Discorso pronunciato da José Ramón Machado Ventura, secondo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nella manifestazione per il 62º anniversario dell’assalto alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes. Città Scuola 26 di Luglio, Santiago di Cuba, , “57º Anno della Rivoluzione”
Compagno Raúl;
Compagni moncadisti e della spedizione dello yacht Granma;
Santiaghere e santiagheri;
Compatrioti:
In un giorno come oggi, il nostro primo pensiero è per il leader storico della Rivoluzione Cuba, il compagno Fidel Castro Ruz(applausi), la cui vita e opera rivoluzionaria sono strettamente vincolate a questa città eroica.
Commemoriamo il 62º anniversario dell’assalto alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes, quando la nostra cara Santiago di Cuba sta celebrando il suo 500º anniversario. Questa città eroica, scenario di una lunga e audace storia, ci convoca alla festa e alla riflessione, tutti e ognuno di noi, nati in terra di Santiago e in qualsiasi altro angolo della nostra Patria.
Le parole di ieri del compagno Eusebio Leal nell’Assemblea Solenne del Potere Popolare di questa città su cinque secoli di esistenza di Santiago di Cuba, mi esimono dal dare dettagli storici.
Senza dubbio non posso tralasciare quanta emozione provo nell’evocare che in questi luoghi gli aborigeni di Cuba affrontarono i conquistatori spagnoli e che con molto anticipo gli africani realizzarono la ribellione degli schiavi nelle miniere di rame di Santiago del Pardo.
Per questo non è casuale che uno dei municipi di questa provincia porti il nome di Guamá e che nel Cobre s’incontri il monumento allo Schiavo Ribelle. Aborigeni e africani iniziarono in queste terre orientali le tradizioni di ribellione che poi furono raccolte e moltiplicate dall’Esercito Liberatore e più tardi dell’Esercito ribelle.
Ugualmente è impossibile non ricordare che questa città è stata culla di molti dei protagonisti della nostra storia.
Qui giacciono i resti gloriosi di marina Grajales la madre dei Maceo. Di Carlos Manuel
de Céspedes, il Padre della Patria; di José Martí, l’autore intellettuale delle azioni del 26 di luglio del 1953; di un numeroso gruppo dei partecipanti all’assalto alla caserma Moncada e alla sollevazione del 30 novembre, di Frank País e di una pleiade di uomini e donne di differente generazioni che sacrificarono le loro vite per conquistare la libertà e l’indipendenza di Cuba, per difendere la sua sovranità e per contribuire generosamente all’ emancipazione dei altri popoli fratelli.
Patrioti e internazionalisti riposano uniti nel (cimitero) Santa Ifigenia.
La provincia santiaghera ha relazione con la degna Protesta di Baraguá e con il luogo da dove partì il contingente invasore comandato dal maggior generale Antonio Maceo, per sferrare la guerra sino ai confini di de Pinar del Río.
Qui radicò parte del II Fronte Orientale Frank País e del Terzo Fronte Dottor Mario Muñoz, in questa fucina e cava di innumerevoli azioni rivoluzionarie.
La memoria storica non dev’essere dimenticata : in lei, come ha detto Fidel, c’è il sostegno dei nostri valori, della nostra ideologia e della nostra coscienza. Lavoreremo per far sì che le attuali e future generazioni di cubani mantengano per sempre vivo il legato glorioso e degno degli Eroi della Patria, che sono il paradigma della nazione.
Chi ha visto e saputo com’era questa città il giorno dopo il passaggio dell’uragano Sandy e la vede oggi, deve ripetere le parole dette dal compagno Raúl nelle conclusioni dell’ultima Sessione dell’Assemblea Nazionale : “Nulla è impossibile per un popolo unito come il nostro”.
La volontà, l’energia, la disposizione e la destrezza dei santiagheri e dei loro dirigenti, per affrontare la devastazione di Santiago di Cuba, sono possibili solo in una Rivoluzione come la nostra e in questa Isola che conta con amici in tutto il mondo, come il Venezuela e l’Ecuador e molti altri paesi che con il loro aiuto solidale e disinteressato hanno contribuito alla straordinaria ricostruzione di questa città.
A nome dei cubani, reiteriamo a tutti il nostro ringraziamento per questo nobile gesto.
Siamo sicuri d’esprimere quello che sente il nostro popolo trasmettendo a suo nome e a nome della direzione del nostro Partito e soprattutto di Fidel e di Raúl, i più caldi auguri ai santiagheri e alle santiaghere, ai dirigenti del partito, del governo, delle organizzazioni di massa e sociali della provincia, guidata dal compagno Lázaro Expósito (applausi), al quale vanno riconosciuti la dedizione alla missione affidata e il suo contributo per i risultati ottenuti.
Santiago ha dimostrato che, senza perdere la sua ospitalità , continua ad essere ribelle ed eroica. A questo va anche aggiunto che non può rinunciare ad essere, come ha indicato Raúl e lo ha appena segnalato nel suo intervento il compagno Lázaro, una città ogni giorno più bella, pulita, ordinata a disciplinata.
Dieci giorni fa è terminato il V Periodo ordinario di Sessioni della VIII Legislatura
dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e si è svolta la XI Riunione Generale
del Comitato Centrale del Partito, nei quali sono stati dibattuti i punti cardinali del nostro operato e i problemi e le difficoltà che affrontiamo con la precisa volontà di risolverli.
Nelle sue parole dette nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz, ha fatto un breve riassunto della politica estesa della nostra Rivoluzione durante quest’anno; devo aggiungere solo che lo scorso 20 luglio, con la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti, è terminata la prima fase del processo iniziato il 17 dicembre dell’anno scorso. Comincia ora un lungo e complesso commino verso la normalità delle relazioni bilaterali, che include tra i vari aspetti l’eliminazione del blocco e la restituzione della Base Navale di Guantánamo.
Pochi giorni fa è terminato il X Congresso della Unione dei Giovani Comunisti, in cui sono state esposte esperienze, metodi e forme di lavoro che senza dubbio perfezioneranno il lavoro di questa organizzazione e le daranno un protagonismo maggiore nei compiti principali che realizza la nostra Rivoluzione.
Siamo a soli nove mesi dalla realizzazione del VII Congresso del Partito, evento che ci permetterà di analizzare l’implementazione delle Linee di Politica economica e sociale e gli obiettivi della Prima Conferenza Nazionale del Partito, oltre a proiettare il suo lavoro per continuare la costruzione del nostro socialismo prospero e sostenibile.
Compagne e compagni:
Il 26 di Luglio è divenuto una data storica negli annali della lunga ed eroica lotta della nostra Patria per la sua libertà. Ed è storica non solo per i fatti avvenuti in quel giorno, ma perchè quelle azioni non furono realizzate invano. Le sementi piantate da coloro che morirono per vedere Cuba libera, hanno dato il loro frutto: questa Rivoluzione invincibile!
Per questo, cubani di tutte le generazioni, di fronte al ricordo dei nostri morti, restiamo sempre fedeli alla Patria e alla Rivoluzione!
Servano questo 500º anniversario e questo 26 di Luglio come riaffermazione dello
spirito che portò ai primi combattimenti, con la guida del compagno Fidel, all’assalto di questa fortezza, oggi trasformata in una scuola, come ratificazione della volontà emancipatrice che ha accompagnato i combattenti e il popolo in questi 62 anni.
Gloria eterna agli Eroi e ai martiri del 26 di Luglio!
Viva la Rivoluzione!
Viva Fidel!
Viva Raúl!
Viva Cuba libre!
Venceremos!
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Compañero Raúl;
Compañeros moncadistas y expedicionarios del yate Granma;
Santiagueras y santiagueros;
Compatriotas:
En un día como hoy, nuestro primer pensamiento va dirigido al líder histórico de la Revolución Cubana, el compañero Fidel Castro Ruz, cuya vida y obra revolucionaria están estrechamente vinculadas con esta ciudad heroína.
Conmemoramos el aniversario 62 del asalto a los cuarteles Moncada y Carlos Manuel de Céspedes cuando nuestra querida Santiago de Cuba está celebrando su aniversario 500. Esta ciudad heroica, escenario de una larga y azarosa historia, nos convoca a la festividad y a la reflexión a todos y cada uno de los nacidos en tierra santiaguera y en cualquier otro rincón de nuestra patria.
Las palabras de ayer del compañero Eusebio Leal en la Asamblea Solemne del Poder Popular de esta ciudad acerca de los cinco siglos de existencia de Santiago de Cuba, me eximen de dar detalles históricos.
Sin embargo, no puedo dejar de expresarles cuánta emoción siento al evocar que en estos lugares los aborígenes de Cuba enfrentaron a los conquistadores españoles y que, muy tempranamente, los africanos realizaron la rebelión de los esclavos cobreros en las minas de Santiago del Prado. Por ello no es casual que uno de los municipios de esta provincia lleve por nombre Guamá y que en El Cobre se levante el Monumento al Esclavo Rebelde. Aborígenes y africanos iniciaron en estas tierras orientales las tradiciones de rebeldía que luego fueron acogidas y multiplicadas por el Ejército Libertador y más tarde por el Ejército Rebelde.
Tampoco es posible dejar de recordar que esta ciudad fue cuna de muchos de los protagonistas de nuestra historia; aquí yacen los restos gloriosos de Mariana Grajales, la madre de los Maceo; de Carlos Manuel de Céspedes, el Padre de la Patria; de José Martí, el autor intelectual de las acciones del 26 de julio de 1953; de un numeroso grupo de participantes en el asalto al cuartel Moncada y el alzamiento del 30 de Noviembre; de Frank País y una pléyade de hombres y mujeres de diferentes generaciones que entregaron sus vidas por alcanzar la libertad y la independencia de Cuba, por defender su soberanía y por contribuir generosamente a la emancipación de otros pueblos hermanos. Patriotas e internacionalistas reposan unidos en Santa Ifigenia.
La provincia santiaguera se relaciona con el recuerdo de la digna Protesta de Baraguá y con el lugar de donde partió el contingente invasor al mando del mayor general Antonio Maceo, para llevar la guerra hasta los confines de Pinar del Río.
Aquí radicó parte del II Frente Oriental Frank País y el Tercer Frente Doctor Mario Muñoz, así como ha sido fragua y cantera de innumerables acciones revolucionarias.
La memoria histórica no debe ser olvidada, en ella, al decir de Fidel, está el sostén de nuestros valores, de nuestra ideología y de nuestra conciencia. Trabajemos para que las actuales y futuras generaciones de cubanos mantengan por siempre vivo el legado glorioso y digno de los próceres de la Patria, ellos son paradigmas de la nación.
Quienes sintieron y vieron a esta ciudad al siguiente día del paso del huracán Sandy y la ven hoy, tienen que repetir las palabras que expresó el compañero Raúl en las conclusiones de la última sesión de la Asamblea Nacional —y cito—: “No hay nada imposible para un pueblo unido, como el nuestro” —fin de la cita.
La voluntad, la energía, la disposición y la destreza de los santiagueros y de sus dirigentes para enfrentar la devastación de Santiago de Cuba, solo son posibles en una Revolución como la nuestra y en esta Isla que cuenta con amigos en todo el mundo, como Venezuela y Ecuador, al igual que muchos otros países que con su ayuda solidaria y desinteresada contribuyeron a la extraordinaria restauración de esta ciudad (Aplausos). En nombre de los cubanos, les reiteramos a todos el eterno agradecimiento por tan noble gesto.
Seguros estamos de expresar el sentir de nuestro pueblo, al trasmitir en su nombre, en el de la dirección de nuestro Partido y especialmente de Fidel y de Raúl, la más calurosa felicitación a las santiagueras y santiagueros, a los dirigentes del Partido, el Gobierno y las organizaciones de masas y sociales de la provincia, encabezados por el compañero Lázaro Expósito (Aplausos), a quien es justo reconocer la consagración a la misión encomendada y su contribución a los resultados alcanzados.
Santiago ha demostrado que, sin perder su hospitalidad, continúa siendo rebelde y heroica (Aplausos). A ello habría que agregar que tampoco puede renunciar a ser, como convocó Raúl —y lo acaba de señalar en su intervención el compañero Lázaro—, una ciudad cada día más bella, higiénica, ordenada y disciplinada (Aplausos).
Hace apenas diez días concluyeron el V Periodo Ordinario de Sesiones de la VIII Legislatura de la Asamblea Nacional del Poder Popular y el XI Pleno del Comité Central del Partido. En ellos se debatieron los puntos cardinales de nuestro quehacer, y los problemas y dificultades que enfrentamos con la voluntad expresa de resolverlos.
En sus palabras ante la Asamblea Nacional del Poder Popular, el General de Ejército Raúl Castro Ruz, hizo un breve repaso de la política exterior de nuestra Revolución en el presente año; a lo anterior solo debo añadir que el pasado 20 de julio, con el restablecimiento de las relaciones diplomáticas entre Cuba y Estados Unidos, culminó la primera fase del proceso iniciado el 17 de diciembre del pasado año. Comienza ahora un largo y complejo camino hacia la normalización de las relaciones bilaterales que incluye, entre otros aspectos, el cese del bloqueo y la devolución de la Base Naval de Guantánamo (Aplausos).
En días recientes concluyó el X Congreso de la Unión de Jóvenes Comunistas, donde se conjugaron experiencias, métodos y formas de trabajo, que sin dudas perfeccionarán la labor de esta organización y le darán un mayor protagonismo en las principales tareas que acomete nuestra Revolución.
Nos encontramos a solo nueve meses de la celebración del VII Congreso del Partido, evento que nos permitirá pasar balance a la implementación de los Lineamientos de la Política Económica y Social y a los Objetivos de la Primera Conferencia Nacional del Partido, así como proyectar su labor, en aras de continuar la construcción de nuestro socialismo, próspero y sostenible.
Compañeras y compañeros:
El 26 de Julio ha pasado a ser una fecha histórica en los anales de la larga y heroica lucha de nuestra patria por su libertad. Y es histórica no solo por los acontecimientos ocurridos ese día, sino porque aquellas acciones no fueron en vano. Las semillas sembradas por los que cayeron para ver a Cuba libre han dado su fruto: esta Revolución invencible.
Por eso, ¡cubanos de todas las generaciones!: ante el recuerdo de nuestros muertos, ¡seamos siempre fieles a la Patria y a la Revolución! (Aplausos.)
Sirvan este aniversario 500 y este 26 de Julio como reafirmación del espíritu que llevó a los primeros combatientes, al mando del compañero Fidel, al asalto de esta fortaleza, hoy convertida en escuela, como ratificación de la voluntad emancipadora que ha acompañado a los combatientes y al pueblo en estos 62 años.
¡Gloria eterna a los héroes y mártires del 26 de Julio! (Exclamaciones de: “¡Gloria!”)
¡Viva la Revolución! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)
¡Viva Fidel! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)
¡Viva Raúl! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)
¡Viva Cuba libre! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)
¡Venceremos! (Exclamaciones de: “¡Venceremos!”)