Tag Archives: media

Oltre al coronavirus, in Venezuela c’è il coronagringos

di Geraldina Colotti

A 35 anni, Gustavo Villapol ha già svolto numerosi incarichi nella rivoluzione bolivariana e nell’ambito della comunicazione, e oggi dirige il Cuatro F, il settimanale del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). Preferisce, però, definirsi come “un militante per la vita e per il sogno del Comandante Hugo Chavez” a cui la rivoluzione “ha dato il compito di dirigere il Cuatro F, un giornale e una piattaforma digitale che analizza, fa inchieste e informa la realtà nazionale e internazionale dal punto di vista del PSUV”.

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Cuba, va

Oni Acosta Llerena

Come si poteva immaginare, Cuba è ancora una volta al centro di varie polemiche, come succede in questi evento ciclici di crocefissione mediatica e pubblica, il paese è al centro «dell’eresia mondiale», secondo diversi sempiterni “cubanologi” di poco conto.

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Nicaragua reale e mediatico

MENTRE IL NICARAGUA TORNA ALLA PACE, MEDIA E ONG INTERNAZIONALI EVOCANO EPIDEMIE DI VIOLENZA CON SERVIZI DUBBI

 

Il pregiudizio dei media contro il governo sandinista del Nicaragua è incessante e ONG internazionali lo alimentano riferendo scorrettamente una violenta disputa fondiaria nella riserva naturale di Bosawas.

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La strategia dell’Impero

addossare al governo la responsabilità se le navi con il petrolio non arrivano a Cuba

A. Puccio www.farodiroma.it

Negli ultimi giorni sulle reti sociali sono apparse varie notizie che commentavano duramente, dando la colpa al governo, le limitazioni di alcuni beni a Cuba. Le varie notizie pubblicate sui social network, corredate da foto in cui appaiono file interminabili di persone di fronte ai negozi in attesa del proprio turno per acquistare beni essenziali, dai sempre attenti cubani che auspicano un cambio di governo e non perdono occasione per addossare a Diaz Canel la responsabilità di quanto avviene, hanno nelle ultime settimane alimentato la creazione di ulteriori notizie false atte a destabilizzare il governo.

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Cubainformacion: sport e speculazione politica

Sotomayor, Messi e ciclisti colombiani: a chi chiederanno della povertà nel loro paese?

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

Avete letto qualche intervista al calciatore argentino Leonel Messi (1), in cui gli venga chiesto della situazione sociale del suo paese, dove c’è un 30% di povertà (2), un 13% di bambine/i che soffrono la fame e circa un milione di persone indigenti (3)?

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Cubainformacion: difendiamo teleSUR

L’orgoglio di essere teleSUR

Oggi, la squadra di teleSUR deve provare un immenso orgoglio. Perché le minacce di intervento del Dipartimento di Stato, attraverso il suo agente venezuelano Juan Guaidó, sono la prova del suo impatto e del suo successo.

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La legge bavaglio dei golpisti boliviani

José Luis Méndez Méndez  www.cubadebate.cu

traduzione Matthias Moretti

Nel corso del 2019 si è segnalata un’apparente diminuzione degli omicidi di giornalisti rispetto agli ultimi 16 anni. Senza dubbio però i dati mostrano un’altra faccia della realtà riguardo le esecuzioni di coloro che hanno il compito di divulgare le notizie con etica, oggettività e tempestività.

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Le nuove armi di comunicazione di massa e la Cuba del 2020

Javier Gómez Sánchez  https://lapupilainsomne.wordpress.com/

L’apertura di questo nuovo anno ha segnato il consolidamento di una nuova fase nella cyber guerra mediatica USA per la destabilizzazione di Cuba, approfittando dell’espansione, nel precedente 2019, dell’accesso ad Internet con l’uso dei telefoni cellulari, attraverso la rete 3G prima e 4G poi.

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Il buco nero dell’informazione globale

Geraldina Colotti

Alla domanda se fosse ancora possibile cambiare la Bolivia, il presidente in esilio Evo Morales, intervistato da Rafael Correa per RT, ha risposto: “Sì, ma bisogna avere i media dalla propria parte”. Come dargli torto? I suoi governi hanno cambiato il volto del paese, uno dei più poveri dell’America Latina, risollevandolo dal baratro in cui era precipitato negli anni di neoliberismo.

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Venezuela, la lunga marcia dei media alternativi

Intervista a Simon Arrechider

di Geraldina Colotti

Simon Arrechider è molto giovane, ma ha al suo attivo già vari incarichi di rilievo nella rivoluzione bolivariana. Attualmente è direttore sia dei Media comunitari e alternativi e sia del canale informativo Radio Nacional de Venezuela (RNV). Lo abbiamo incontrato al Congresso internazionale della comunicazione che si è appena chiuso a Caracas, al termine di una intensa giornata di incontri e dibattiti.

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Cubainformacion: golpe, eserciti e media

Di fronte a colpi di stato: ripulire gli eserciti o ripulire i media?

In Bolivia, la dittatura ha mandato in esilio un presidente neoeletto ed assassinava 33 persone, ferito più di 800 ed arrestato 1500.

I media spagnoli sono, ancora una volta, i complici necessari di un nuovo colpo di stato in America Latina. Come hanno fatto con quello del Venezuela, quello dell’Honduras, quello del Paraguay e quello del Brasile.

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Cubainformacion: Agenzia Bolivia in Resistenza

L’Agenzia Bolivia in Resistenza ed altre forme di lotta

E’ nata dalla clandestinità l’Agenzia Bolivia in Resistenza: strumento giornalistico contro un golpe che è stato appoggiato, in modo sincronizzato, da media aziendali, agenzie di intelligence e laboratori delle reti sociali.

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Cuba, Cina, internet

Cuba è stata la prima nazione latinoamericana a stabilire relazioni diplomatiche con la Cina, nel 1960. Cinquantanove anni dopo quell’unione i vincoli si stringono ulteriormente, questa volta nell’area della ciber-sicurezza e l’uso delle nuove tecnologie.

Alejandra García

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Perché sulla Bolivia è calato il silenzio

di Gennaro Carotenuto

Il golpe in Bolivia, con l’appoggio del sistema mediatico, ha abbattuto una dittatura che esisteva solo nelle fake news, ed è stato costruito per rappresentarsi come istituzionale e democratico, anche se “golpe democratico”, tanto più con i morti in strada e l’UNHCR che accoglie i rifugiati, è un ossimoro irricevibile.

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Il ruolo complice dei media nel golpe in Bolivia

Verónica Zapata www.infodiez.com

Il colpo di stato civile, militare, poliziesco e clericale che si è concretato lo scorso 10 novembre in Bolivia, ha un’altra componente importante che è il mediatico, che si configura nel ruolo di media nella preparazione del terreno che ha portato al golpe e che oggi lavora per rendere invisibili e legittimare la persecuzione di dirigenti, sequestri, torture, sparizioni di persone, massacri, la sistematica violazione dei diritti umani ed il genocidio nei confronti dei popoli originari. Ciò che converte la stampa in un pezzo chiave nella trama golpista con l’obiettivo di costruire una realtà per dirimere il golpe, come è accaduto nelle dittature militari della decade del ’70 in America Latina nel quadro del Piano Condor.

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