Mi stupisce che alcuni che dicono di “amare Cuba” e pretendono di “salvarla”, sono gli stessi che innalzano la bandiera di un paese straniero e insozzano la bandiera cubana.
Arnaldo Rodríguez
Non saremo vittime dell’inganno, dell’ipocrisia e dell’opportunismo mediatico. Mi sconcerta vedere gente che considero intelligente confondere il dovere con il diritto, la legge con il governo e la patria con il comunismo.
Mi sorprende scoprire che alcuni che sollecitano un dialogo e il rispetto delle differenze, sono gli stessi che mediante la minaccia, l’insulto, la burla e le espressioni più volgari e anticiviche, offendono chi pensa in modo diverso o difende le sue convinzioni (al colmo con pressioni e intimidazioni).
Mi stupisce che alcuni che dicono di “amare Cuba” e pretendono di “salvarla”, sono gli stessi che innalzano la bandiera di un paese straniero e insozzano la bandiera cubana, che sia detto per chiarire, non ha niente a che vedere con le ideologie.
L’ho già detto prima: nemmeno i più recalcitranti indipendentisti cubani di tutti i tempi hanno denigrato i simboli della patria nelle loro lotte libertarie.
In tanta ebollizione spicca l’ipocrisia; nessuna di queste facce è andata a difendere i bravi artisti cubani dalle minacce, dagli insulti e dagli improperi che hanno – abbiamo – ricevuto ingiustamente.
Non rinvio più: Allan Dulles si nasconde in qualche strada de L’Avana.
Deve aver cura dei suoi passi … sono ancora fresche le impronte di José Martí nei sanpietrini di questa città.
La difesa della Patria: un onore, un dovere e un diritto
Quale scrittura di legge ha maggior autorità di quella che assegna la legittimità, quando è scritta e votata dalla stragrande maggioranza del popolo che lo promulga per sé, per il suo benessere, per affermare il suo presente e blindare il futuro dei suoi figli?
Quale criterio è capace di schiacciare gli argomenti che espone la Costituzione della Repubblica o di annullare i diritti che offre ai suoi cittadini la Carta Magna del paese, quando ogni parola posta nei suoi articoli è stata ragionata, proposta dibattuta e portata a referendum con la più ampia e attiva partecipazione del popolo autentico; questo esercizio congiunto che ha mescolato la perizia del giurista con l’acume innato del contadino, l’impeto dello studente e la visione analitica dell’accademico, il pragmatismo dell’operaio e gli scenari possibili che prevede l’intellettuale.
La nazione indipendente, senza dubbio è il più grande patrimonio e i modi scelti per spingerla nel progresso e preservarla tale e quale, libera e sovrana, hanno garanzie nella Costituzione che è stata approvata da più del 86% dei cubani abilitati, formati come popolo nell’Assemblea Costituente, responsabili di convertire i suoi dettami in Legge, come questa che definisce il sacro e l’intoccabile:
ARTICOLO 4
-La difesa della patria socialista è il più grande onore e il dovere supremo d’ogni cubano.
-Il tradimento della patria è il più grave dei crimini e chi lo commette è soggetto alle più severe sanzioni.
-Il sistema socialista che questa Costituzione autentica è irrevocabile.
-I cittadini hanno il diritto di combattere con tutti i mezzi, includendo la lotta armata, quando non fosse possibile altro mezzo, contro chiunque tenti di far crollare l’ordine politico, sociale ed economico stabilito da questa Costituzione.