Cronaca di un fallimento annunciato

 lo scenario che desiderano non lo avranno mai

Marco Velázquez Cristo www.cubadebate.cu

Nell’attuale scenario, la controrivoluzione tradizionale e quella dai colletti bianchi cercano, con accanimento, situazioni o eventi di natura straordinaria verificatisi nel paese, per cercare di equipararli e forzare parallelismi con altri di decisamente maggior connotazione e di cause diverse che si verificano all’estero, principalmente negli USA.

Questo ha come scopo fondamentale sfruttare l’impatto sull’opinione pubblica nazionale di fatti come l’assassinio da parte della polizia USA dell’afroamericano George Floyd, per manipolare ed amplificare eventi verificatisi a Cuba, promuovendo stati di opinione e sentimenti di irritazione e rifiuto dell’azione delle autorità cubane, che sfocino in scontri con queste e conducano alla destabilizzazione del paese.

Per i fini descritti, usano senza scrupoli la morte di un cittadino della capitale, violento, con una pessima condotta sociale, che ha aggredito un membro della PNR, che è stato costretto ad usare la sua arma per legittima difesa. L’ufficiale, ferito, con un braccio inutilizzato, abbattuto dall’impatto delle varie pietre lanciategli dal suo aggressore, ha avuto il valore di sparargli alla parte inferiore del corpo.

Sfortunatamente, secondo gli elementi forniti dalla nota ufficiale del Ministero dell’Interno e quelli pubblicati dall’influencer rivoluzionario Guerrero Cubano sull’evento, la topografia del terreno, la posizione del defunto al momento dello sparo e quella del poliziotto al momento della sua realizzazione, così come l’interposizione della struttura ossea che avrebbe deviato la traiettoria del proiettile, sono stati fattori che coniugandosi hanno provocato la morte di quella persona.

Come era prevedibile, la squadra mediatica della controrivoluzione ed i suoi replicanti interni cercano di manipolare il fatto e posizionare la versione che fosse un omicidio. Con questa corrente di opinioni, sperano giustificare la realizzazione di provocazioni mascherate da “manifestazioni pacifiche” di “protesta” per la morte di cui sopra. Come parte dello spettacolo che stanno montando, stanno sviluppando una forte campagna di convocazione di queste azioni usando le reti sociali.

Per rafforzare questa corrente di opinione, provano a dare una sfumatura razzista a ciò che è accaduto, che a sua volta dà continuità a messaggi introdotti nelle pubblicazioni derivanti dall’omicidio dell’afroamericano George Floyd con cui hanno cercato di equiparare le vestigia di razzismo che ancora persistono nella società cubana, con lui che ferocemente corrode le viscere di quella nordamericana e che il suo governo che la pratica, cerca cinicamente di nascondere.

L’impero intensifica questa sua nuova campagna contro il nostro paese, introducendo in essa The Washington Post, che abbandona tutta l’etica giornalistica, prestando spazio e visibilità mediatica alla penna mercenaria del controrivoluzionario Abraham Jiménez Enoa affinché distorca e menta su ciò che è accaduto. In questo modo il media svela la sua subordinazione alle politiche dell’amministrazione, con cui afferma di essere in disaccordo.

In questo contesto saltano nell’arena pubblica, i famigerati controrivoluzionari Iliana Hernández e Luis Manuel Otero Alcántara come i principali organizzatori visibili di queste provocazioni, mentre il senza-patria Héctor Luis Valdés Cocho appare come il più attivo istigatore della loro realizzazione; quest’ultimo al verificarsi gli eventi della sottostazione PNR di Calabazar è stato il primo a tentare di manipolare l’accaduto. Lo stesso ha scontato una sanzione, nel 2018, per appropriazione indebita ed ha molteplici antecedenti di multe per prostituzione e alterazione dell’ordine pubblico; attualmente gestisce una pagina sovversiva. I due precedenti hanno un ben noto e vasto palmares al servizio dell’impero.

Per quanto riguarda il fatto di Calabazar -dove è stato assassinato un combattente della nostra forza di polizia e due feriti, uno gravemente, da un criminale comune- tale piaga che avversa la Rivoluzione, ha cercato, cinicamente, di trasformare il criminale in eroe, mentre gli ammantati nei panni di “rivoluzionari” interni hanno scelto di ignorare l’accaduto. Quella doppiezza rivela, in tutti loro, l’ipocrisia dei loro clamori di giustizia e le oscure intenzioni che questi nascondono.

La morte di una persona non è mai piacevole, tanto meno può essere motivo di gioia. Nessun essere umano che onori il suo status come tale, mai si allevierebbe con una di esse, sempre si rimpiangono, ma quando qualcuno cerca di privare della vita un suo simile, ed era quello che il defunto stava cercando di fare, non può censurarsi l’aggredito per essersi difeso.

Ma i nostri avversari, sprovvisti di dignità e sentimenti umani e patri, accecati dall’odio e dalla frustrazione, usano la morte di quella persona come fonte di reddito. Naturalmente d’ingresso di denaro proveniente dal peggior nemico, della terra in cui sono nati.

Alla fine, tutti questi agitatori di Internet, che cercano di provocare una reazione violenta del popolo manipolando i suoi nobili sentimenti, sono così dipendenti da idee altrui e sono permeati da così tanti sentimenti contro la patria che non riescono a capire che più di 60 anni di pura storia della Rivoluzione non possono essere cancellati o adulterati con menzogne e calunnie e che quello che stanno cercando di ingannare è un popolo colto, protagonista del processo rivoluzionario e quindi il principale costruttore di quella storia. Lo offendono cercando di ingannarlo.

Ciechi e sordi a questa realtà, vogliono prendere d’assalto il cielo, senza rendersi conto che il cielo è troppo alto per loro e che Cuba continuerà a brillare in esso con il suo esempio di nobiltà, dignità e vittoria su coloro che vogliono farla cadere.

Lo scenario che desiderano non lo possono creare, ancora una volta resteranno fregati.


Crónica de un fracaso anunciado: El escenario que desean jamás lo tendrán

Por: Marco Velázquez Cristo

En el escenario actual la contrarrevolución tradicional y la de cuello blanco, buscan con saña situaciones o hechos de carácter extraordinario acontecidos dentro del país, para tratar de equipararlos y forzar paralelismos con otros de mucha mayor connotación y de causas diferentes que ocurren en el extranjero, principalmente en EE.UU.

Eso tiene como propósito fundamental, aprovechar el impacto en la opinión pública nacional de hechos como el del asesinato por la policía estadunidense del afroamericano George Floyd, para manipular y magnificar eventos acaecidos en Cuba, fomentando estados de opinión y sentimientos de irritación y rechazo a la actuación de las autoridades cubanas, que desemboquen en enfrentamientos con estas y conduzcan a la desestabilización el país.

Con los fines descritos se encuentran utilizando inescrupulosamente la muerte de un ciudadano de la capital, violento, de pésima conducta social, que agredió a un miembro de la PNR el cual se vio precisado a usar su arma en legítima defensa. El oficial, herido, con un brazo inutilizado, derribado por el impacto de las varias piedras que le arrojó su agresor, tuvo la entereza de disparar a la parte baja del cuerpo de este.

Desafortunadamente, según los elementos aportados por la nota oficial del Ministerio del Interior y los publicados por el influencer revolucionario el Guerrero Cubano sobre el suceso, la topografía del terreno, la posición que tenía el occiso en el momento de recibir el disparo y la del policía en el instante de efectuarlo, así como la interposición de la estructura ósea que habría desviado la trayectoria del proyectil, fueron factores que al conjugarse provocaron la muerte de esa persona.

Como era de esperarse la escudería mediática de la contrarrevolución y sus replicantes internos tratan de manipular el hecho y posicionar la versión de que fue un asesinato. Con esa matriz de opinión esperan justificar la realización de provocaciones disfrazadas de “manifestaciones pacíficas” en “protesta” por la mencionada muerte. Como parte del show que están montando se encuentran desarrollando una fuerte campaña de convocatoria a estas acciones utilizando las redes sociales.

Para reforzar dicha matriz de opinión tratan de darle a lo ocurrido un matiz racista, lo que a su vez le da continuidad a mensajes introducidos en publicaciones surgidas a raíz del asesinato del afroamericano George Floyd con las cuales han pretendido equiparar los vestigios de racismo que aún persisten dentro de la sociedad cubana, con él que ferozmente corroe las entrañas de la norteamericana y que su gobierno que lo practica, intenta cínicamente esconder.

Escala el imperio en esta su nueva campaña contra nuestro país, introduciendo en ella al The Washington Post, quien abandona toda etica periodistica, al prestar espacio y visibilidad mediática a la pluma mercenaria del contrarrevolucionario Abraham Jiménez Enoa para que tergiverse y mienta sobre lo ocurrido. De esa forma desvela el medio su suboordinación a las politicas de la administración con la que dice estar en desacuerdo.

En este contexto saltan a la palestra pública, los connotados contrarrevolucionarios Iliana Hernández y Luis Manuel Otero Alcántara como principales organizadores visibles de estas provocaciones, mientras que el apátrida Héctor Luis Valdés Cocho, aparece como el más activo instigador a su realización; este último cuando los sucesos de la subestación de la PNR de Calabazar fue el primero que trató de manipular lo ocurrido. El mismo cumplió sanción en 2018 por Apropiación Indebida y posee múltiples antecedentes de contravenciones por Prostitución y Alteración del Orden; en la actualidad administra una página subversiva. Los dos anteriores poseen un conocido y amplio palmaré al servicio del imperio.

A propósito del hecho de Calabazar donde resultó asesinado un combatiente de nuestra policía y dos heridos, uno de gravedad, por un delincuente común, esa lacra que adversa a la Revolución, cínicamente trató de transformar al criminal en héroe, mientras los embozados en trajes de “revolucionarios” internos optaron por ignorar lo ocurrido. Ese doblez descubre en todos ellos la hipocresía de sus clamores de justicia y las oscuras intenciones que estas ocultan.

Nunca es grata la muerte de una persona, mucho menos puede ser motivo de regocijo. Ningún ser humano que haga honor a su condición de tal, jamás se refocilaría con una de ellas, siempre se lamentan, pero cuando alguien trata de privar de la vida a un semejante, y eso era lo que intentaba hacer el fallecido, no puede censurársele al agredido el haberse defendido.

Pero nuestros adversarios, desprovistos de dignidad y de sentimientos humanos y patrios, cegados por el odio y la frustración, usan la muerte de esa persona como fuente de ingreso. Por supuesto de ingreso de dinero proveniente del peor enemigo, de la tierra donde nacieron.

Al final todos estos agitadores de internet, que tratan de provocar una reacción violenta del pueblo a partir de la manipulación de sus nobles sentimientos, son tan dependientes de ideas ajenas y están permeados de tantos sentimientos apátridas que, no alcanzan a entender que más de 60 años de limpia historia de la Revolución no se pueden borrar o adulterar con mentiras y calumnias, y que al que intentan embaucar es un pueblo culto, protagonista del proceso revolucionario y por lo tanto el principal constructor de esa historia. Lo ofenden al tratar de engañarlo.

Ciegos y sordos a esa realidad quieren tomar el cielo por asalto, sin percatarse que, el firmamento está demasiado alto para ellos y que Cuba seguirá resplandeciendo en él con su ejemplo de hidalguía, dignidad y victoria sobre los que desean hacerla caer.

El escenario que anhelan no lo van a poder crear, una vez más se cogerán el dedo con la puerta.

(Tomado de Razones de Cuba)

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