Le due pandemie di Cuba: il coronavirus ed il blocco USA

Josefina Vidal www.cubadebate.cu

Non appena i primi casi di COVID-19 sono stati rilevati a Cuba, il nostro paese ha mobilitato tutte le sue risorse per contenere la diffusione del virus.

I nostri operatori sanitari vanno porta a porta verificando sulle persone possibili sintomi. Quelle con sintomi vengono trasferite in centri appositamente designati per ricevere cure, principalmente con farmaci sviluppati dall’industria farmaceutica e biotecnologica di Cuba. Gli esami ed i trattamenti medici sono forniti gratuitamente.

Al 20 giugno, 85 persone sono morte a causa del COVID-19 a Cuba. Il nostro tasso di mortalità del 3,9% è molto basso rispetto al resto del mondo. Abbiamo raggiunto l’apice della malattia il 24 aprile, ma stiamo ancora incoraggiando le persone a rispettare il distanziamento fisico, l’isolamento e le misure sanitarie.

A livello internazionale, Cuba ha risposto alle richieste di collaborazione di oltre 20 paesi, principalmente dell’America Latina e dei Caraibi, ma anche d’Europa, Africa e Medio Oriente.

Cuba ha una lunga storia e tradizione di solidarietà internazionale con altri paesi nel settore sanitario che risale agli anni ’60, quando abbiamo iniziato ad inviare operatori sanitari per aiutare altri paesi. Da allora, oltre 400000 medici e professionisti sanitari cubani hanno prestato servizi in 164 paesi. Abbiamo contribuito a rafforzare i sistemi sanitari locali, abbiamo fornito servizi in aree remote e formato medici.

Basandosi su questa lunga esperienza, nel 2005 Cuba ha deciso di creare la Brigata Medica Internazionale Henry Reeve per rispondere alle catastrofi naturali e alle gravi epidemie in tutto il mondo. Da allora, questa brigata di oltre 7000 medici, infermieri ed altri specialisti della salute ha prestato servizio in oltre 20 paesi.

Abbiamo inviato medici e infermieri al personale di 32 ospedali da campo dopo il terremoto del 2005 in Pakistan. Nel 2006 abbiamo inviato una squadra medica in Indonesia dopo il devastante tsunami. Nel 2010 abbiamo inviato oltre 1700 operatori sanitari ad Haiti dopo il catastrofico terremoto e l’epidemia di colera. Nel 2014, abbiamo inviato brigate in Liberia, Guinea e Sierra Leone per combattere l’Ebola.

Perfino Samantha Power, ex ambasciatrice all’ONU dell’ex presidente USA Barack Obama ha elogiato Cuba per il suo eccezionale ruolo nella lotta contro l’Ebola.

Avevamo persino avute brigate pronte ad aiutare la Louisiana dopo che New Orleans fu colpita dall’uragano Katrina, ma il governo USA respinse la nostra cooperazione.

Aiutare gli altri è sempre stato parte di ciò che siamo come paese e parte della formazione etica che ricevono i medici cubani ed i professionisti sanitari.

In risposta all’attuale pandemia, Cuba ha inviato 28 contingenti della Brigata Henry Reeve per aiutare 26 paesi. Ciò si aggiunge agli oltre 28000 medici, infermieri e professionisti sanitari cubani che già stavano all’estero prima della pandemia.

Sfortunatamente, i medici cubani e la Brigata Henry Reeve, in particolare, hanno sofferto di un crescendo di attacchi da parte dell’amministrazione Trump, che è giunta al punto di accusare, falsamente, Cuba di traffico di persone attraverso il suo programma medico.

È un peccato che il governo USA abbia tentato di screditare l’assistenza internazionale di Cuba, includendo l’uso di pressioni e minacce contro i paesi per costringerli a cancellare questi accordi di cooperazione medica.

Hanno persino tentato di fare pressione sui governi affinché respingessero gli aiuti di Cuba durante la pandemia di coronavirus. Sostengono che il governo cubano stia sfruttando questi medici perché, nel caso dei paesi che possono permettersi di fornire una compensazione monetaria, una parte di essa è trattenuta dal governo cubano.

Tuttavia, lavorare all’estero è completamente volontario e la parte che il governo cubano trattiene va a pagare il sistema sanitario universale di Cuba. Servirà per comprare forniture mediche, attrezzature e medicine per gli 11 milioni di cubani, incluso per le famiglie dei medici che stanno fornendo i loro servizi all’estero. In questo modo possiamo fornire assistenza medica gratuita e di alta qualità al popolo cubano.

Invece di esacerbare i conflitti durante una pandemia, i nostri paesi devono lavorare insieme per trovare soluzioni. Da anni Cuba è andata sviluppando prodotti farmaceutici e vaccini per cercare di curare diverse malattie, dalla psoriasi e dal cancro sino agli attacchi di cuore. Ora stiamo aiutando i pazienti a riprendersi dal COVID-19 con l’Interferone Alfa2b Ricombinante, uno dei 19 farmaci che sono stati sviluppati o sottoposti a sperimentazione clinica a Cuba dalle nostre industrie biotecnologiche e farmaceutiche per trattare le diverse fasi di COVID-19. A livello globale, abbiamo ricevuto più di 70 richieste di prodotti farmaceutici sviluppati da Cuba.

Questo sarebbe un chiaro percorso per la cooperazione Cuba-USA, ma sfortunatamente l’amministrazione Trump sta sprecando questa opportunità smantellando i limitati progressi realizzati da Cuba e dagli USA durante l’amministrazione Obama.

Il presidente Trump ha rafforzato il blocco, di 60 anni, degli USA contro il mio paese, implementando 90 misure economiche contro Cuba, solo tra gennaio 2019 e marzo 2020. Queste misure hanno preso di mira i principali settori dell’economia cubana, comprese le nostre transazioni finanziarie, l’industria turistica, il settore energetico, gli investimenti esteri, che sono fondamentali per lo sviluppo dell’economia cubana -ed i programmi di cooperazione medica con altri paesi.

Queste misure coercitive unilaterali non hanno precedenti nel loro livello di aggressione e portata. Cercano deliberatamente di privare Cuba delle risorse, fonti di ingresso e delle entrate necessarie per lo sviluppo dell’economia cubana. Gli effetti di queste misure si stanno sentendo a Cuba, in particolare durante la pandemia di COVID-19. Il blocco sta impedendo che Cuba ottenga forniture mediche molto necessarie. Ad esempio, se oltre il 10% dei componenti delle apparecchiature mediche o dei farmaci che vogliamo acquistare sono di origine USA, allora Cuba non è autorizzata ad acquistarli.

Inoltre, gli USA hanno imposto restrizioni a banche, aerolinee e compagnie di navigazione per impedire, a Cuba, di ricevere materiale che altri paesi stanno donando o inviandole.

Ad aprile, la Fondazione Alibaba della Cina ha tentato di donare mascherine, kit diagnostici rapidi e ventilatori a Cuba, ma la compagnia aerea, contratta da Alibaba, per trasportare quegli articoli a Cuba ha rifiutato di prendere i prodotti perché temeva che gli USA la sanzionasse.

Una nave è recentemente arrivata a Cuba con materie prime per la produzione di medicinali, ma ha deciso di non scaricarle perché la banca coinvolta nella transazione ha deciso di non effettuare il pagamento per timore che fosse sanzionata dal governo USA.

Questa è la ragione per cui diciamo che stiamo vivendo due pandemie: COVID-19 ed il blocco USA. Per tale motivo, è così importante che le persone di buona volontà in tutto il mondo continuino a chiedere la fine del blocco di Cuba ed affermare con forza che questi sono tempi di solidarietà e cooperazione, non di sanzioni e blocchi. Nel frattempo, Cuba, in quanto paese che comprende il valore della solidarietà, continuerà a fare tutto il possibile per fermare la diffusione del coronavirus in patria ed in tutto il mondo.


Las dos pandemias de Cuba: El coronavirus y el bloqueo de Estados Unidos

Por: Josefina Vidal

Tan pronto como se detectaron los primeros casos de COVID-19 en Cuba, nuestro país movilizó todos sus recursos para contener la propagación del virus.

Nuestros trabajadores sanitarios van puerta a puerta comprobando a las personas posibles síntomas. Aquellos con síntomas son trasladados a centros especialmente designados para recibir tratamiento, principalmente con medicamentos desarrollados por la propia industria farmacéutica y biotecnológica de Cuba. Los exámenes médicos y tratamientos se proporcionan gratuitamente.

Hasta el 20 de junio, 85 personas han muerto de COVID-19 en Cuba. Nuestra tasa de mortalidad del 3.9 por ciento es muy baja en comparación con el resto del mundo. Llegamos a la cima de la enfermedad el 24 de abril, pero todavía estamos alentando a las personas a respetar la distancia física, el aislamiento y las medidas sanitarias.

A nivel internacional, Cuba ha respondido a las peticiones de colaboración de más de 20 países, principalmente de América Latina y el Caribe, pero también de Europa, África y Oriente Medio.

Cuba tiene una larga historia y tradición de solidaridad internacional con otros países del sector sanitario que se remonta a la década de 1960, cuando comenzamos a enviar trabajadores sanitarios para ayudar a otros países. Desde entonces, más de 400,000 médicos y profesionales de la salud cubanos han prestado servicios en 164 países. Hemos ayudado a fortalecer los sistemas de salud locales, hemos proporcionado servicios en áreas remotas y médicos capacitados.

Basándose en esta larga experiencia, en 2005 Cuba decidió crear la Brigada Médica Internacional de Henry Reeve para responder a los desastres naturales y a las graves epidemias en todo el mundo. Desde entonces, esta brigada de más de 7,000 médicos, enfermeras y otros especialistas en salud ha prestado servicios en más de 20 países.

Enviamos médicos y enfermeras al personal de 32 hospitales de campo después del terremoto de 2005 en Pakistán. Enviamos un equipo médico a Indonesia en 2006 después del devastador tsunami. Enviamos a más de 1,700 trabajadores de la salud a Haití en 2010 después del catastrófico terremoto y la epidemia de cólera. En 2014, enviamos brigadas a Liberia, Guinea y Sierra Leona para combatir el Ébola.

Incluso Samantha Power, ex embajador de la ONU del ex presidente de EE. UU. Barack Obama, elogió a Cuba por su destacado papel en la lucha contra el Ébola.

Incluso teníamos brigadas listas para ayudar a Louisiana después de que Nueva Orleans fuera golpeada por el huracán Katrina, pero el gobierno de EE. UU. rechazó nuestra cooperación.

Ayudar a los demás siempre ha sido parte de lo que somos como país y parte de la formación ética que reciben médicos cubanos y profesionales de la salud.

En respuesta a la pandemia actual, Cuba ha enviado 28 contingentes de la Brigada Henry Reeve para ayudar a 26 países. Esto es además de los más de 28,000 médicos, enfermeras y profesionales de la salud cubanos que ya estaban en el extranjero antes de la pandemia.

Desafortunadamente, los médicos cubanos y la Brigada Henry Reeve, en particular, han sufrido cada vez más ataques de la administración Trump, que ha llegado tan lejos como para acusar falsamente a Cuba de tráfico de personas a través de su programa médico.

Es una pena que el gobierno de los Estados Unidos haya intentado desacreditar la asistencia internacional de Cuba, incluyendo el uso de presión y amenazas contra países para obligarlos a cancelar estos acuerdos de cooperación médica.

Incluso han intentado presionar a los gobiernos para rechazar la ayuda de Cuba durante la pandemia coronavirus. Afirman que el gobierno cubano está explotando a estos médicos porque en el caso de los países que pueden permitirse proporcionar una compensación monetaria, una parte de ella es guardada por el gobierno cubano.

Sin embargo, trabajar en el extranjero es completamente voluntario, y la parte que el gobierno cubano mantiene va a pagar por el sistema de salud universal de Cuba. Va a comprar suministros médicos, equipo y medicamentos para los 11 millones de personas de Cuba, incluyendo para las familias de los médicos que están prestando sus servicios en el extranjero. Así es como podemos proporcionar atención médica gratuita y de alta calidad para el pueblo cubano.

En lugar de agravar los conflictos durante una pandemia, nuestros países necesitan trabajar juntos para encontrar soluciones. Durante años, Cuba ha estado desarrollando productos farmacéuticos y vacunas para tratar diferentes enfermedades, desde psoriasis y cáncer hasta ataques al corazón. Ahora estamos ayudando a los pacientes a recuperarse de COVID-19 con Interferon Alfa2b Recombinante, uno de los 19 medicamentos que están siendo desarrollados o bajo ensayo clínico en Cuba por nuestras industrias biotecnológicas y farmacéuticas para tratar diferentes etapas de COVID-19. Global, nosotros han recibido más de 70 solicitudes de productos farmacéuticos desarrolladas por Cuba.

Esta sería una vía clara para la cooperación Cuba-Estados Unidos, pero desafortunadamente, la administración Trump está desperdiciando esta oportunidad desmantelando los limitados progresos realizados por Cuba y los Estados Unidos durante la administración Obama.

El Presidente Trump fortaleció el bloqueo de 60 años de EE. UU. contra mi país, implementando 90 medidas económicas contra Cuba entre enero de 2019 y marzo de 2020 solamente. Estas medidas han dirigido a los principales sectores de la economía cubana, incluidas nuestras transacciones financieras, la industria turística, el sector energético, las inversiones extranjeras, que son fundamentales para el desarrollo de la economía cubana – y los programas de cooperación médica con otros países.

Estas medidas coercitivas unilaterales no tienen precedentes en su nivel de agresión y alcance. Intentan privar deliberadamente a Cuba de recursos, fuentes de ingresos e ingresos necesarios para el desarrollo de la economía cubana. Los efectos de estas medidas se están sintiendo en Cuba, particularmente durante la pandemia de COVID-19 El bloqueo está impidiendo que Cuba obtenga suministros médicos muy necesarios. Por ejemplo, si más del 10 por ciento de los componentes del equipo médico o medicamentos que queremos comprar son de origen estadounidense, entonces Cuba no está autorizada a comprarlos.

Además, Estados Unidos ha impuesto restricciones a los bancos, aerolíneas y compañías navieras para detener a Cuba de recibir materiales que otros países están donando o enviando a Cuba.

En abril, la Fundación Alibaba de China intentó donar máscaras, kits de diagnóstico rápido y ventiladores a Cuba, pero la aerolínea contratada por Alibaba para transportar esos artículos a Cuba se negó a tomar los productos porque temían que los EE. UU. los sancionara.

Un buque recientemente llegó a Cuba con materias primas para producir medicamentos, pero decidió no descargarlo porque el banco involucrado en la transacción decidió no realizar el pago por temor a que fuera sancionado por el gobierno de Estados Unidos.

Así que esta es la razón por la que decimos que estamos sufriendo dos pandemias: COVID-19 y el bloqueo de EE. UU. Por esa razón, es tan importante que las personas de buena voluntad en todo el mundo continúen planteando la demanda de poner fin al bloqueo de Cuba y afirmar con fuerza que estos son tiempos de solidaridad y cooperación, no de sanciones y bloqueos. Mientras tanto, Cuba, como país que entiende el valor de la solidaridad, seguirá haciendo todo lo posible para detener la propagación del coronavirus en casa y en todo el mundo.

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