«Sono convinto per tutte le ragioni che abbiamo, per le risposte che abbiamo dato in questi tempi difficili di fronte al mondo, che noi siamo appoggiati dalla maggioranza del mondo nella lotta contro il blocco», ha indicato il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, dialogando sabato 27 con una rappresentanza di diplomatici cubani in un incontro di lavoro nel quale è stato analizzato l’operato della nostra politica estera nel 2020.
“Siamo in un momento vitale”, nel mezzo del quale il principale ostacolo per lo sviluppo del paese è sempre il brutale blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti, ha valutato.
«Siamo un paese che prima della pandemia aveva cominciato a sentire gli effetti di un indurimento del blocco e di altre misure che ci hanno danneggiato in numerosi ambiti, ha commentato.
«Giustamente de questa resistenza –ha sottolineato- sono anche nate potenzialità nella nostra società per superarci. È vitale fare esperienze con quello che abbiamo vissuto negli ultimi tempi, ha detto ancora.
«Qui il tema principale sì che è il blocco, è che sì che c’è il blocco e la gente non può non comprenderlo, non lo può cancellare dalla memoria, ha indicato il Capo di Stato. Loro vogliono schiacciare un popolo perché noi abbiamo deciso d’essere diversi, ha commentato.
«Precisamente la battaglia contro il blocco costituisce la prima priorità della politica estera cubana, ha sottolineato il ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, presentando le principali linee di lavoro che hanno caratterizzato l’operato diplomatico nel 2020 e definire azioni che devono dare continuità all’impegno della politica estera nell’anno in corso.
Temi interni dell’impegno dell’organismo durante il periodo sono stati al centro del dibattito che si è svolto.
A questi si sono sommate le analisi relazionate alla difesa dell’immagine di Cuba nell’arena internazionale; l’implementazione della strategia economica e sociale; l’impulso alla scienza e all’innovazione dalle più diverse conoscenze; lo scontro con la sovversione nemica che tenta di screditarci e dividerci e la partecipazione da protagonisti dei giovani in ogni battaglia che Cuba sferra, dentro e fuori dal paese.
Il lavoro realizzato dal personale della salute nell’arena internazionale in questi mesi difficili di lotta contro la pandemia è stato segnalato in vari interventi.
In questioni di solidarietà è stato trascendentale l’aiuto offerto da 57 brigate mediche cubane, appartenenti al Contingente “Henry Reeve”, che hanno appoggiato lo scontro al nuovo coronavirus in 40 paesi, 22 dei quali nella regione delle Americhe.
Una solidarietà che nasce dalle stesse essenze della Rivoluzione cubana che, come ha detto il Presidente della Repubblica, è stata promozionata da veri sentimenti di vocazione umanista di un piccolo paese che ha riempito il mondo di medici, per lottare contro la COVID-19, affrontandola con successo.
Nel mezzo dell’attuale scenario internazionale e delle più diverse sfide imposte dalla diplomazia, il Capo di Stato ha incitato ad affrontarle con molta intelligenza e fermezza.
«Intelligenza e fermezza le teniamo nel Ministero delle Relazioni Estere, ed è stato dimostrato nei 60 anni dell’organismo, con la visione che ha sempre avuto nella costruzione della politica estera della Rivoluzione il pensiero paradigmatico del Comandante in Capo», ha valutato.
Durante l’incontro che ha contato anche con la partecipazione del Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz, il mandatario ha delineato importanti temi che definiscono nell’attualità l’impegno della gestione del Governo, nei quali ci ha accompagnato la diplomazia dalle più diverse trincee.
La pandemia provocata dalla COVID-19, ha ricordato, ci ha portato a cercare in noi stessi e nelle nostre potenzialità le risposte per affrontarla.
«Questo ha marcato un apprendistato importante ed anche una crescita delle nostre capacità, noi siamo indipendenti e sovrani politicamente, come concetto del paese, ha sostenuto, ma dobbiamo essere più indipendenti nell’economia. È un enorme impegno, ma possiamo farlo», ha considerato.
Tra i diversi temi che caratterizzano la quotidianità nazionale, il Presidente Díaz-Canel ha segnalato l’implementazione dell’Impegno Ordinamento, lmpegno posto dalla gestione del Governo per potenziare la scienza e l’innovazione come cammino nella soluzione dei nostri problemi, il rafforzamento delle relazioni con la comunità cubana all’estero e il permanente scontro con le campagne nemiche e le strategie di sovversione che tentano di distruggere la Rivoluzione.
Durante il dialogo con la direzione del paese è stato ratificato che i problemi di quest’anno per la diplomazia cubana si presentano complessi, con l’impegno di difendere la politica estera rivoluzionaria da qualsiasi angolo del pianeta.
«Contiamo con voi perché Cuba viva», ha assicurato il Presidente della Repubblica terminando l’incontro.