Lunedì 22 novembre, nel Palazzo della Rivoluzione si è svolto un incontro fruttifero tra i professori dell’ Università di Scienze Pedagogiche “Enrique José Varona”, e il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez
Il professore in Cuba come cittadino di una società socialista, come cittadino rivoluzionario, come protagonista essenziale nei processi formativi dei suoi studenti, maestro che acquisisce i suoi strumenti in una scuola di Pedagogia –di lunga tradizione emancipatrice-, forma le generazioni dove abita il futuro del paese.
Questo tema strategico per la Rivoluzione è stato al centro della conversazione tra la direzione del paese e i membri del gruppo di professori dell’ Università di Scienze Pedagogiche Enrique José Varona.
In questo scambio il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha parlato dell’importanza di preparare bene «i professori come cittadini con questo concetto di cittadinanza nelle nostre condizioni», per far sì che la trasmissione dei sapere per una formazione umanista abbia successo.
Il Capo di Stato ha espresso nel sito della Presidenza che «la vita ci sta dicendo che in questi tempi di azioni trasformatrici nei quartieri, di rinforzare concetti come potere popolare, democrazia o partecipazione. Dobbiamo insegnare agli studenti ad essere cittadini in una società come la nostra per far si che possano esercitare la democrazia e la partecipazione, e per questo dobbiamo avere professori ben preparati che possano preparare gli studenti ».
Nell’incontro, al quale ha partecipato il vice primo ministro, Jorge Luis Perdomo Di-Lella, la professoressa Isel Parra Vigo, del Centro di Studi dell’Educazione dell’ Università di Scienze Pedagogiche, ha affermato: «L’unica forma per ottenere lo sviluppo dell’intellettuale, l’affettivo e l’esecutore in stretta inter-relazione, ha indicato, è facendo sì che chi si forma come maestro sia in stretta relazione con la cultura, con le ansie e le contraddizioni del suo paese e questa premessa, ha detto, va coltivata nel processi formativi».
La ministro d’Educazione, Ena Elsa Velázquez Cobiella, ha detto che la Varona è l’università rettrice delle carriere pedagogiche con un’alta tradizione nella formazione del maestri e questo comprende sfide su come formare i professionisti necessari alla capitale.
Díaz-Canel ha sottolineato la necessità di rinforzare il metodo scientifico per tutto il lavoro pedagogico ed ha ricordato utili strumenti come le categorie del pensiero marxista, «il metodo scientifico che usava Marx, che è fare astrazioni, poi integrare, lavorare sulle cause (…) , e tutto questo lo dobbiamo incorporare».
L’ importanza di studiare Economia Politica per intendere i processi che avvengono nella società e prender le decisioni più utili, approfittare degli scenari che offre la docenza per impartire conoscenze nei processi che unificano le possibilità degli educandi, formare i nostri professori con una messa a fuoco come la pedagogia sociale, l’educazione popolare e il lavoro comunitario per far sì che la scuola sia il vero vortice della comunità, sono stati i punti salienti espressi dal Presidente, così come l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e la comunicazione.
E ha ricordato Varona: «È necessario che (chi educa) sia in comunione con lo spirito della società che è nel fondo, soprattutto chi educa».