«Era imperdonabile venire in Messico e non incontrarvi», ha detto il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ai rappresentanti del movimento messicano di solidarietà con Cuba, con i quali ha parlato per quasi due ore nel pomeriggio di giovedì16 nella sede dell’ambasciata cubana.
È stato un incontro di emozioni diverse, impegno, ottimismo e speranza.
Un incontro nel quale tutti volevano ringraziare, raccontare, apportare … e nel qual Díaz-Canel ha trasmesso a tutti un forte abbraccio del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, che lo aveva salutato nell’aeroporto internazionale José Martí.
Erano un centinaio di amici di Cuba. Nelle prima fila come un simbolo, c’era El Cuate, l’uomo che pose il Granma nelle mani di Fidel.
Il Capo di Stato ha detto: «Per noi è molto significativo poter esprimere in maniera diretta i sentimenti che proviamo per tutto quello che fate in appoggio a Cuba. Voi siete delle belle persone con le quali si può contare per costruire un mondo migliore, che è possibile e che dev’essere senza antagonismi e senza guerre.
Non può essere un mondo di muri, dev’essere un mondo di solidarietà, di cooperazione, un mondo di dedizione, condividendo quello che abbiamo e non quello che avanza».
Il Presidente ha ringraziato gli amici per l’appoggio e il coraggio con cui decidono di stare a lato dell’Isola grande delle Antille, senza che importi la complessità degli scenari.
Ha riconosciuto anche l’onore che ha rappresentato il gesto del Governo messicano e in particolare del presidente López Obrador, d’invitare Cuba in una maniera speciale, sentita, particolare,a una commemorazione come quella del Grido di Dolores e permettere anche di fare un discorso in una data tanto importante per il Messico e per l’America Latina.
Díaz-Canel ha ricordato le relazioni che hanno definito l’essenza dei due popoli, strettamente legati dalla storia che raccoglie importanti aneddoti che ci uniscono e ci distinguono.Il Presidente ha parlato di gratitudine: «Perchè sono molte le ragioni per farlo». Sapete che non è invano quello che fate, ha sostenuto, perchè dà forza al popolo cubano e il popolo cubano riconosce i vostri sforzi. Non trovo le parole che mancano, ha confessato, per trasmettervi tutto il rispetto, l’ammirazione a l’affetto che proviamo per quello che avete apportato a Cuba e per la forza che ci date con la vostra solidarietà».
CON CUBA, SINO ALLE ULTIME CONSEGUENZE
«Quello che abbiamo ricevuto da Cuba è molto: l’esempio della solidarietà, della giustizia, di tutto il buono, e ci ratifica che un mondo migliore è possibile».
La ex senatrice del Congresso dell’Unione del Messico, Yeidckol Polevnsky, ancora commossa dalle emozioni della mattina in piazza El Zocalo ha espresso con queste parole la sua manera di vedere e sentire l’Isola dei Caraibi.
Una dozzina di amici ha voluto condividere con il mandatario emozioni e sentimenti, e uno di loro ha detto che «la solidarietà dei popli non è solo diplomazia», e Irina Layeska ha aggiunto che si tratta dell’impegno d’offrire il cuore.
Con la senatrice Gloria Sánchez, il dialogo ha preso il cammino dell’antimperialismo e «l’appoggio indiscutibile del Senato della Repubblica starà sempre con Cuba, sostenendo la sua indiscutibile autodeterminazione e sovranità».
Il dottor Luis Raúl Cartagena Rivero, laureato nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), ha espresso il suo orgoglio d’avere lì il Presidente cubano ed ha sollecitato di riattivare la concessione di borse di studio per far sì che i giovani del suo paese possano studiare medicina in Cuba.
«Abbia la certezza, ha assicurato, che «stiamo con la Rivoluzione Cubana sino all’ultima conseguenza».
Díaz-Canel ha assicurato che «Cuba non vi deluderà perchè la Rivoluzione continua a superare ostacoli e continua a sommare vittorie. Le attuali generazioni che hanno assunto le responsabilità fondamentali nello Stato, nel Partito e nel Governo sono generazioni di continuità.
Facciamo nostro l’impegno con la generazione storica e siamo anche convinti, perché ce lo ha insegnato questa generazione, che si deve continuare a lavorare per perfezionare la nostra Rivoluzione, per perfezionare la nostra società e continuare perfezionare il nostro socialismo.
Questo è stato un incontro, ha aggiunto, che preserveremo nella nostra memoria rivoluzionaria, nella memoria sentimentale e nella memoria storica di ognuno di noi, «perché questo è stato un incontro di sincerità, d’amicizia, d’amore, di convinzione e d’impegno».
Tra tante emozioni il Presidente Díaz-Canel ha ringraziato per tutto quello che fanno per Cuba e, anche se tutto è importante, la cosa più significativa è l’amore che offrono a Cuba, l’appoggio che danno a Cuba. Quando noi abbiamo convocato a offrire il cuore a Cuba, ha indicato, eravamo convinti che voi, qui in Messico avevate offerto il vostro cuore.
Alla fine dell’incontro con membri dei gruppi di solidarietà ricevuti nell’ Ambasciata cubana, dov’à stata rispettata scrupolosamente la distanza fisica, Díaz-Canel è uscito a salutare un altro nutrito gruppo di amici che da fuori gli davano il benvenuto.
Convocati dalle organizzazioni di sinistra e nonostante una pioggia torrenziale su Città del Messico, i manifestanti hanno gridato parole d’ordine sulla Rivoluzione, riappropiandosi di una delle più famose e amate, dedicata al Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, che ora dice, con il tipico ritmo e accento messicano: «Canel, Canel, che cos’ha Canel, che gli imperialisti non possono con lui».
CUBA IN MESSICO
Nella sua prima giornata di lavoro in terra azteca, il Capo di Stato cubano ha incontrato anche i rappresentanti della missione statale dell’Isola qui –diplomatici e altri dipendenti dell’ambasciata, rappresentanti commerciali d’imprese cubane e altri funzionari– che ha definito «un collettivo impegnato, che ha realizzato un intenso lavoro per rinforzare i vincoli tra le due nazioni.
Poi ha ricordato che il motivo principale della sua visita era la partecipazione alle commemorazioni per il 211º anniversario dell’inizio delle gesta indipendentiste messicane e al VI Vertice della Celac, che è anche un riconoscimento alla profonda amicizia tra i nostri paesi rinforzata con la presidenza di Andrés Manuel López Obrador.
In un incontro molto familiare con le lavoratrici e i lavoratori delle Antille, ha ricordato l’intenso dialogo sostenuto con il Presidente messicano, del quale ha elogiato le convinzioni, il coraggio e il suo impegno con Cuba.
Nel mezzo delle attuali circostanze imposte a Cuba con l’acuirsi del blocco economico, commerciale e finanziario e la conferma fatta dal presidente Joseph Biden delle 243 misure applicate dall’amministrazione Trump – un tradimento a quello che aveva promesso durante la campagna elettorale – che un presidente messicano parli nel modo in cui lo fatto López Obrador è molto meritevole.
Díaz-Canel ha sottolineato lo sforzo professionale e umano dei lavoratori della sede diplomatica cubana e delle loro famiglie, la maggioranza dei quali non possono viaggiare nella Patria da 24 mesi per i problemi dati dalla pandemia della COVID-19, e inoltre alcuni sono stati contagiati dal virus sars-cov-2 realizzando la missione.
«In nomee del Partito, dello Stato e del Governo cubani, riconosciamo e vi ringraziamo per il lavoro che avete realizzato», ha detto il Presidente, con la sincerità e l’emozione che lo caratterizzano, ai membri della missione e li ha attualizzati sulla situazione nell’Isola.
A proposito della pandemia, ha risaltato la «magnifica attenzione» dell’Ambasciata data alle brigate mediche giunte che nella nazione meso americana per aiutare nella battaglia contro la COVID-19, una collaborazione – ha detto – è stata molto apprezzata dal popolo e dal Governo messicano.
Poi ha segnalato per l’appoggio offerto per facilitare l’arrivo delle donazioni di medicinali e di strumenti medici inviati dai movimenti di solidarietà in questo paese, e per il rifornimento all’Isola dei concentratori d’ossigeno medicinale e di altri materiali, dopo l’avaria nella fabbrica di gas industriale del Cotorro, che produce il 95% dell’ ossigeno che si consuma in Cuba.
Díaz-Canel ha ribadito ai diplomatici e agli altri lavoratori il sentimento di gratitudine e d’ammirazione per il loro contributo per, con quello che sta facendo il nostro popolo, superare le presenti avversità.
Il Capo di Stato era accompagnato dalla delegazione ufficiale, formata dai membri del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito, Bruno Rodríguez Parrilla, ministro delle Relazioni Estere, da y Luis Alberto Rodríguez López-Calleja, assesore del mandatario; da Rodrigo Malmierca Díaz, titulare del Commercio Estero e degli Investimento Stranieri.
L’ambasciatore cubano in Messico, Pedro Núñez Mosquera ha sostenuto il ruolo di moderatore.