Con un supporto internazionale stragrande, il consenso e l’impegno della comunità artistica cubana e il rinnovato interesse di propiziare spazi di confluenza popolare e interazione con linguaggi contemporanei, la 14ª Biennale de L’ Avana è iniziata venerdì 12 novembre ed estenderà le sue azioni sino al 30 aprile del prossimo anno.
300 artisti, galleristi, promotori, critici e teorici di diverse discipline provenienti dall’America Latina, il Caraibi, Africa e Asia, come corrisponde a un forum d’orientamento terzomondista, ed anche dell’Europa e degli Stati Uniti hanno confermato la partecipazione in esposizioni individuali e collettive, progetti speciali giornate teoriche e scambi d’esperienze creative e pedagogiche da sviluppare in tre tappe: Preambolo (12 novembre–5 dicembre del 2021), L’Avana della Biennale (6 dicembre de 2021-24 di marzo del 2022) e Ritorno al futuro (25 marzo del 2022-30 aprile del 2022).
A tutto questo si sommano decine di artisti, professori e studenti cubani, soprattutto nel secondo segmento che, per il suo carattere inclusivo e ampio, segnato dal rigore dei curatori, ma con una situazione al di là della capitale, doveva adottare il titolo di L’Isola della Biennale.
L’appoggio alla Biennale esposto con la firma di 800 artisti e intellettuali di 40 paesi e la dichiarazione inizialmente pubblicata il 27 ottobre dal giornale messicano La Jornada, sono stati tanto importanti come la partecipazione diretta.
Il quotidiano ha denunciato una campagna di manipolazioni e falsità incamminate al boicottaggio di un evento che si prefigura già come un trionfo dell’arte, la libertà, il pensiero anti egemonico e la solidarietà.