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Negli ultimi anni, abbiamo visto come si integra sempre più l’esercito USA nelle strutture militari dell’America Latina e dei Caraibi. Le operazioni multinazionali nella regione sono solo la punta dell’iceberg, che sconfina nello spettacolo, di un’organizzazione transnazionale il cui epicentro si trova negli uffici del Pentagono, in Virginia, USA.
Uno dei dieci comandi dell’esercito USA, il cosiddetto Comando Sud (CS), è incaricato di preservare militarmente gli interessi dell’Unione e delle diverse industrie e gruppi di potere che controllano l’apparato politico-economico-culturale dell’anglo-impero in quello che, a Washington, considerano il “cortile” USA.
Il Sud America, sotto il dominio della dipendenza USA, è stato un territorio per il riposizionamento USA nel suo dispiegamento militare unilaterale, con oltre 70 basi nei paesi della regione, Panama (con 12) e Colombia (con 9) quelli con più basi. Senza basi non esiste un impero.
L’integrazione dell’esercito USA nelle strutture militari di alcuni stati del Sud America attraverso il CS si approfondisce, al punto che alcuni eserciti nazionali sembrano pronti ad abbandonare qualsiasi residuo di sovranità ed indipendenza dalle loro basi fondamentali.
Lo conferma la visita del magnate presidente Donald Trump al quartier generale del CS a Doral, in Florida, accompagnato dal segretario alla Difesa, Mark Esper, dove gli è stato dato un bilancio ufficiale della presunta “lotta contro la droga” nella regione.
Nel suo discorso a Trump, l’ammiraglio Craig Faller, capo del CS, ha deciso di presentare due alti ufficiali sudamericani, uno colombiano e l’altro brasiliano, indicandoli come impiegati diretti del suo ufficio militare: “Lavorano per me”.
La Colombia, lo sappiamo, si è immersa nella dipendenza militare USA, prestando ed assegnando territori e basi locali agli alti ufficiali USA per il loro dispiegamento e disponibilità operativa. Inoltre, è un partner globale della NATO, la principale alleanza militare mondiale guidata dal Pentagono, ciò che il CS, nella sua posizione di quest’anno, si congratula poiché la nazione dei latino caraibica, insieme a Brasile e Cile, “continuino ad aumentare il loro contributo alla sicurezza globale”.
Oltre ad assistere, in prima persona, il CS nella sua “lotta contro il traffico di droga”, l’esercito colombiano fornisce anche assistenza a sei paesi centroamericani nell’ambito di un piano di educazione militare e di polizia elaborato dal Pentagono.
Dall’altra parte, c’è il Brasile, il cui esercito, da quando la destra e l’estrema destra sono salite al potere con Michel Temer, via golpe, e poi Jair Bolsonaro attraverso le urna, ha deciso di lavorare a stretto contatto con gli USA, al punto di unirsi, insieme a Colombia e Perù, al Gruppo di Operazione Aero Terrestre Marittimo del Corpo dei Marine guidata da ufficiali del Pentagono, operante in tutto l’emisfero.
Quegli stessi paesi sudamericani fanno parte delle missioni dell’USS Comfort, la nave ospedale militare di punta degli USA nella regione.
“Recentemente designato come un importante alleato non appartenente alla NATO e nuovo partner del Programma di Associazione Statale (SPP), lavoriamo in stretta collaborazione con il Brasile in una serie di missioni prioritarie”, afferma il CS nella dichiarazione di posizione 2020.
Nello stesso documento, sottolinea che il CS, insieme al Brasile, sono in prima linea nella regione “per esporre attività dannose da parte di sostenitori di gruppi terroristici come gli Hezbollah libanesi”, a alto di Cile, Argentina e Paraguay.
Lo stesso Jair Bolsonaro ha offerto a Trump una base militare, l’anno scorso. La base dell’Alcantara potrebbe passare nelle mani USA. In questo modo, il Brasile diventerebbe parte della conformazione dell’egemonia nella regione ed in un paese con portata geopolitica, sebbene rovinato da Bolsonaro, nei BRICS.
Gli USA autorizzano Brasile e Colombia ad utilizzare missili ed aerei nazionali o stranieri che abbiano parti tecnologiche sviluppate dal proprio complesso militare-industriale. Nei loro contratti, ci sono clausole che proteggono la tecnologia USA e stabiliscono regole per i tecnici brasiliani e colombiani, rispettivamente, per quanto riguarda l’uso delle basi e la circolazione all’interno del loro perimetro. La Colombia ed il Brasile sono già stati invasi e conquistati da quella parte del capitale monopolistico che trova i suoi affari nella guerra e nella corsa agli armamenti.
Per la stessa condizione, sono descritti come subordinati che lavorano personalmente per uno dei rappresentanti chiave del complesso militare-industriale sotto l’uniforme del capo del CS.
Ciò non può essere compreso senza la dimensione geopolitica che significa l’ascesa globale della Cina e della sua Iniziativa Belt and Road in America Latina, oltre all’alleanza strategica della Russia con il Venezuela ed altri paesi antimperialisti e bloccati da Washington, una dimensione che funge da alternativa all’ unilateralità militaristica USA.
L’accerchiamento del CS sui nostri paesi è l’altra faccia della moneta che domina la dottrina militare USA, come minaccia sugli stati ancora sovrani che rimangono nella regione e come dimostrazione di forza contro l’emergente blocco anti-egemonico. In questo contesto, Brasile e Colombia sono due fattori che il Pentagono preferisce come lacchè invece che presunti sovrani.
Confirmado: los ejércitos de Brasil y Colombia trabajan para el Comando Sur
En los últimos años hemos visto cómo se integra cada vez más el ejército estadounidense en las estructuras militares de América Latina y el Caribe. Las operaciones multinacionales en la región son apenas la punta del iceberg, que raya en el espectáculo, de una organización transnacional cuyo epicentro se encuentra en las oficinas del Pentágono, en Virginia, Estados Unidos.
Uno de los diez comandos del ejército estadounidense, el llamado Comando Sur, está encargado de preservar militarmente los intereses de la Unión y de las diferentes industrias y grupos de poder que controlan el aparato político-económico-cultural del angloimperio en lo que en Washington consideran el “patio trasero” de Norteamérica.
Sudamérica, bajo el dominio de la dependencia estadounidense, ha sido un territorio para el reposicionamiento de Estados Unidos en su despliegue militar unilateral, con más de 70 bases en los países de la región, siendo Panamá (con 12) y Colombia (con 9) los que mayor cantidad tienen. Sin bases no hay imperio.
La integración del ejército estadounidense a las estructurales militares de algunos estados en Sudamérica a través del Comando Sur se profundiza, al punto de que algunos ejércitos nacionales parecen prestos a abandonar cualquier resquicio de soberanía e independencia de sus bases fundamentales.
Lo confirma la visita del magnate presidente Donald Trump a los cuarteles generales del Comando Sur en Doral, estado de Florida, acompañado por el secretario de Defensa, Mark Esper, en donde se le dio un balance oficial de la supuesta “lucha contra las drogas” en la región.
En su participación ante Trump, el almirante Craig Faller, jefe del Comando Sur, decidió presentar a dos altos oficiales sudamericanos, uno colombiano y otro brasileño, señalándolos de empleados directos de su oficina castrense: “Trabajan para mí”.
Colombia, lo sabemos, se ha sumergido en la dependencia militar estadounidense, prestando y adjudicando territorios y bases locales a los altos oficiales de Estados Unidos para su despliegue y apresto operacional. Además, es socio global de la OTAN, la principal alianza mundial militar liderada por el Pentágono, lo que el Comando Sur en su postura de este año felicita ya que la nación latinocaribeña, junto con Brasil y Chile, “continúan aumentando sus contribuciones a la seguridad global”.
Aparte de asistir de primera mano al Comando Sur en su “lucha contra el narcotráfico”, el ejército colombiano también aporta asistencia a seis países de Centroamérica en el marco de un plan de educación militar y policial redactado por el Pentágono.
Por otro lado está Brasil, cuyo ejército, desde que llegó la derecha y extrema derecha al poder con Michel Temer vía golpe y luego Jair Bolsonaro a través de las urnas, ha decidido trabajar de cerca con los estadounidenses, al punto de unirse, junto a Colombia y Perú, el Grupo de Trabajo Aéreo-Terrestre Marino del Cuerpo de Infantería de la Marina liderada por oficiales del Pentágono, que operan en todo el hemisferio.
Esos mismos países sudamericanos forman parte de las misiones del USS Comfort, el buque hospital militar insignia de Estados Unidos en la región.
“Recientemente designado como un importante aliado no perteneciente a la OTAN y el socio más nuevo en el Programa de Asociación Estatal (SPP), trabajamos en estrecha colaboración con Brasil en una gama de misiones prioritarias”, dice el Comando Sur en la declaración de postura 2020.
En ese mismo documento destaca que el Comando Sur junto con Brasil están en la vanguardia regional “para exponer actividades maliciosas por parte de partidarios de grupos terroristas como el Hezbollah libanés”, al lado de Chile, Argentina y Paraguay.
El mismo Jair Bolsonaro ofreció una base militar a Trump el año pasado. La Base de Alcántara podría pasar a manos estadounidenses. De esta manera Brasil pasaría a formar parte de la confirmación de hegemonía en la región y en un país con alcances geopolíticos, aunque malogrados por Bolsonaro, en los BRICS.
Estados Unidos autoriza a Brasil y a Colombia usar cohetes y aeronaves nacionales o extranjeras que tengan partes tecnológicas desarrolladas por su complejo industrial-militar. En sus contratos existen cláusulas que protegen la tecnología estadounidense y establecen normas para los técnicos brasileños y colombianos respectivamente en cuanto al uso de las bases y a la circulación en su perímetro. Colombia y Brasil ya han sido invadidos y conquistados por esa parte del capital monopolista que encuentra su negocio en la guerra y carrera armamentística.
Por esa misma condición es que son descritos como subalternos que trabajan personalmente para uno de los representantes clave del complejo industrial-militar bajo el uniforme de jefe del Comando Sur.
Aquello no se entiende sin la dimensión geopolítica que significa el ascenso global de China y su Iniciativa del Cinturón y la Ruta en América Latina más la alianza estratégica de Rusia con Venezuela y otros países anti-imperialistas y bloqueados por Washington, una dimensión que funge de alternativa a la unilateralidad militarista de Estados Unidos.
El cerco del Comando Sur sobre nuestros países es la otra cara de la moneda que domina la doctrina militar estadounidense, como amenaza sobre los estados aún soberanos que quedan en la región y como muestra de fuerza ante el bloque emergente anti-hegemónico. En ese marco, Brasil y Colombia son dos factores que el Pentágono prefiere de lacayos que asumidos soberanos.