23 giugno: Cuba presenterà all’ONU la sua relazione contro il blocco

«Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba» si chiama la relazione che storicamente Cuba presenta nelle Nazioni Unite.

Il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla, membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba, ha annunciato giovedì 22 aprile nel suo account di Twitter che il prossimo 23 giugno Cuba presenterà presso le Nazioni Unite la relazione: «Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba».

«Confidiamo nell’appoggio della comunità internazionale per la fine di questa politica disumana che viola la carta della ONU», ha aggiunto al tuit il ministro delle Relazioni Estere, per avvertire che questa crudele politica d’ingerenza ha provocato a Cuba una perdita di 5 570 milioni di dollari in un solo anno.

Precedentemente il ministro aveva precisato in questa stessa rete sociale che le 242 misure imposte dall’ex presidente Donald Trump durante il suo mandato, sono sempre intatte, includendo quella d’inserire il nome dell’Isola nella spuria e arbitraria lista del Dipartimento di Stato, di paesi che – presumono- sono sostenitori del terrorismo.

In altri messaggi recenti ha segnalato che il blocco provoca sofferenze, privazioni e mancanze alle famiglie cubane; è stato indurito deliberatamente durante l’attacco della pandemia della COVID -19 e questo rende difficile l’accesso a medicinali, rifornimenti e strumenti necessari.

Inoltre questa politica USA impedisce agli stessi statunitensi la libertà di viaggiare, riduce drasticamente le entrate economiche a Cuba e rende difficile lo sviluppo.

La relazione cubana per la ONU segnala anche che l’applicazione di questa genocida politica, durante sei decenni, ha provocato danni che toccano i 14441,4 milioni di dollari.

«Considerando la svalutazione del dollaro di fronte al valore dell’oro nel mercato internazionale, il blocco ha provocato gravi danni che si possono calcolare in più di un bilione 98,8 milioni di dollari».

Il testo segnala che Cuba non ha potuto comprare ventilatori polmonari meccanici, mascherine, reagenti, kit per indagini, occhiali protettivi, camici, guanti e altri oggetti necessari per il maneggio della COVID-19.

«La disponibilità di queste risorse può marcare la differenza tra la vita e la morte per i pazienti portatori del virus, così come per il personale della Salute che li assistono».

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