Orinoco Tribune, 18 ottobre 2021
Una superpetroliera iraniana è pronta a salpare dal Venezuela con due milioni di barili di greggio pesante, nell’ambito dell’accordo che rafforza la cooperazione strategica bilaterale tra Venezuela e Iran. Nell’ambito dell’accordo tra Teheran e Caracas, la compagnia petrolifera nazionale venezuelana Petróleos de Venezuela SA (PDVSA) scambierà greggio pesante venezuelano con la National Iranian Oil Company (NIOC) per condensato iraniano, come rivelato dall’agenzia The Cradle.
La superpetroliera Dino I, della NIOC, arrivava in Venezuela a settembre con 2,1 milioni di barili di condensato iraniano. La notte del 15 ottobre, finì di caricare petrolio venezuelano nel porto José di PDVSA nello Stato di Anzoategui. PDVSA lanciò lo schema di scambio petrolifero il mese scorso con la spedizione di 1,9 milioni di barili di greggio pesante Merey in Iran, con la superpetroliera iraniana Felicity .
Cos’è questo scambio di petrolio?
Il Venezuela riceverà condensa, di cui ha bisogno per diluire il petrolio extrapesante prodotto nella cintura dell’Orinoco, il greggio venezuelano è molto denso con un alto contenuto di zolfo che va diluito per il trasporto, il processo industriale e l’esportazione. L’Iran riceverà petrolio pesante dal Venezuela, che potrà commerciare a sua discrezione. Un’altra spedizione di condensa di dimensioni simili dovrebbe essere consegnata al Venezuela dall’Iran nelle prossime settimane nello schema di scambio, che sarà in vigore per sei mesi nella prima fase. Il contratto fu finalizzato nonostante gli Stati Uniti annunciassero di voler continuare ad aumentare le sanzioni unilaterali illegali ad Iran e Venezuela, la cui cooperazione petrolifera e relazioni bilaterali turbano la polizia mondiale di Washington.
Gli USA riconoscevano che seguono la collaborazione Teheran-Caracas monitorando i movimenti delle petroliere per osservarne rotte e destinazione. È ancora peggio che Washington minaccia questo passaggio chiave tra i due Paesi. Il governo degli Stati Uniti avverte individui ed aziende di non fare affari con le due aziende statali, con la minaccia di una possibile punizione, chiamata sanzioni secondarie, anch’esse illegali secondo il diritto internazionale. La punizione consiste nel blocco di individui e società nel sistema finanziario controllato dagli USA, multe, congelamento dei beni negli USA e altro ancora.
Coll’avvicinarsi delle elezioni regionali del 21 novembre in Venezuela, USA ed alleati cercano di bloccare qualsiasi successo o progresso del governo di Nicolás Maduro, e in particolare la cooperazione Teheran-Caracas.
Traduzione di Alessandro Lattanzio