Giovedì 21 Cuba e gli USA hanno realizzato a Washington D.C, conversazioni migratorie guidate dal viceministro delle Relazioni Estere, Carlos Fernández de Cossío Domínguez, e dalla vice segretaria aggiunta di Stato del Burò dei Temi dell’Emisfero Occidentale, Emily Mendrala, rispettivamente.
Durante l’incontro sono stati rivisti gli accordi migratori bilaterali e l’impegno reciproco di garantire un’emigrazione regolare, sicura e ordinata.
La Cancelleria cubana, ha informato che l’Isola grande delle Antille ha reiterato la sua preoccupazione per le misure del Governo USA che stimolano la migrazione, impediscono l’emigrazione e ordinata, e generano condizioni socio economiche che incitano la migrazione.
Inoltre ha sottolineato che queste misure tra le quali quelle associate all’indurimento del blocco economico, provocano la perdita di vite umane e reati di traffico illecito dei migranti, truffe migratorie e tratta di persone, situazione che danneggia i due paesi e la regione.
La delegazione cubana ha insistito sull’obbligo del Governo USA di garantire l’emissione a L’Avana di almeno 20000 visti annuali ai cubani per emigrare in questo paese, impegno che non viene rispettato dal 2017.
Ha precisato che non esiste alcuna giustificazione per mantenere interrotto questo servizio in Cuba e obbligare l’aspirante migrante a viaggiare in Guyana per far sì che la sua richiesta venga accettata.
Poi ha reiterato che gli USA devono smettere d’ostacolare e violare i diritti dei cubani di viaggiare in terzi paesi dell’area e ha reclamato il compimento degli accordi migratori bilaterali nella loro integralità e non selettivamente.