Dall’alto dei suoi anni e della sua esperienza, González Casanova, testimone del secolo scorso in America, e non solo, ritiene che Cuba sia, più che mai, un esempio da seguire:

Fernando Camacho Servín La Jornada, 21.8.2022 Città del Messico:

“In uno scenario mondiale di lotta tra paesi e blocchi egemonici, la figura di Cuba farà parte del “futuro dell’umanità” e della ricerca di creare una nuova modalità di produzione, grazie ai successi del suo processo rivoluzionario e al significato che ha il suo esempio di resistenza, ha affermato l’accademico e ricercatore Pablo González Casanova.

Durante la conferenza di chiusura del 33 Congresso Latinoamericano di Sociologia ALAS Messico 2022, a cui si è recato come ospite speciale, l’ex rettore dell’Università Nacional Autónoma del Messico ha fatto un intervento per riflettere sul futuro o dell’umanità, in un ambiente dove Washington non è più l’unico potere dominante a livello globale.

“Si pone il problema di come si evolverà il mondo e vediamo un gioco immenso tra Russia e Stati Uniti. È emerso un nuovo tipo di lotta che ci porta a pensare molto seriamente che questi attacchi continueranno”, ha affermato González Casanova presso il Centro Culturale Ollin Yoliztli. In mezzo a queste dispute internazionali, e di fronte all’evidenza che il modo di produzione capitalista nella sua fase attuale “non funziona più”, Cuba e la sua lotta per la sovranità e la liberazione saranno uno degli esempi più importanti da considerare, ha sostenuto O.

“Cuba, su un piano mondiale, tende ad essere il futuro dell’umanità, e senza dubbio vincerà. Per questo è molto importante che in questo momento lottiamo per comprendere questi nuovi fenomeni, per insegnarli ed educare a pensare in un nuovo modo. Dobbiamo abituarci a vedere il nuovo e il diverso insieme a ciò che è sempre esistito”, ha precisato il sociologo, che nel 2022 ha compiuto 100 anni. In questo contesto, ha invitato gli scienziati sociali a studiare i nuovi cambiamenti sulla scena mondiale e a prendere Cuba come un “punto di partenza” di ciò che è possibile ottenere in un ambiente difficile per i popoli latinoamericani.

Da parte sua, l’antropologo Gilberto López e Rivas ha sottolineato l'”impegno sociale” dell’ex rettore dell’UNAM con i popoli in resistenza, e in particolare con l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, che lo ha addirittura distinto come suo comandante.

“Il contributo teorico di don Pablo è stato il concetto di colonialismo interno e la sua critica all’antropologia messicana come una disciplina che, pur mantenendo un’ottica umanistica, non ha mai avuto un senso anticolonialista”, ha sottolineato il collaboratore de La Jornada, che ha sottolineato che González Casanova “è e sarà sempre uno dei indispensabili”.

Il sociologo e saggista Marcos Roitman ha sottolineato che i contributi teorici dell’ex rettore universitario “sono quelli di un pensatore che inquiia e prende le parti, che hanno una dimensione liberatoria. La sua proposta è quella di costruire la sovversione e affrontare l’ordine stabilito” dal sistema capitalista.

Dopo aver sottolineato che il lavoro di González Casanova “ha trasformato le scienze sociali ed è stato un alleato nella difesa della vita e del socialismo”, ha affermato che le lotte emancipatrici dei popoli latinoamericani sono un appello a resistere e a “pensare per vincere”.

All’evento ha partecipato anche l’accademico e sociologo uruguaiano Gerónimo de Sierra, che si è unito ai riconoscimenti di González Casanova per la “immensità della sua opera” e per essere un “intellettuale sobrio, profondo e di sguardo e pensiero acuto”. Ha ricordato che il messicano “è un fanatico ricercatore”, che è capace di stare “giorni e giorni a prendere appunti” quando un tema lo appassiona, soprattutto quelli che si riferiscono alle lotte dei popoli dell’America Latina in difesa della propria libertà.”

(prologo e traduzione Alessandra Riccio)