Dei sei tavoli di lavoro nel Forum della Società Civile, in due di loro, si sono prodotte irregolarità che sono state denunciate in una conferenza stampa dai rappresentanti della società civile.
Nel Tavolo “Partecipazione Cittadina”, i partecipanti hanno condannato la complicità del Comitato Organizzatore con “individui non legittimati, nemici storici delle cause popolari”. Il Tavolo “Governabilità Democratica” si è mantenuto attivo con nuovi relatori e moderatori eletti per consenso… “Cuba non si è ritirata dal Forum della Società Civile”, hanno ratificato i cubani.
Yoerkis Sanchez, deputato e membro della delegazione cubana, ha confermato che Cuba non si è ritirata dal Forum della Società Civile.
“Cuba non è andata via dal Forum della Società Civile; Cuba ha continuato discutendo, facendo i suoi importanti apporti. Dove c’erano i mercenari li abbiamo buttati fuori; dove non c’erano, c’è stato dibattito, c’è stato rispetto”, ha assicurato.
Ha detto che i cubani hanno un mandato di più di 2000 organizzazioni sociali, “che non andavamo a discutere con mercenari pagati. Noi non ci sediamo a dialogare con mercenari.”
Forte sostegno a Cuba nel Foro della Società Civile
Diverse organizzazioni sociali del nostro continente si sono sommate oggi, giovedì 9, in appoggio alla posizione cubana nei tavoli di lavoro del Forum della Società civile ed hanno reclamato l’espulsione del gruppo di mercenari accreditati all’evento.
Edgardo Voitier, del panamegno Frente Amplio Colonés, ha letto un comunicato a nome delle organizzazioni della società civile di Panama, criticando la presenza di persone che non credono nella prosperità nè nella pace, e che non vengono a contribuire, ma a provocare.
Voitier ha detto che organizzazioni di Panama partecipano al Forum, che si svolge nell’Hotel El Panama della capitale, perchè credono nella possibilità di discutere attorno allo slogan del VII Vertice delle Americhe “Prosperità con equità”, ma stanno vedendo che l’evento viene utilizzato come piattaforma politica da persone con vincoli con il terrorismo.
Alcuni dei mercenari presenti hanno vincoli con Posada Carriles, la stessa persona che voleva far saltare in aria il Paraninfo dell’Università di Panama nel 2000, per assassinare Fidel Castro e con lui altre 3000 persone.
“Se non ci fosse stata la sicurezza di un altro paese – Cuba – io stesso sarei morto” ha detto Voitier, che era presente allo storico discorso di Fidel.
“Come difensori dei diritti umani, ha aggiunto, non possiamo appoggiare queste persone che vogliono parlare di pace, ma venire a dimostrare la loro impunità”, ha assicurato.
L’Alleanza Estratégica Nacional, un gruppo di più di 80 organizzazioni sociali e sindacali panamensi si è sommata in appoggio a Cuba.
Frattura ai tavoli dei dibattiti e sostegno a Cuba e al Venezuela
Granma ha potuto constatare nel luogo dei tavoli di dibattito di “Governabilità democratica” e “Partecipazione cittadina” che hanno concluso le loro sessioni con una frattura di fronte all’appoggio di varie organizzazioni della società civile del nostro continente alla posizione di Cuba di non accettare come interlocutori dei controrivoluzionari con vincoli con il terrorismo.
Il problema non è di Cuba e del Venezuela, ha detto una delegata brasiliana nel tavolo di Governabilità ma di tutta l’America Latina e i Caraibi.
Poi ha aggiunto che la società civile di nessun paese si potrebbe prestare per l’ingerenza. In questo stesso spazio hanno espresso la loro indignazione per la presenza dei mercenari cubani, che sono entrati quasi alla fine della prima giornata del Forum.
Quando la delegazione cubana è entrata al tavolo di “Partecipazione cittadina” era già sistemato in un locale un gruppo importante di controrivoluzionari.
Ricardo Guardia Lugo, Presidente dell’Organizzazione Continentale Latinoamericana e Caraibica degli Studenti (OCLAE), ha detto a Granma che i rappresentanti cubani si sono rivolti agli organizzatori per reclamare l’espulsione di queste persone come condizione per iniziare i dibattiti.
I delegati di Panama, Venezuela, Messico, Colombia ed Ecuador hanno assecondato questo atteggiamento e questo ha generato degli scontri.
Fonti della sicurezza del VII Vert¡ce delle Americhe hanno assicurato che il conflitto è stato verbale e non è giunto alla violenza fisica.
Allo stesso tavolo è giunta la mattina Lilian Tintori, moglie di Leopoldo López, l’oppositore venezuelano detenuto per la sua partecipazione alle proteste violente del febbraio dell’anno scorso, le guarimbas.
Chi scrive è stato testimone della strepitosa ritirata della Tintori, di fronte all’ indignazione di un piccolo gruppo di venezuelani del Comitato contro le Guarimbas, che rappresentano i familiari di decine di persone che hanno perso la vita per i tentativi di destabilizzazione della destra.
I tavoli di Partecipazione e Governabilità hanno terminato la giornata con fratture e una parte dei partecipanti dei due spazi è uscita dalle sale prima del termine stabilito, con l’idee di fare discussioni parallele.
Non si sa ancora quale sarà il procedimento per la relazione del Forum che dev’essere consegnata ai presidenti nel VII Vertice che comincia domani venerdì 10. Gli altri tavoli di lavoro per i temi di Educazione e Salute hanno dibattuto in maniera normale ed è stato riconosciuto il prestigio con i risultati esemplari di Cuba.