«Nessun paese del mondo ha il diritto di sottometterne un altro», ha dichiarato in una conferenza stampa mattutina il Presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, condannando ancora una volta il blocco economico degli Stati Uniti contro Cuba, come causa fondamentale della situazione che attraversa l’Isola e stimolo dell’emigrazione dei suoi nazionali per vie irregolari e pericolose, che includono il transito in terra messicana.
AMLO ha detto che questa politica non solo va al disopra del diritto internazionale, ma è anche una violazione dei diritti umani, una via per far sì che il popolo non abbia gli elementi di base per vivere e si scateni una guerra interna che provochi una destituzione del Governo, e una braccia perchè un’altra nazione possa dominare il paese.
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha ringraziato in X la posizione invariabile e verticale del suo omologo: «Pochi nel mondo comprendono l’obiettivo e l’impatto del blocco genocida contro Cuba come Andrés Manuel López Obrador», e ha considerato che la la sua «gestione a favore di tutti i popoli di Nuestra América è paragonabile solo con la sua impressionante opera di trasformazione del Messico».