“Gli Stati Uniti non hanno alcun diritto di mettere l’Ecuador in una lista nera di paesi che non rispettano i diritti di proprietà intellettuale”, ha denunciato il presidente di questa nazione, Rafael Correa.
“Questa cose non si possono accettare in pieno XXI secolo. È un’azione neocolonialista e l’Ecuador non l’accetta”, ha segnalato Correa durante la sua trasmissione quotidiana da Santos Pampa, a sud di Quito.
“L’azione degli Stati Uniti non ha basi nè motivazioni giuridiche ed è la risposta alla proposta nazionale di sostituire la reclusione per il mancato pagamento dei diritti d’autore, con una multa”, ha specificato.
Correa si è riferito al rapporto dell’amministrazione federale nordamericana, che ha osservato la situazione dei diritti di proprietà intellettuale nei paesi soci commerciali degli Stati Uniti.
In un segmento del documento si cita per la prima volta l’Ecuador con Algeria, Argentina, Cile, Cina, India, Indonesia, Kuwait, Paquistan, Russia, Tailandia, Ucrania e Venezuela.
Correa ha avvisato che Washington realizzerà una revisione del testo per il caso ecuadoriano e di Honduras, Paraguay, Tajikistán, Turkmenistán e Spagna.
Il Ministero del Commercio dell’Ecuador ha segnalato in un comunicato che il paese rispetta gli obblighi assunti con i trattati internazionali di commercio dei quali forma parte.
“Per questa ragione, ha aggiunto , per iniziativa dello stesso Governo, la Commissione di Giustizia e Struttura dello Stato dell’Assemblea Nazionale, ha approvato il rapporto per dibattere le riforme al Codice Organico Integrale Penale.
Nel contenuto si considerano reati la falsificazione delle marche e la pirateria, che danneggia i diritti dell’autore. In questo modo si rispettano gli accordi sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale e le relazioni con il commercio.