Negli USA può succedere di tutto per essere il Paese delle più grandi stravaganze, comprese le dichiarazioni di alti funzionari, come è stato il caso della “frode elettorale”; considerare il virus Covid-19 come “un semplice raffreddore”, o la raccomandazione di “bere cloro” per eliminarlo.
Ma tutto ha dei limiti e classificare Cuba come un paese terrorista, come ha dichiarato, nei giorni scorsi, una congressista della Florida, presentando una legge chiamata Ley Force, con lo scopo di togliere al presidente USA la possibilità di togliere l’Isola dalla falsa lista dei paesi patrocinatori del terrorismo, dimostra la sua cattiva memoria e lo spreco di cinismo.
In dichiarazioni alla stampa, la suddetta rappresentante ha assicurato che “Cuba è un paese terrorista”, senza presentare alcuna prova che dimostri la sua ignoranza su chi sia il vero stato terrorista.
Nata a Miami, insieme a ladroni, assassini e torturatori del regime del dittatore Fulgencio Batista accolti dal governo USA come “profughi”, ad un certo punto della sua carriera giornalistica ha vissuto in luna di miele con le autorità comuniste dell’isola, dove faceva colazione e cenava con alti dirigenti, ma le pressioni della mafia anti-cubana l’hanno costretta a cambiare la sua posizione, convertendosi in un’acerrima nemica di Cuba.
Per sapere veramente quale è il Paese patrocinatore del terrorismo, dovrebbe leggere il libro della statunitense Jane Franklin: “Cuba-Cronología de una historia”, pubblicato nel 1997, che racchiude la storia degli eventi vissuti dal 1959 sino al 26 dicembre 1995 e le azioni compiute dal regime yankee contro Cuba. I
In tale cronologia, la congressista “smemorata” o carente di cognizioni storiche, verificherà che il 2 febbraio 1959, appena un mese dopo il trionfo rivoluzionario, il cittadino USA Allen Mayer, venne arrestato arrivando a Cuba su un piccolo aereo, con l’obiettivo di assassinare Fidel Castro.
Prima di mentire su Cuba, deve studiare la verità storica e studiare i verbali (declassificati) della 400a riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, tenutasi il 26 marzo 1959, dove il direttore della CIA, Allen Dulles, prospettò elementi contro la Rivoluzione che segnarono, decisamente, la politica anticubana e la sua escalation sovversiva, comprese le azioni terroristiche.
Già da prima del trionfo rivoluzionario, la CIA svolgeva attività per impedire a Fidel Castro di assumere il potere, come si evince dal libro autobiografico dell’ufficiale David Atlee Phillips, The Night Watch, pubblicato nel 1977.
Il 13 agosto 1959, Cuba sventò un piano di invasione dell’Isola, con la partecipazione del governo della Repubblica Dominicana in collegamento con la CIA, per il quale, nell’aprile 1959, William Morgan, un agente USA infiltrato nell’esercito rivoluzionario, stabilì contatti a Miami con il console dominicano, colonnello Augusto Fernando.
L’11 e il 21 ottobre 1959, aerei provenienti dagli USA bombardarono gli zuccherifici nelle province di Pinar del Río e Camagüey.
Lo stesso 21 ottobre un altro aereo sganciò bombe e mitragliò diverse strade della capitale cubana, provocando la morte di 2 persone e il ferimento di 45. In una dichiarazione davanti all’FBI, il traditore Pedro Luis Díaz Lanz, confessò essere l’autore del crimine, ma gli USA si rifiutarono di estradarlo.
Quello stesso mese, il 22, un altro aereo yankee bombardò un treno passeggeri nella provincia di Las Villas. Azioni terroristiche, pochi mesi dopo il trionfo rivoluzionario, che furono finanziate dal regime USA.
Tali atti continuarono nel 1960 quando il 21 gennaio un altro aereo proveniente dal nord lanciò bombe da cento libbre sulla città dell’Avana, causando notevoli danni. Qualcosa di simile accadde il 28 e 29 nella provincia di Oriente e il 7 febbraio, per dare fuoco a campi di canna da zucchero.
Il 18 febbraio 1960 l’aereo pilotato dallo statunitense Robert Ellis Frost esplose mentre bombardava uno zuccherificio nella provincia di Matanzas. Di fronte alla denuncia di Cuba, il Dipartimento di Stato riconobbe che l’aereo partì dal territorio yankee.
Il 4 marzo 1960 la CIA fece saltare in aria la nave francese La Coubre nel porto dell’Avana, carica di 31 tonnellate di munizioni e 44 tonnellate di granate per fucili FAL, acquistate in Belgio. L’azione terroristica lasciò un bilancio di 101 morti, in gran parte smembrati e bruciati, più 200 feriti e mutilati.
Nelle dichiarazioni del colonnello Sheffield Edwards, il 30 maggio 1975, davanti al Comitato di Intelligence della Camera dei Rappresentanti, l’allora direttore dell’Office of Security della CIA, riconobbe che, dall’agosto 1960, l’agenzia aveva iniziato il reclutamento di membri del cosiddetto crimine organizzato (mafia italo-nordamericana), per aiutare nell’assassinio di Fidel Castro, su richiesta di Richard Merwin Bissell Jr., allora capo delle operazioni segrete della CIA.
Non ricorda, l’esponente che ora accusa Cuba di essere un paese terrorista, che persone al servizio della CIA posero buste incendiarie fabbricate da quell’agenzia in vari centri commerciali dell’Avana, come El Encanto, il 13 aprile 1961, dove una impiegata fu bruciato viva, e più tardi a La Época, i cosiddetti Ten Cents della catena yankee F.W. Woolworth Company e Flogar?
In quest’ultimo, uno dei suoi autori era Carlos Alberto Montaner reo confesso, processato e dopo essere evaso dal carcere, fu accolto negli USA dove gode di piena libertà.
Deve studiare un po’ di storia per conoscere le confessioni dell’ispettore generale della CIA, Lyman Kirkpatrick, pubblicate il 1 marzo 1998 sul quotidiano Miami Herald, dove affermava: “Nel febbraio 1961, a Cuba furono realizzate con successo 6 operazioni anfibie, per portare armi ed esplosivi, che ridussero in cenere El Encanto”.
Cercherà di occultare il crimine del 6 ottobre 1976, quando Orlando Bosch e Luis Posada Carriles prepararono l’esplosione di un aereo civile cubano, causando la morte di 73 esseri umani, senza che venissero processati? Al contrario, entrambi hanno trovato rifugio a Miami, nonostante aver accumulato decine di omicidi noti all’FBI.
La lista degli atti terroristici contro Cuba è interminabile, anche suffragati dal piano presentato dalla CIA di fronte al Gruppo Permanente del Consiglio di Sicurezza Nazionale, approvato dal Presidente J.F. Kennedy, l’8 giugno 1963, dal titolo: “Politica segreta e programma integrato di azioni proposte verso Cuba”, che contempla l’organizzazione di operazioni con finalità di rappresaglia economica e di sabotaggio.
Detto documento esprime: “I sabotaggi in questo programma sono sia un’arma economica che uno stimolo alla resistenza; ci deve essere una visibile e drammatica prova del sabotaggio…”
Quindi: chi è il vero paese patrocinatore del terrorismo?
Ecco perché José Martí affermò: “La storia non è cera che si modella con le nostre mani capricciose”.
Mala memoria o mucho cinismo
Por Arthur González
En Estados Unidos cualquier cosa puede ocurrir por ser el país de las mayores excentricidades, incluso las declaraciones de altos funcionarios, como fue el caso del “fraude electoral”; considerar el virus de la Covid-19 como “un simple catarro”, o la recomendación de “tomar cloro” para eliminarlo.
Pero todo tiene límites y calificar a Cuba de país terrorista, como afirmó en días pasados una congresista por Florida, al presentar una ley denominada Ley Force, con el propósito de cortarle al presidente de Estados Unidos, la posibilidad de sacar a la Isla de la espuria lista de países patrocinadores del terrorismo, demuestra su mala memoria y el derroche de cinismo.
En declaraciones a la prensa, la susodicha representante aseguró que “Cuba es un país terrorista”, sin presentar prueba alguna evidenciando su desconocimiento de quién es el verdadero estado terrorista.
Nacida en Miami, junto a ladrones, asesinos y torturadores del régimen del dictador Fulgencio Batista acogidos por el gobierno estadounidense como “refugiados”, en una etapa de su carrera periodística vivió en luna de miel con las autoridades comunistas de la Isla, donde desayunaba y cenaba con altos dirigentes, pero presiones de la mafia anticubana, la obligaron a dar un giro en su posición, convirtiéndose en una acérrima enemiga de Cuba.
Para conocer en verdad de quién es el país patrocinador del terrorismo, debería leerse el libro de la estadounidense Jane Franklin: “Cuba-Cronología de una historia”, publicado en 1997, que recoge la historia de los sucesos vividos desde 1959 hasta el 26 de diciembre de 1995 y las acciones ejecutadas por el régimen yanqui contra Cuba.
En esa cronología, la Congresista “desmemoriada” o carente de conocimientos históricos, comprobará que el 2 de febrero de 1959, a solo un mes de triunfo revolucionario, el ciudadano estadounidense Allen Mayer, fue arrestado llegar a Cuba en una avioneta, con el objetivo de asesinar a Fidel Castro.
Antes de mentir sobre Cuba, debe estudiar la verdad histórica y estudiar el acta (desclasificada) de la reunión 400 del Consejo de Seguridad Nacional de los Estados Unidos, celebrada el 26 de marzo de 1959, donde el director de la CIA, Allen Dulles, planteó elementos contra la Revolución que marcaron decididamente la política anticubana y su escalada subversiva, incluidas las acciones terroristas.
Desde antes del triunfo revolucionario, ya la CIA ejecutaba actividades para evitar que Fidel Castro asumiera el poder, como se plasma en el libro autobiográfico del oficial David Atlee Phillips, The Night Watch, publicado en 1977.
El 13 de agosto de 1959, Cuba frustró un plan de invasión a la Isla, con la participación del gobierno de República Dominicana en vínculos con la CIA, para el cual, en abril de 1959, William Morgan, agente estadounidense infiltrado en el ejército revolucionario, estableció contacto en Miami con el cónsul dominicano, coronel Augusto Fernando.
Los días 11 y 21 de octubre de 1959, aviones procedentes de Estados Unidos bombardearon centrales azucareros en las provincias de Pinar del Río y Camagüey.
El mismo 21 de octubre otro avión arrojó bombas y ametralló en varias calles de la capital cubana, causándole la muerte a dos personas y 45 heridos. En declaración ante el FBI, el traidor Pedro Luis Díaz Lanz, confesó ser el autor del crimen, pero Estados Unidos se negó a extraditarlo.
Ese mismo mes, el día 22, otro avión yanqui bombardeó un tren de pasajeros en la provincia de Las Villas. Acciones terroristas a solo meses del triunfo revolucionario, que financió el régimen de Estados Unidos.
Tales actos continuaron en 1960 cuando el 21 de enero otro avión procedente del norte, lanzó bombas de cien libras sobre la ciudad de La Habana, causando daños de consideración. Algo similar ocurrió los días 28 y 29 en la provincia de Oriente y el 7 de febrero, para incendiar campos de caña de azúcar.
El 18 de febrero 1960, explotó el avión piloteado por el estadounidense Robert Ellis Frost, cuando bombardeaba un central azucarero en la provincia de Matanzas. Ante la denuncia de Cuba, el Departamento de Estado reconoció que la aeronave partió de territorio yanqui.
El 4 de marzo de 1960 la CIA hizo estallar en el puerto de La Habana, el buque francés La Coubre, cargado con 31 toneladas de municiones y 44 de granadas para fusiles FAL, adquiridas en Bélgica. La acción terrorista, dejó un saldo de 101 muertos, mayormente destrozados y quemados, más 200 heridos y mutilados.
En declaraciones del coronel Sheffield Edwards, el 30 de mayo de 1975, ante el Comité de Inteligencia de la Cámara de Representantes, el entonces director del Office of Security de la CIA, reconoció que, desde el mes de agosto de 1960, la agencia inició el reclutamiento de miembros del llamado crimen organizado (mafia italo-norteamericana), para ayudar al asesinato de Fidel Castro, ante el pedido de Richard Merwin Bissell Jr., entonces jefe de operaciones encubiertas de la CIA.
¿No recuerda la representante que ahora acusa a Cuba de ser un país terrorista, que personas al servicio de la CIA, colocaron petacas incendiarias confeccionadas por esa agencia, en varios centros comerciales de La Habana, como El encanto, el 13 de abril de 1961, donde murió quemada viva una empleada, y posteriormente La Época, los llamados Ten Cents de la cadena yanqui F.W. Woolworth Co. y Flogar?
En este último, uno de sus autores fue Carlos Alberto Montaner confeso, juzgado y después de fugarse de la cárcel, fue acogido en Estados Unidos donde goza de plena libertad.
Debe estudiar un poco de historia para conocer las confesiones del inspector general de la CIA, Lyman Kirkpatrick, publicadas el 1ro de marzo de 1998 en el diario Miami Herald, donde afirmó: “En febrero de 1961 se realizaron 6 exitosas operaciones anfibias en Cuba, para llevar armas y explosivos, que redujeron a cenizas El Encanto”.
¿Intentará ocultar el crimen del 6 de octubre de 1976, cuando Orlando Bosch y Luis Posada Carriles, prepararon la explosión de un avión civil cubano, causándole la muerte a 73 seres humanos, sin que fueran juzgados? Por el contrario, ambos recibieron refugio en Miami, a pesar de acumular decenas de asesinatos conocidos por el FBI.
La lista de actos terroristas contra Cuba es interminable, incluso respaldados por el plan presentado por la CIA ante el Grupo permanente del Consejo Nacional de Seguridad, aprobado por el presidente J.F. Kennedy, el 8 de junio de 1963, titulado: “Política encubierta y programa integrado de acciones propuestas hacia Cuba”, que contempla la organización de operaciones para la represalia económica y los objetivos de sabotajes.
Dicho documento expresa: “Los sabotajes en este programa son tanto un arma económica como un estímulo a la resistencia; debe existir una visible y dramática evidencia del sabotaje…”
Entonces: ¿Quién es el verdadero país patrocinador del terrorismo?
Por eso afirmó José Martí: “La historia no es cera que se amolda a nuestras manos caprichosas”