Il 73% dei morti uccisi dalla polizia in Brasile sono negri. Ogni 23 minuti un negro muore in maniera violenta, ucciso dalle forze di sicurezza.
Milagros Pichardo
Il Brasile affronta tremendi problemi, come la tragedia ambientale, il caos sociale e l’attiva campagna anti vaccinazione. A tutto questo si è sommato il razzismo strutturale che riflette il grado di violenza e di odio diffusi nella società del gigantesco paese sudamericano.
Il quotidiano Página 12, ha pubblicato un articolo nel quale riferisce che la notte del 24 gennaio il giovane congolese Moïse Kabagambe era andato al suo luogo di lavoro, un bowling installato sulla spiaggia Barra da Tijuca, per prendere 40 dollari, il pagamento di due giornate di lavoro, È stato aggredito da due dipendenti del locale – uno era il gerente- e da un terzo uomo che lavorava nel bowling vicino, ed è stato letteralmente massacrato di colpi con una mazza da baseball e pesanti bastoni.
È restato sul pavimento con varie fratture e gli hanno legato piedi e mani.
Una donna di passaggio ha chiesto aiuto a due guardie municipali che non si sono mosse perchè sapevano che sia il bowling dove Moise è stato massacrato che quello vicico appartengono alla polizia militare.
Página 12 descrive che «non è assolutamente un raro caso di violenza contro i negri in Brasile. Al contrario è parte di una barbara routine».
La forte reazione registrata questa volta è stata provocata dalla diffusione delle immagini delle telecamere di sicurezza che mostrano l’aggressione brutale e perchè si trattava di un rifugiato la cui famiglia ha abbandonato il suo paese per sfuggire precisamente dalla violenza.
«Il brutale assassinio de Moïse ha esposto la precarietà che affrontano i rifugiati africani in Brasile.Oltre al razzismo soffrono il disprezzo per la loro origine.
Molti immigranti africani contano con studi superiori e titoli di dottori, sono poliglotta ma non trovano lavoro e terminano per accettare qualsiasi funzione, anche caricare pietre, per poter mantenere le loro famiglie, dettaglia il testo.
Il 73% dei morti uccisi dalla polizia in Brasile sono negri. Ogni 23 minuti un negro muore in maniera violenta, ucciso dalle forze di sicurezza.
Il noto intellettuale cubano, Victor Fowler, ha scritto nel suo account in Facebook su questi fatti che, oltre a leggere la notizia è bene portarla in uno spazio pubblico, pensare, dibattere, fare qualcosa d’immaginativo, produttivo, che apra i dialoghi a proposito di qusto orrore e soprattutto al di là di questo. Non solo conformarci con sapere che è avvenuto qualcosa di spaventoso. Che non si ripeta!».