Il 4 febbraio scorso ricorreva il 120° anniversario dell’inizio delle relazioni bilaterali tra Cuba e l’Italia. Nell’ambito della visita del Presidente della Repubblica Miguel Díaz-Canel Bermúdez a questo Paese, condividiamo i dettagli di altre visite effettuate in questo Paese da Fidel e Raúl, così come alcuni elementi che contraddistinguono i legami di cooperazione tra le due nazioni.
“Le campane che oggi suonano per coloro che muoiono di fame ogni giorno, domani suoneranno per l’intera umanità, se non vorrà, non saprà o non sarà abbastanza saggia da salvarsi”.
Con queste parole profetiche il Comandante in capo Fidel Castro Ruz ha concluso il suo discorso al Vertice mondiale sull’alimentazione, tenutosi presso la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), in questa città, il 16 novembre 1996.
Il discorso di Fidel fu breve – molto breve, si potrebbe dire, rispetto ai suoi discorsi abituali – ma fu ampiamente riportato dai media dell’epoca ed è ancora attuale. Era la prima volta che il Comandante in capo si recava in visita nella Repubblica italiana, dove svolse un’ampia agenda che comprendeva incontri con le principali autorità governative e statali del Paese.
Secondo gli specialisti di relazioni internazionali, quella visita ha dato il via alle relazioni bilaterali tra le due nazioni, che risalgono al 4 febbraio 1903.
Questi legami sono considerati storici e stabili e negli ultimi anni si stanno espandendo in vari campi di cooperazione. Le visite di alto livello a Cuba, nell’ottobre 2015, dell’allora presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e in Italia, nel maggio dello stesso anno, del generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, in qualità di presidente dei Consigli di Stato e dei ministri, hanno dato nuovo impulso alle relazioni.
Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa dai due uomini – dopo l’incontro avuto nell’ambito del soggiorno romano del Generale dell’Esercito – Renzi ha considerato questo “un giorno di gioia per i nostri governi, che stanno lavorando da mesi e continueranno a lavorare ancora di più. È un grande giorno per tutti gli italiani che amano Cuba e per tutti i cubani che amano l’Italia. Abbiamo potuto toccare con mano che molte cose stanno cambiando, che la storia ha fatto il suo corso e noi vogliamo essere protagonisti della nuova storia”.
“Possiamo fare molte cose insieme”, ha detto.
Da parte sua, Raúl ha definito importante l’incontro, in cui, ha detto, “abbiamo parlato di tutto, del passato, del presente e delle relazioni che cubani e italiani hanno storicamente mantenuto. Le relazioni sono buone, lo scambio commerciale procede e continuerà senza dubbio a svilupparsi nel prossimo futuro.
La collaborazione culturale tra le due nazioni è molto ampia e diversificata, così come particolarmente intensa è la relazione economica e commerciale con l’Italia, che è uno dei primi dieci partner commerciali di Cuba, con le Grandi Antille considerate un Paese prioritario per la cooperazione italiana, soprattutto nei settori della sicurezza alimentare e del restauro del patrimonio architettonico.
I passi compiuti negli ultimi anni per sviluppare questi legami ratificano la volontà di entrambi i Paesi di continuare a promuoverli in ambiti di reciproco interesse, tra i quali spiccano quelli economico-commerciale, culturale e sanitario.
Un esempio del sostegno che l’Italia ha dimostrato nei confronti di Cuba è la ferma posizione mantenuta dal 1995 a favore della Risoluzione contro il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal governo statunitense, che l’isola caraibica presenta ogni anno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
AFFRONTARE IL COVID-19: NUOVA SVOLTA NELLA COOPERAZIONE
Il 2020 è stato un anno tremendo per il mondo a causa della pandemia causata dal COVID-19. La Repubblica Italiana ha vissuto momenti molto critici a causa del virus e lo staff di Henry Reeve era presente, fornendo supporto nelle regioni Lombardia e Piemonte.
“Sono stati giorni di intenso lavoro, di profondo scambio di esperienze e di rigoroso rispetto dei protocolli sanitari che ci hanno dato maggiore sicurezza nel nostro lavoro”, ha dichiarato il dottor Carlos Ricardo Pérez, capo della brigata medica che si trovava in Lombardia, al suo ritorno nelle Grandi Antille.
E sebbene all’inizio i professionisti italiani abbiano guardato con sospetto i nostri professionisti, la loro prestazione altruistica, umana e molto impegnata con le vite di questo popolo amico ha segnato una svolta positiva in termini di cooperazione medica tra le due nazioni.
È volontà dei due Ministeri della Salute continuare ad approfondire questi legami bilaterali. A sostegno di questo interesse, nell’ambito della 76ª Assemblea Mondiale della Sanità appena conclusa, i Ministri della Salute della Repubblica Italiana e di Cuba, rispettivamente Orazio Schillaci e José Angel Portal Miranda, hanno firmato un Memorandum d’intesa sulla collaborazione nei settori della salute e delle scienze mediche, che rafforza le relazioni tra le due istituzioni.
Secondo le idee condivise dal Ministro della Salute Pubblica cubano sul suo social network Facebook, durante l’incontro il suo omologo italiano “ha riconosciuto i progressi di Cuba nella salute e nella ricerca scientifica e biofarmaceutica, considerando come aree chiave per la promozione della cooperazione bilaterale, la risposta alle emergenze sanitarie, la lotta contro le malattie trasmissibili e non trasmissibili, così come la ricerca farmaceutica e biotecnologica”.
Il 19 giugno, il Presidente Díaz-Canel è arrivato in Italia, per una visita che durerà fino al 20 giugno e che ribadisce, ancora una volta, l’indiscutibile volontà di entrambe le nazioni di andare avanti nel rafforzamento dei loro legami per fare di più a beneficio della cooperazione reciproca.
Nota: Questo materiale è stato redatto utilizzando profili e dati forniti da specialisti del Ministero degli Affari Esteri e da comunicati stampa.
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (italiacuba.it)