Campagna per rimuovere Cuba dalla lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo

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L’associazione CodePink, tramite la coordinatrice per l’America Latina Teri Mattson, ha presentato in Colombia la campagna per chiedere al Presidente USA, Joe Biden, di rimuovere Cuba dalla lista unilaterale dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.

La presentazione dell’iniziativa, nata negli USA, ha avuto luogo in occasione dell’incontro internazionale Colombia è Donna nei Caraibi tenutosi nella città di Santa Marta, dipartimento di Magdalena.

Mattson, insieme ad altri promotori della campagna, ha illustrato il contesto, l’ingiustizia e la motivazione politica della designazione, nonché i suoi gravi effetti sulla realtà del popolo cubano, in particolare delle donne.

La coordinatrice per l’America Latina di CodePink all’agenzia Prensa Latina si è detta grata per l’opportunità di partecipare e ha ricordato che a maggio aveva cercato di recarsi in Colombia come osservatrice al primo turno delle elezioni presidenziali, ma il governo dell’ex presidente Iván Duque (2018-2022) le aveva impedito di entrare nel Paese.

CodePink ha spiegato che la campagna è volta a chiedere al governo di Washington di rimuovere Cuba dalla lista pretestuosa, dove L’Avana è stata inserita unilateralmente, con un’azione che va contro il popolo cubano.

L’associazione ha spiegato “cosa significa per una nazione essere etichettata come sponsor del terrorismo”.

Questa condizione “esclude i Paesi dalla partecipazione all’economia globale; non possono usare i dollari americani, non possono usare il sistema bancario internazionale, non possono effettuare trasferimenti di denaro; in altre parole, non si può immaginare il grande danno che arreca a questi popoli”, ha denunciato Teri Mattson.

Ha affermato che la politica di etichettare un Paese come sponsor del terrorismo è atroce e che questa campagna cerca di fare giustizia.

“E noi negli Stati Uniti, che abbiamo visto Joe Biden nell’amministrazione di Barack Obama scongelare le relazioni diplomatiche e fare progressi in alcune aree delle relazioni, eravamo fiduciosi”.

Invece Biden è andato in tutt’altra direzione: “Biden ha preso misure e assunto posizioni severe e persino più forti dell’amministrazione di Donald Trump”, ha dichiarato Mattson a Prensa Latina.

Per questo motivo è necessario esercitare pressioni sul governo statunitense, soprattutto sui suoi cittadini, e influenzare le autorità, e ciò deve provenire anche dai popoli dell’emisfero. “Siamo fiduciosi che il nuovo presidente della Colombia, Gustavo Petro, stia lavorando a un nuovo accordo di pace in cui Cuba sia coinvolta; è una cosa davvero positiva”.

Mattson ha poi affermato che n Colombia si stanno facendo buone cose, come il sostegno della vicepresidente Francia Márquez a questo incontro per far sentire la voce delle donne.

Ha detto che l’evento è stato molto bello e che c’è stato entusiasmo nel conoscere la campagna CodePink.

“Le donne qui sono sorelle delle donne dei Caraibi, così come delle donne della costa del Venezuela, di Cuba, della costa dell’Ecuador, di Panama e di tutta l’America Centrale e del Messico. C’era un entusiasmo diffuso per la sorellanza”, ha sottolineato.

Molti hanno partecipato attivamente all’incontro in rappresentanza delle loro sorelle nei rispettivi Paesi, come Cuba, Ecuador, El Salvador, il cui discorso indigeno è stato meraviglioso, ha affermato.

“È stato un bellissimo incontro per il quale dobbiamo congratularci con Lilia per il suo immenso lavoro organizzativo. È stato un onore per me essere stata invitata non solo a partecipare, ma anche a partecipare come relatrice”.

CodePink in America Latina promuove la campagna contro l’inclusione di Cuba tra i Paesi che sponsorizzano il terrorismo, appoggia il Venezuela e sostiene la campagna politica di Luiz Inácio Lula da Silva in Brasile, ha detto, riferendosi al lavoro dell’organizzazione.

Ha anche affrontato la questione di Julian Assange e del riconoscimento da parte del Messico della necessità del suo rilascio, ha dichiarato la coordinatrice a Prensa Latina.

“Abbiamo persone che scrivono su vari temi, in modo da far conoscere la realtà dell’America Latina, e lavoriamo in una rete latinoamericana, aiutiamo a organizzare e a guidare l’unità dei gruppi latinoamericani in tutti gli Stati Uniti”.

Teri Mattson ha inoltre spiegato che la sua organizzazione i batte per l’eliminazione della Dottrina Monroe, per la creazione di una politica di buon vicinato, non proprio quella che aveva in mente il (Presidente) Roosevelt, ma il riconoscimento da parte delle nazioni vicine delle rispettive sovranità e l’una dell’altra come pari.

La politica degli Stati Uniti deve evolvere verso una politica che rispetti e tratti tutti come uguali, con il riconoscimento della sovranità di ciascuno, ha affermato.

All’inizio di settembre, un’altra attivista di CodePink, Samantha Wherry, aveva spiegato che gli obiettivi dell’iniziativa sono quelli di fare pressione sull’amministrazione Biden affinché rimuova Cuba dalla lista, di sensibilizzare l’opinione pubblica e i media statunitensi sulle conseguenze dell’appartenenza a questa lista.

“Biden, che ha promesso di riesaminare la designazione di Cuba come Stato sponsor del terrorismo, potrebbe alleggerire le restrizioni finanziarie e commerciali di Cuba con una semplice firma”, affermava l’attivista.

Evidenziando che l’immenso potere del governo statunitense sul sistema finanziario globale fa sì che le banche e le aziende si rifiutino di fare affari con Cuba perché temono rappresaglie da parte del governo statunitense se le restrizioni non vengono rispettate, in virtù del blocco economico, finanziario e commerciale e della sua natura extraterritoriale.

“La designazione di Cuba come sponsor del terrorismo è cinica e ipocrita”.

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