Per via delle sanzioni imposte alla Russia, per la sua guerra in Ucraina, nei media disegnati per la propaganda contro Cuba si nota un certo sentimento d’euforia dovuta alla brusca interruzione del flusso turistico proveniente dal paese euroasiatico.
Un simile piacere è inerente con la loro missione di portatori di sciagure; ma succede che in un mondo globalizzato i fenomeni economici divengono molto più complessi e questa stessa crisi ha fatto sì che i prezzi del nichel si sono disparati.
Dal principio di gennaio all’attualità, il nichel ha incrementato il suo valore del 35%, circa 7000 dollari per tonnellata, e questo copre abbondantemente le perdite per la caduta del turismo russo.
E allora questo significa che il contesto favorisce l’economa cubana? Certo che no: il nostro paese come il resto del mondo, sentirà i rigori della crisi.
Se in alcune attività umane si può apprezzare chiaramente la vigenza del detto «effetto farfalla», è nell’economia globale. Questo effetto esprime che se nel sistema si produce una piccola perturbazione iniziale con un determinato processo d’amplificazione, questo potrà generare conseguenze significativamente maggiori a breve e medio tempo. Il suo nome proviene da un vecchio proverbio cinese: «Il frullo di una farfalla può provocare un tornado all’altro lato del mondo».
Offro un esempio che a prima vista potrebbe suonare anodino: le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea alla Russia minacciano di provocare l’interruzione del rifornimento di neon al mercato dell’elettronica.
Abituati come siamo a guardare soprattutto i grandi numeri della macro-economia, uno potrebbe dire: “pazienza per il neon!” un tema minore, quando per l’economia della Russia rappresenta appena l’1,7 % della produzione mondiale totale; ma non è tanto semplice, perchè qualsiasi minuscolo elemento del sistema può generare un caos globale.
Resulta che senza neon non ci sono microchips, e senza microchips non ci sono automobili, computers, telefoni intelligenti… non possiamo immaginare la vita moderna senza questi elementi.
E il caso è che la Russia produce il 90 % del neon mondiale necessario para la litografia nei microchips, mentre il 60 % si raffina in Ucraina.
Le riserve di microchips sono state duramente colpite dalla pandemia del 2021 e si stima che gli inventari coprano per meno di quattro settimane.
Le fonti alternative necessiteranno investimenti a lungo tempo prima che possano rifornire il mercato globale, e gli Stati Uniti hanno minacciato di sospendere il rifornimento di microchips alla Russia; nel mezzo del frenetico prendi e lascia si può aspettare il peggio.
Due mesi fa il presidente Joe Biden non si stancava d’incolpare le interruzioni nelle catene di rifornimento che hanno provocato scarsità di beni e l’aumento dei prezzi al consumatore.
Alla fine di gennaio l’inflazione continuava a crescere – la più forte negli ultimi 40 anni, e questo indica che la crisi è lontana da una soluzione.
In questo modo non appare logico applicare misure che contribuiscano a generare più interruzioni, cosa che sta succedendo perché le sanzioni non danneggiano solo la Russia, ma tutti gli altri paesi includendo gli stessi sanzionatori. Quindi il mercato dell’energia e degli alimenti minaccia di non avere più controllo.
La Russia è il secondo esportatore di petrolio e il principale fornitore di grano del mondo, con una quarta parte del totale, e le sanzioni hanno provocato che il prezzo del petrolio supera già i 110 dollari a barile, mentre il grano tocca già il livello più alto dal 2008.
Il prezzo dei futuri del gas in Europa ha rotto il suo record storico. Mentre scrivo queste righe superava già i 200 euro per megawatt – ora, mentre nel marzo del 2021 se quotizzava a circa 15. Quando nell’autunno scorso il prezzo dell’energia s’impennò, molte piccole imprese europee caddero in bancarotta e furono chiusi anche gli impianti di fertilizzanti nel Regno Unito.
Ora la preoccupazione giunge alle grandi fonderie e alle fabbriche di prodotti chimici d tutta Europa.
Il prezzo di molti metalli a sua volta aumenta in forma considerevole. Russia e Ucraina guidano la produzione di ferro, rame e nichel e partecipano anche in grande misura all’esportazione di prodotti essenziali come il platino e il palladio, un metallo che si usa in quasi tutto, dai tubi di scappamento delle automobili, ai telefoni cellulari e i dentifrici.
Le industrie aereo spaziali statunitensi ed europee dipendenti del titanio russo e non appare semplice trovare fornitori alternativi.
L’alluminio tocca il suo massimo storico, superando i livelli toccati nel 2008 durante la crisi finanziaria globale. In questo non solo incide il fatto che la Russia produce il 6 % dell’alluminio mondiale, ma anche la crisi energetica in Europa. Grandi fonderie come la Aluminium Dunkerque Industries France, e la Trimet Aluminium se, della Germania, sostengono che con i prezzi attuali del energia non è economico fondere questo metallo.
Ossia, le sanzioni stanno provocando una sorta di «fuoco amico», mentre non sembrano generare il danno previsto alla Russia.
Con l’obiettivo d’isolare le loro istituzioni dai flussi finanziari internazionali, un gruppo delle sue banche è stato svincolato dal sistema Swift, cosa che per alcuni giorni si è presentata come la più potente misura per danneggiare l’economia russa, ma con questo si provocherà il collasso finanziario pronosticato?
Si dovrà aspettare di più, per ora dopo la caduta del rublo del 28 %, questo mantiene stabilità nella nuova cifra, con leggere oscillazioni verso il recupero e già non c’è tanto ottimismo nella retorica mediatica occidentale.
Succede che una sanzione simile ha lasciato troppe finestre per sfuggire. Non è stato possibile svincolare tutte le banche, data la dipendenza europea dal gas russo con il 40% del consumo in tutta l’Unione,
Certamente, d’ora in avanti la Russia potrà avere difficoltà con le transazioni bancarie e la quantizzazione del rublo, ma non tanto nella messaggeria finanziaria interna, dove dispone di un suo proprio sistema.
Verso l’estero può stabilire ponti con le banche non sanzionate, usare alternative come la posta elettronica, il fax e il telex, oltre a realizzare pagamenti in cripto monete.
Inoltre la Russia può usare il cips cinese: un’infrastruttura di mercato finanziario, alternativa del Swift, e che a differenza di questo ha il vantaggio d’offrire servizi di compenso e liquidazione.
Di fatto appena le banche russe sono state sanzionate, varie compagnie cinesi vincolate al cips hanno aumentato significativamente le loro azioni,questione questa che in qualche modo può significare una buona notizia per l’egemonia del dollaro.
Intanto alcune importanti multinazionali dell’ Occidente si sono viste intrappolare tra «due fuochi».
Per esempio, Citigroup Inc., la maggior impresa di servizi finanziari del mondo, ha annunciato d’avere 9 800 milioni di dollari esposti in Russia.
Questo include mille milioni in contanti nelle banche e nelle istituzioni finanziarie russe, 1 800 milioni di ricompra inversa, e 1 600 di debiti da incassare.
Da un lato si proibisce di realizzare transazioni finanziarie con questo paese, e dall’altro la Russia ha decretato che l’80% delle entrate in divisa straniera dev’essere cambiato in rubli.
Per quel che riguarda Cuba, l’impatto maggiore verrà per l’alto prezzo degli alimenti e dei combustibili, ma anche dall’aumento delle tariffe dei noleggi, che già erano alti per l’Isola, come conseguenza della Legge Torricelli. Inoltre le linee aeree incrementeranno i loro costi e questo potrebbe incidere su una diminuzione del flusso turistico.
Sino qui una rapida sintesi del nero orizzonte che si intravede come presagio di tormente peggiori, se finalmente non vincerà il buon senso.
La retorica incendiaria predominante nei governi e nei media forse può servire per anestetizzare la coscienza di coloro che saranno i più danneggiati, in modo che avranno un demonio da incolpare, ma non aiuterà ad uscire dalla crisi né alla crescita economica dei loro paesi.
E non lo farà nemmeno l’uso di dure sanzioni alla Russia, anzi questo diventerà un boomerang per chi le applica.
Come si legge nella Dichirazione del Governo Rivoluzionario Cubano, s’impone l’applicazione di una soluzione diplomatica seria, costruttiva e realista con mezzi pacifici, che garantisca la sicurezza e la sovranità di tutti, così come la pace, la stabilità e la sicurezza ragionale e internazionale; e per questo è necessario considerare le legittime preoccupazioni di tutte le parti.
Sono stati due anni duri, con una pandemia che ha spento molte vite e ha rallentato la crescita economica globale.
Il mondo necessita pace e garanzie di progresso per tutti, non un’altra nuova crisi, quando ancora non si recupera dal tremendo impatto della COVID-19.