Bisogna situarsi, per un momento, nelle loro menti. Molto lo desiderarono e cercarono di anticiparlo mediante invasioni, rivolte innescate dalla “insoddisfazione economica e dalla penuria” suggerite in un vecchio memorandum a Eisenhower, per il successo di uno dei più dei 600 piani di assassinio a cui la congressista USA, Ileana Ros Lehtinen, ha dato il benvenuto (“I welcome the opportunity of having anyone assassinate Fidel Castro”), o augurando un fatto biologico inevitabile per ogni essere vivente che molte volte fu carne per fake news (notizie false), come si dice oggi.
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Fidel è Cuba, Cuba è Fidel
Elier Ramírez Cañedo – Cubadebate
Il destino voleva, come per avvisarci che si trattava di un nuovo viaggio verso altri orizzonti di lotta e di epopea rivoluzionaria, dare un grande simbolismo alla data della morte del Comandante, avvenuta il 25 novembre 2016, esattamente 60 anni dopo che il leader della rivoluzione cubana, sfidando l’impossibile, si lancerà in mare da Tuxpan sullo yacht Granma con i suoi compagni, determinati a liberare o dare la vita la propria patria.
Fidel di fronte all’impero: piano contro piano
Il 13 agosto il Comandante in Capo avrebbe compiuto 93 anni. La vigenza del suo pensiero e delle sue azioni lo portano sino ai nostri giorni e sono una luce che guida i processi progressisti e giusti in tutto il mondo
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Studiare Fidel: bilancio ancora da fare
Il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz (1926-2016), è nato un 13 agosto, nella proprietà Biran, appartenente all’antica provincia di Oriente, oggi nella provincia di Holguin. Il nuovo anniversario di questo avvenimento felice trova Cuba in un momento trascendente di rottura e negazione dialettica. Già il Comandante non è con noi per offrirci le sue soluzioni di fronte alle nuove sfide. Questo, adesso, è un compito di tutti e tutte. Avanza un nuovo modello di socialismo –e sappiamo che Fidel ha aiutato a scriverlo – che abilmente sottolinea e realizza nella pratica la continuità di principi ed opere.
Al vertice il presidente cubano
I
Il nuovo presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, è risultato una completa rivelazione nella massima responsabilità dello Stato. Non è che non si conoscesse il suo buon disimpegno nei precedenti incarichi. È che la massima responsabilità del governo e la complessa e difficile circostanza in cui ha dovuta esercitarla hanno richiesto, da lui, porsi rapidamente a un eccezionale livello come dirigente rivoluzionario e statista.
Figlio insigne e indimenticabile del popolo cubano
Questo 17 giugno si compiono 114 anni dalla morte di uno degli eroi più amati delle lotte cubane per l’indipendenza, Máximo Gómez, un cubano per diritto, come lo chiamò Fidel.
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Una Riforma che ha illuminato la terra
Fidel sulla Legge Helms-Burton
Libertà vuol dire Patria
Fidel e la sua dipartita
Atilio A. Boron https://lapupilainsomne.wordpress.com
Così come lo prevedesse davanti ai giudici del Moncada, la storia assolse Fidel, e lo fece durante la vita del Comandante. Quando morì la canaglia mediatica di tutto il mondo comunicò, con un misto di sollievo e soddisfazione, che “la morte si portò via Fidel”. Ma sappiamo che non fu così. Fu il Comandante a scegliere il giorno della sua morte. Ella non venne a cercarlo; fu lui che la convocò, precisamente, per quel giorno, il 25 novembre.
Frei Betto: lunga vita alla Rivoluzione cubana!
Frei Betto – www.cubadebate.cu
1 gennaio 2019, i 60 anni della Rivoluzione cubana. Chi lo direbbe? Per la superbia dei servizi di intelligence USA, l’audacia dei barbudos della Sierra Maestra di sottrarre Cuba dalla sfera di dominio dello Zio Sam era “un cattivo esempio” che doveva essere cancellato quanto prima dalle pagine della storia. La CIA mobilitò e addestrò migliaia di mercenari, e Kennedy li inviò ad invadere Cuba (1961). Furono vergognosamente sconfitti da un popolo in armi. Ed, inoltre, l’ostilità della Casa Bianca portò Cuba ad allinearsi all’Unione Sovietica. Il colpo gli si rivolse contro. Aggredire Cuba significò, quindi, riscaldare la Guerra Fredda, come dimostrò la Crisi di Ottobre (1962).
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Cuba: un capodanno storico, a 60 anni dalla Revolución
Gianmarco Pisa, www.pressenza.com
Capodanno è segnato da una delle pagine più gloriose della storia del Novecento: il 1 gennaio 1959, i rivoluzionari cubani, guidati da Fidel Castro, avanzano alla volta dell’Avana, si preparano all’ingresso nella capitale, aprono una pagina nuova, rivoluzionaria, socialista, nella storia di Cuba. La notte del 1 gennaio vede la fuga ignominiosa del dittatore, sostenuto dagli Stati Uniti, Fulgencio Batista.
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Discorso del Cte in Capo Fidel Castro Ruz
La Rivoluzione di Fidel e del popolo di Cuba compie 60 anni
La Rivoluzione comincia adesso. La Rivoluzione non sarà un impegno facile. La Rivoluzione sarà un’impresa dura e piena di pericoli, soprattutto nella tappa iniziale, e quale miglior luogo per stabilire il Governo della Repubblica di questa fortezza della Rivoluzione perché si sappia che questo sarà un governo solidamente sostenuto dal popolo nella città eroica e alle falde della Serra Maestra, perché Santiago si trova nella Sierra Maestra.
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Discorso Fidel Castro (01.01.1999)
Discorso del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, in occasione del quaranta anniversario del trionfo della Rivoluzione, al Parco Céspedes, Santiago de Cuba, il 1 gennaio 1999, “Anno del 40 anniversario del trionfo della Rivoluzione”