo di mascherare il vergognoso dietrismo dell’Unione Europea nella sua famigerata subordinazione alla politica del cambio di regime perseguita da Washington e la sua complicità con le misure coercitive unilaterali, che causano così tanti danni e sofferenze in Venezuela.
Appare cinica la presunta preoccupazione europea per la situazione del COVID-19 in Venezuela visto che i cosiddetti paesi beneficiari e la maggior parte degli autoproclamati donatori sono i principali epicentri del coronavirus nella regione e nel mondo. Proprio questi governi sono quelli che hanno bisogno di risorse e donazioni per affrontare il collasso dei loro sistemi sanitari, proteggere la vita dei loro cittadini e recuperare le loro economie a seguito del COVID-19.
È ingiustificabile l’occultamento del massivo rimpatrio degli immigranti venezuelani a causa della xenofobia, della discriminazione, dei maltrattamenti e, più recentemente, dalla pessima gestione della pandemia nei paesi ospitanti. Dalla metà del 2019, sono rientrati in patria migliaia di venezuelani. Va sottolineato che nessuno tra i rimpatriati ha detto di aver ricevuto alcun sostegno o aiuto finanziario da questi governi attraverso i presunti donatori.
Il Venezuela ribadisce che le sue istituzioni continueranno ad assistere le decine di migliaia di immigranti venezuelani che oggi tornano in patria, fuggendo dalla schiavitù della xenofobia, dalle persecuzioni e dall’espansione incontrollata del COVID-19 nei paesi di accoglienza e avverte il mondo sulla trasparenza nell’uso e nella destinazione delle risorse annunciate, che corrispondono in larga parte a prestiti bancari. Più che una conferenza di donatori, il suddetto evento può essere definito come un club di istituti di credito e truffatori, i cui governi e banche hanno congelato più di 10 miliardi di dollari del popolo venezuelano negli ultimi anni. Un atto vergognoso in tempi di grande difficoltà per i popoli dell’Europa, del Nord America e dell’America Latina.
Caracas, 27 maggio 2020.
One thought on “Venezuela: comunicato”