Il Consiglio di Stato ha approvato il Decreto Legge «Della maternità della lavoratrice e dela responsabilità delle famiglie», e in questo modo Cuba incrementa e concede uguali diritti alle madri lavoratrici del settore statale e del non statale.
Questa norma giuridica, che entrerà in vigore una volta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, ha come novità il pagamento del cento per cento del salario della lavoratrice con una gravidanza a rischio e l’eliminazione del requisito d’aver lavorato 75 giorni, per avere dritto al pagamento delle prestazioni economiche e sociali.
Ingrid Travieso, direttrice d’impiego del Ministero del Lavoro e la Previdenza Sociale lo ha pubblicato nel suo account in Twitter, aggiungendo che la norma apporta anche come beneficio la concessione di prestiti in denaro alla madre o al padre, quando i loro figli sono malati e anche ad altri familiari che s’incaricano della cura del minore,
«Questa norma è espressione della volontà politica dello Stato, disegnando un meccanismo d’inserimento di tutte le parti ugualmente.
Marca un punto fermo perchè per la prima volta si regola una legislazione di maternità con indipendenza dal settore di lavoro della donna.
«Tutte erano protette, ma ora questo è ampliato e si equiparano i diritti per le donne che lavorano nel settore statale e nel non statale»,
La MSc., Yudelvis Álvarez Fonseca, direttrice giuridica e delle relazioni internazionali del MTSS ha sottolineato nella trasmissione televisiva quotidiana Mesa Redonda che:
«Tutte erano protette, ma ora questo è ampliato e si equiparano i diritti per le donne che lavorano nel settore statale e nel non statale».
Cubadebate ha informato che questa norma è il risultato dello studio di un gruppo di esperti che ha analizzato le misure per alleviare i problemi associati alla dinamica demografica.
Per questo, la norma si applica non solo alla madre, ma anche al padre, ai nonni e anche ai fratelli in quei casi in cui le condizioni lo meritano.