Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha ricevuto l’ultimo gruppo di atleti paralampici arrivato nella nazione.
Nel mezzo di un forte applauso, l’ultimo gruppo di sportivi e allenatori è arrivato lunedì 13 a L’’Avana, dopo la partecipazione ai Giochi Paralimpici Tokio-2020, guidato dalla tre volte campionessa di questo appuntamento, Omara Duran e dal giovane saltatore Robiel Sol.
Nel terminal 5 dell’Aeroporto Internazionale José Martí, a nome di tutto il popolo cubano, il Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è andato a dar loro il benvenuto con il vice primo ministro Jorge Luis Perdomo Di Lella, e a felicitarli.
Il mandatario ha definito la loro partecipazione ai Giochi come una mostra dell’ impegno di questi atleti con il nostro popolo.
Omara Durand, che ha vinto nella categoria T12, con la sua guida Yuniol Kindelán, le prove dei cento, 200 e 400 metri, ha ringraziato, in nome del resto del gruppo, tutti quelli che hanno aiutato in una o in un’altra maniera a preparare la delegazione poco numerosa presentata a Tokio.
«Questi sono stati Giochi molto difficili nella storia, per le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare per allenarci e per vincere. Solamente andare e partecipare è stato un gran premio per tutti noi».
Hanno partecipato al ricevimento Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico e segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane; Jorge Luis Broche Lorenzo, membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito; Aylín Álvarez García, prima segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti, e Osvaldo Vento Montiller, presidente dell’Inder, tra le varie personalità.
La singolare velocista ha detto a Granma che: «Anche se si pensa che io corro e vinco facilmente, ogni partecipazione mia e di Yuniol necessita una concentrazione molto elevata. Noi eravamo ben preparati ma non abbiamo ottenuto i tempi mondiali nei cento e 400, ma senza dubbio nei 200 metri abbiamo ottenuto il record con 23.02 secondi, per la nostra allegria. Le cose nello sport sono così e ci sentiamo soddisfatti di quanto abbiamo realizzato in Giappone».
Omara Durand, parlando di quello che potrebbe accadere nelle prossime gare paralimpiche di Parigi 2024, con la sua abituale modestia, è stata cauta: «La meta là sarà correre e correre e impegnarci al massimo sulla pista per ottenere il miglior risultato possibile».