al-Manar, Resumen latinoamericano, 1 novembre 2021
Cooperazione in campo petrolifero, solidarietà politico-diplomatica, interazione con la sicurezza: Teheran e Caracas continuano a rafforzare i legami strategici che le uniscono. Oltre a contrastare congiuntamente la pressione degli Stati Uniti, questa alleanza consente all’Iran di rafforzare l’influenza lontano dai confini, in quello che Washington continua a considerare suo “cortile di casa”.
Un carico di 2,1 milioni di barili di condensato iraniano, l’ultima consegna derivante da un accordo di scambio tra Iran e Venezuela, dovrebbe iniziare a essere scaricato in un porto della PDVSA, la compagnia petrolifera statale venezuelana, scrive Reuters.
Le compagnie petrolifere statali dei due Paesi, PDVSA e National Petroleum Company of Iran (NIOC), firmarono il mese scorso un contratto, della durata di sei mesi nella prima fase, per lo scambio di condensa iraniana con greggio pesante venezuelano.
Questa cooperazione tra Repubblica Islamica e Repubblica Bolivariana continua a rafforzarsi, nonostante la rabbia e i tentativi di intimidazione di Washington. Ma ora è evidente che le due nazioni, considerate rispettivamente dalla dirigenza nordamericana come uno dei principali avversari (insieme a Cina e Russia) mondiale nel caso dell’Iran, e uno dei principali avversari in America Latina nel caso del Venezuela, che non intendono restare fermi.
Ahmad Sobhani, ex-ambasciatore iraniano in Venezuela, citato dalla televisione internazionale iraniana Press TV, affermò che il suo paese potrà condividere con Caracas i risultati della sua autosufficienza in diversi settori, in particolare petrolchimico, con la costruzione di raffinerie e petrolio perforazione. L’ex-diplomatico iraniano cita anche il settore agricolo, sostenendo che il Venezuela possiede milioni di ettari di terreno agricolo non sfruttato, mentre è un paese ricco di risorse di acqua dolce. Inoltre, i due paesi, che devono affrontare sanzioni economiche dagli Stati Uniti, possono utilizzare criptovalute e lingotti d’oro nelle transazioni bilaterali. Va notato che secondo il Ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, il Presidente Nicolás Maduro visiterà presto l’Iran per la firma di un accordo di cooperazione ventennale tra i due Stati.
Presumibilmente le scelte strategiche di determinati sostenitori del multipolarismo sono sempre più orientate alla cooperazione a lungo termine. Si ricorda che già fu firmato un accordo da un quarto di secolo tra Teheran e Pechino e presto ne sarà firmato un altro tra Teheran e Mosca. È probabile che anche la crescente interazione tra Iran e Venezuela, così come il rafforzamento della presenza iraniana in America Latina, preoccupando profondamente Washington, abbia successo. Si dice che Nicolás Maduro abbia menzionato l’interesse per l’acquisto di droni e missili balistici dell’Iran. Tutto questo sapendo che Caracas è anche uno dei principali partner latinoamericani nella cooperazione tecnico-militare con la Russia… E che ha forti relazioni economiche e politico-diplomatiche con Pechino.
Parlando di prospettive, va considerato che il rafforzamento dell’alleanza della nazione bolivariana con Teheran, e più in generale col triumvirato Cina-Russia-Iran, rafforza la sicurezza dello Stato venezuelano di fronte ai piani di Washington ed accoliti regionali per rovesciare il governo del paese. Per Mosca e Pechino, l’America Latina rappresenta una regione strategica sia in campo economico che militare, di sicurezza e geopolitico, in un momento di alleanza senza precedenti tra i paesi che sostengono l’ordine multipolare globale. Teheran ha un approccio simile e, allo stesso tempo, conferma ancora una volta che, oltre ad essere una potenza regionale di primo piano, tutto lascia pensare che la nazione persiana affermi sempre più il suo status di potenza internazionale.